Sconosciuti a Gregorio di Tours, sono però commemorati nel Martirologio Geronimiano il 24 settembre con la precisa indicazione topografica di Saulieu, presso Autun. La notizia dipende forse dalla passio, composta nel sec. V e strettamente collegata a quelle di Benigno di Digione, di Andeolo e dei Santi Gemelli di Langres. L'autore, attraverso una ostentata precisione di nomi e particolari, manifesta una reale ignoranza di qualsiasi elemento concernente la vita dei santi ed intesse uno dei soliti favolosi romanzi. In sostanza si può ritenere soltanto che i tre martiri abbiano consistenza storica, senza per altro poter affermare di più.
Secondo la passio, sant'Ireneo, apparso in sogno a san Policarpo, lo prega di inviare in Gallia dei missionari. Scelti i presbiteri Benigno e Andochio ed il diacono Tirso, essi sbarcano a Marsiglia e, passando per Lione, si dirigono ad Autun. Ivi sono accolti da un certo Fausto, del quale battezzano il figlio e i nipoti. Arriva intanto alla borgata di Saulieu l'imperatore Aureliano e scopre che Andochio e Tirso predicano nella casa di un certo Felice. Tutti e tre sono arrestati, interrogati, tormentati, gettati nel fuoco, ma sempre inutilmente, finché non vengono uccisi. Il pio Fausto ne cura la sepoltura. Forse la passio riecheggia tradizioni locali, che volevano collegare l'evangelizzazione di Saulieu con Lione, ma è una fonte troppo infida e storicamente poco fondata.
Autore: Agostino Amore
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