Martirologio Romano: A Chiliadu in Pisidia, nell’odierna Turchia, santi fratelli Alfeo, Alessandro e Zosimo, martiri.
|
Santi ALFIO, ZOSIMO, ALESSANDRO e MARCO, martiri di CALITI.
Sotto l'appellativo di martiri di Caliti sono compresi questi quattro martiri e un numeroso gruppo di altri, mentre in realtà morirono per la fede in luoghi e tempi diversi. Li riunisce, però, in una stessa schiera il martirio, di Marco, che fu l'occasione del coronamento degli altri.
Secondo le scarse e poco sicure notizie di menei e sinassari greci, Marco era un vecchio pastore cristiano, che in piena solitudine al tempo di Diocleziano (284-305) pascolava il suo gregge per le montagne della Pisidia. Sorpreso da alcuni cacciatori e accusato di essere cristiano, fu fatto arrestare da Magno, prefetto di Antiochia di Pisidia. Imprigionato, convertì i trenta soldati che sorvegliavano le carceri e che poi furono decapitati tutti quanti a Nicea. Sottoposto a tortura, Marco resisteva a ogni tormento, finché, esauriti i mezzi a loro disposizione, i carnefici decisero di approntare dei nuovi strumenti e ne affidarono la costruzione a tre fratelli, Alfio, Zosimo e Alessandro, fabbri nel villaggio di Cauti. Tuttavia i tre non riuscirono a portare a termine il lavoro: le braccia s'infiacchivano ed era impossibile lavorare il ferro che, scaldato, si liquefaceva istantaneamente. Colpiti dal prodigio, Alfio, Zosimo e Alessandro si convertirono al cristianesimo e furono subito arrestati. Il 21 settembre Marco subì il martirio a Claudiopoli e i tre fratelli il 28 settembre a Caliti. Nicone, Neone, Eliodoro e molti fanciulli, vecchi e vergini, che si erano convertiti per i prodigi accaduti dopo la morte di Marco, furono uccisi a Filomelio in Pisidia, il 13 luglio di un anno successivo.
Sia il Martirologio Romano che i sinassari greci ricordano i martiri di Caliti al 28 settembre. A Costantinopoli erano venerati nel loro martyrion presso la chiesa di San Cipriano, nel quartiere di Salomone. In loro onore abbiamo un'orazione di Eustazio di Salonicco (m. 1198). La loro festa cade il 28 settembre.
Autore: Giorgio Eldarov
Fonte:
|
|
|
|