II secolo
Vescovo nelle vicinanze di Roma, i suoi miracoli attirarono l'attenzione del popolo ed egli fu arrestato e martirizzato sulla via Claudia, a circa venti miglia da Roma. San Damaso traslò le sue reliquie in una chiesa romana.
Etimologia: Alessandro = protettore di uomini, dal greco
Martirologio Romano: Sempre a Roma al ventesimo miglio della via Cassia in località ad Baccanas, sant’Alessandro, martire.
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Deposto al XXI miglio della via Cassia, è indicato al 21 settembre dalla passio, da Adone, dal Martyrologium Parvum Romanum e dal Martirologio Romano. La passio, pur non avendo valore storico, contiene indicazioni topografiche veritiere. La passio chiama vicus Baccatensis o Baccanensis al XX miglio della via Claudia la statio segnalata ad Baccanas al XXI miglio della via Cassia dall'Itinerario di Antonino e dalla Tavola Peutingeriana. La via Cassia si diramava dalla Claudia all'XI miglio da Roma. La passio appare scritta da un presbitero Crescenziano, il quale chiede la concessione di un'area cimiteriale per circuitu loci pedes CCC, ai tempi degli Antonini; sul sepolcro sarebbe stata posta l'epigrafe: «Hic requiescit sanctus et venerabilis martyr Alexander episcopus cuius depositio celebratur undecimo Kal. octobris». Viene ivi dedicata una chiesa «in Christi nomine, conferente plebe, X Kal. apriles, Constantino II et Crispo II consulibus » (a. 321).
Adone ha utilizzato un altro testo della passio e dà la notizia che il papa Damaso avrebbe fatto per il martire «cryptam condignam » sulla via Claudia al XX miglio da Roma, dove lo avrebbe deposto al «VI Kal. dec. quando et festivitatem ei dicavit». Questa notizia si legge nel Martirologio di Adone, nel Parvum Romanum e in Baronio. Il De Rossi ha messo in rilievo che ancora nel 1053 una bolla di Leone IX ricorda una «massa Clodiana cum lacu Baccanis et ecclesia Sant'Alexandri quae est in Baccanis». A questa chiesa forse appartengono i due pilastrini con tralci di vite e monogrammi di Cristo, ivi rinvenuti in un'area cimiteriale all'aperto, ora nel museo cristiano Pio Lateranense. Il De Rossi rileva ancora che effettivamente al XVII miglio della Cassia esisteva una villa di Settimio Geta (Caracalla), dove fu, secondo la passio, giudicato il martire.
Autore: Enrico Josi
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