Secondo il Martirologio Romano, in cui è commemorato il 21 settembre, e un menologio citato dal bollandista Stilting che ne tratta alla stessa data, Eusebio si presentò spontaneamente al preside della Fenicia che lo accusava di seguire il gregge di Cristo. Fu frustato a sangue, sulle ferite sanguinanti venne posto del sale e gli furono inflitti numerosi tormenti per piegarne la volontà, ma senza alcun risultato. Il martire esultava come se fosse il corpo di un altro a soffrire. Invece, secondo il Sinassario Costantinopolitano, che lo commemora il 23 dello stesso mese, Eusebio non si sarebbe presentato spontaneamente, ma sarebbe stato arrestato e condotto davanti al preside. Le due narrazioni, come osserva il ricordato bollandista, potrebbero conciliarsi ammettendo che Eusebio potè infatti, andando avanti nella tortura, essere colto dal dolore.
Autore: Pietro Sfair
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