Etimologia: Faustino = (come Fausto) propizio, favorevole, dal latino
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: A Riez in Provenza in Francia, san Fausto, vescovo, che, già abate di Lérins, fu esiliato dal re Eurico per aver scritto contro l’arianesimo in merito all’incarnazione del Verbo di Dio e alla consustanzialità dello Spirito Santo con il Padre e alla sua coeternità con il Figlio.
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Fausto nacque nella Bretagna, probabilmente insulare, un po' prima del 410 e presto divenne monaco a Lérins, dove trovò ancora s. Onorato, fondatore e primo abate, che sarà promosso al seggio di Arles verso il 427. Quando Massimo, secondo abate, divenne vescovo di Riez (434), Fausto gli succedette. Egli ebbe a difendere l'autonomia del governo interno dell'abbazia (verso il 452) contro Teodoro, vescovo di Fréjus. Alla morte di Massimo (verso il 460), gli succedette anche come vescovo di Riez. Mortificatissimo, conservò l'austerità della vita monastica anche in età avanzata: "rigorem veteris disciplinae non relaxaveris", scrisse il suo amico Sidonio Apallinare. Egli non risparmiava le proprie forze nel lavoro di edificazione del suo gregge e nel sollievo dei poveri. Assistette a un concilio romano (fine del 462), esercitò la sua influenza su tutto il sud-est della Gallia sforzandosi di addolcire la dominazione dei Visigoti, dal cui re, Eurico, fu mandato in esilio per aver combattuto l'arianesimo. Ritornato verso il 484-85, sarebbe morto intorno al 495 venerato per la sua virtù, in particolare la sua forza di carattere, e per la scienza, specialmente della Sacra Scrittura. Non è iscritto nel Martirologio Romano, ma è oggetto di un culto locale antichissimo e una chiesa gli è dedicata a Riez. Fausto è stato coinvolto nelle questioni teologiche fra agostiniani e semipelagiani: qualche punto di vista. di questi ultimi rasenta presso di lui la dottrina esatta. L'insufficienza del suo insegnamento è indice di uno spirito che partecipa allo sviluppo di una teologia e non dell'accecamento di un eretico ostinato. Pertanto questa insufficienza non ha ostacolato la santità della sua vita e l'irraggiamento della sua azione pastorale, che i contemporanei ricordano e celebrano; d'altra parte fu solo nel 529 che il progresso dottrinale fece condannare il semipelagianesimo. La spiritualità diffusa nei suoi scritti, è fortemente marcata dall'ascesi monastica, ed insiste sul ruolo della volontà, sullo sforzo. Con la tradizione patristica, Fausto ricorda che l'uomo è stato creato ad imaginem et similitudinem Dei: si deve vigilare per non deturpare questa immagine, ma abbellirla con la virtù. La sua teologia del Battesimo, dell'Eucaristia e della parola di Dio sbocca in un insegnamento spirituale eccellente. Direttore di anime sperimentato, egli vuole formare coscienze illuminate, che discernano il peccato al pari delle deviazioni dalla virtù ed apprezzino la purificazione attraverso le sofferenze.
Autore: Paul Viard
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