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San Tommaso da Villanova Vescovo
Festa:
8 settembre
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Villanueva, Spagna, 1486 - Valencia, 8 settembre 1555
Nacque a Fuenllana, Ciudad Real (Spagna) da genitori religiosi e caritatevoli dai quali ereditò uno sviscerato amore per i poveri. Laureato in filosofia entrò nella Comunità agostiniana. Ordinato sacerdote, fu nominato predicatore e, contro la sua volontà, fu superiore della comunità per tutta la vita. Eletto arcivescovo di Valencia diede al proprio Ordine una dimensione vasta, inviando missionari anche in Perù. Ispirandosi agli insegnamenti del Buon pastore, di san Paolo, e dei grandi vescovi, non volle abbandonare la sua diocesi neppure per il Concilio di Trento. Chiamato il San Bernardo spagnolo per la sua profondità teologica sulla Vergine, soccorse i bisognosi (creò perfino un brefotrofio nel palazzo vescovile), si occupò della gioventù, difese la diocesi dalla minaccia musulmana e fondò il Collegio seminario della Presentazione. Fu il più grande predicatore del suo tempo ma, più che con le parole, egli convinse con l'esempio della sua vita. Fu dichiarato beato nel 1618 e Alessandro VII lo canonizzò nel 1658. I suoi resti sono esposti nella cattedrale di Valencia. (Avvenire)
Etimologia: Tommaso = gemello, dall'ebraico
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: A Valencia in Spagna, san Tommaso da Villanova, vescovo: eremita sotto la regola di sant’Agostino, accettò per obbedienza l’ufficio episcopale ed eccelse, tra le altre virtù di pastore, per un amore per i poveri così ardente da dilapidare tutto per i bisognosi, senza lasciare per sé neppure un piccolo letto.
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Nacque a Fuenllana, Ciudad Real (Spagna) da genitori religiosi e caritatevoli dai quali ereditò uno sviscerato amore per i poveri. Da Villanueva de los Infantes, città dove andò a vivere la famiglia e dalla quale prenderà poi il nome, a soli quindici anni fu mandato a studiare all'Università di Alcalà dove, nel 1509, ottenne il titolo di maestro di logica, fisica e metafisica. Per tre anni seguì il corso di teologia, interrompendolo per reggere la cattedra di logica (1512-1516). I 15 anni di permanenza ad Alcalà imprimeranno una profonda impronta umanistica al resto della sua vita. Nel 1516 va a Salamanca per professare nell'Ordine agostiniano. Riceve il sacerdozio nel 1518. A 32 anni. I superiori ben presto scoprono le sue doti. Gli incarichi si succedono ininterrottamente: Priore di Salamanca (1519-21 e 1523-25), Visitatore della provincia di Castiglia (1525-27), Provinciale di quella andalusa (1527-29), Priore di Burgos (1531-34), Provinciale di Castiglia (1534-37), Priore di Burgos (1541-44) . Carlo V, che nutre per lui una predilezione tale da considerarlo una delle persone chiave nella riforma dei suoi regni, lo nomina suo predicatore e consigliere e, rimasta vacante la sede di Valencia (1544), lo presenta come Arcivescovo di quella città. Valencia si trovava in una condizione spirituale deplorevole: più di un secolo senza un vescovo residente, molti chierici in situazione irregolare, moreschi agitati. Tommaso, per prima cosa, dirige i suoi sforzi alla ricristianizzazione della diocesi. Per formare un clero capace di dare con la sua vita una testimonianza autentica, fonda il collegio-seminario della Presentazione (1550). Convoca un sinodo e visita tutte le parrocchie, agendo con mano energica e paterna. Tra le sue opere pastorali, due in particolare meritano di essere ricordate: l’assistenza ai poveri e l’evangelizzazione dei moreschi. La riuscita attività in favore del gregge che gli era stato affidato e la sua erudizione fecero di lui uno degli uomini più rispettati del tempo e l’immagine del vescovo ideale. Morì nel 1555. Fu dichiarato beato nel 1618 e Alessandro VII lo canonizzò nel 1658. I suoi resti sono esposti alla venerazione dei fedeli nella cattedrale di Valencia.
Autore: P. Bruno Silvestrini O.S.A.
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