FLORENZIANO (lat. Florentianus Florentius; fr. Florentin) e ILARIO, santi, martiri a BRÉMUR.
Di Florenziano non si sa di certo che il nome che si legge nel Martirologio Geronimiano al 27 settembre. Usuardo, seguito dal Martirologio Romano gli dà un compagno, chiamato I. che il de Gaiffier ha dimostrato essere, forse, s. Ilario di Ostia. Una tradizione locale gli dà un terzo compagno, Afrodisio, ma i due ultimi nomi non sono da accettare.
Si è lungamente disputato sul luogo del martirio a causa dell'imprecisa notizia del Martirologio Romano: Seduni in Gallia. In essa è stato visto ora Sion nel Vallese (Svizzera), ora Suin (Francia, Saone-et-Loire). I Bollandisti e molti altri dopo di loro, fondandosi sui testi medievali e sul culto, hanno identificato Sedunum con Semond (Francia Cote-d'Or); e il popolo indicava presso quest'ultimo villaggio una rupe (senza dubbio un dolmen oggi scomparso) col nome di Pierre de saint-Florentin. La filologia si oppone alla derivazione Sedunum >Semond. Sedunum o Pscudunum s'identifica col vicino villaggio di Brémur (Duesme), come attestano molti documenti del sec. XI. Il Martirologio Geronimiano localizza il culto di Florenziano a Duesme, capoluogo del pagus, da cui dipendeva Brémur.
La passio dei santi martiri di Brémur, documento apocrifo molto tardivo, ne fa dei martiri del mitico re Croco, decapitati dopo l'ablazione della lingua. In realtà si può vedere in Florenziano un martire locale, vittima dell'invasione vandalica (407-11), come molti altri di questa regione. Il gruppo dei martiri di Brémur è soprattutto conosciuto dalle traslazioni di reliquie (i testi che le descrivono non sono ancora stati fatti oggetto di studi critici) a Saint-Martin d'Ainay (Lione), all'abbazia di Bonneval nella diocesi di Chartres, a Saint-Florentin (Yonne) e all'abbazia di Lagny, presso Parigi.
La festa si celebra il 27 settembre.
Autore: Jean Marilier
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