Padre di San Giovanni Battista, S. Zaccaria, come racconta San Luca, al tempo di Erode re della Giudea, era sacerdote del Tempio ed aveva sposato una delle figlie di Aronne, Elisabetta, cugina di Maria.
Etimologia: Zaccaria = memoria di Dio, dall'aramaico
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: Commemorazione dei santi Zaccaria ed Elisabetta, genitori di san Giovanni Battista, Precursore del Signore. Elisabetta, accogliendo in casa sua Maria, sua parente, piena di Spirito Santo, salutò la Madre del Signore benedetta tra le donne; Zaccaria, sacerdote, pieno di spirito profetico, alla nascita del figlio, lodò Dio redentore e predisse il prossimo avvento di Cristo, che verrà dall’alto come sole che sorge.
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L'unica fonte d'informazione è Lc. 1. Zaccaria era sposo di s. Elisabetta. Ambedue discendenti da famiglie sacerdotali. Zaccaria apparteneva alla ottava classe sacerdotale, quella di Abia, una delle ventiquattro stabilite da David per regolare i turni di servizio settimanale nel santuario (1 Par., 24, 10). Risiedeva nella città sacerdotale di Ain Karem, a sette Km. ad Ovest di Gerusalemme nelle montagne di Giuda, al tempo di Erode il Grande. Zaccaria ed Elisabetta erano « giusti », cioè pii, santi, perché osservavano irreprensibilmente la legge di Dio (Lc, 1, 6). Ciò nonostante non avevano, né potevano avere figli, essendo ambedue ormai vecchi e Elisabetta anche sterile (Lc., 1,7). Però Zaccaria pregava ardentemente per avere la grazia di un figlio. Egli fu ascoltato e ottenne il figlio miracolosamente (Lc, 1, 13). Designato a sorte ad offrire l'incenso nel Santo, sull'altare dell'incenso (onore al quale solo una volta in vita poteva essere ammesso un sacerdote [Tamid, V, 2]) e mentre il popolo pregava negli atri del tempio, l'angelo Gabriele apparsogli alla destra dell'altare dell'incenso, gli annuncia che, secondo la sua preghiera, Dio gli concederà un figlio da Elisabetta, al quale dovrà porre il nome di Giovanni. Egli avrà la missione di preparare la via al Messia, non berrà bevande alcooliche e sarà motivo di gioia per molti. Sarà grande davanti a Dio. Zaccaria stenta a credere alle parole dell'angelo, perciò chiede un segno che ne comprovi la verità. L'angelo di risposta presenta le sue credenziali, mettendo in risalto la sua dignità di assistente davanti a Dio e di ambasciatore per la missione a Zaccaria, a cui predice che rimarrà muto fino alla nascita del figlio, per non aver creduto alle sue parole. Questo mutismo doveva servire a Zaccaia come segno richiesto. Subito Zaccaria rimase muto. Il popolo comprese che egli aveva avuto una visione nel Santo. Terminato il suo turno settimanale, Zaccaria torna ad Ain Karem e poco dopo Elisabetta concepisce. Tutta compresa del miracolo che si era realizzato in lei, si tiene nascosta nel silenzio per cinque mesi. Dio però lo fa noto alla S.ma Vergine, sua parente, per mezzo dello stesso angelo Gabriele per confermare che a Dio nulla è impossibile. La Vergine si reca a Nazareth da Elisabetta nel quinto mese di gravidanza di lei e vi rimane fino alla nascita del figlio. Nell'ottavo giorno, durante la circoncisione, contro la proposta dei parenti che volevano imporgli il nome di Zaccaria, Elisabetta propone il nome Giovanni e Zaccaria conferma scrivendo il nome su di una tavoletta. Immediatamente Zaaccaria cessò di essere muto e forse anche sordo, fu ripieno di Spirito Santo e cantò il sublime cantico Benedictus, nel quale si esalta la misericordia di Dio nel visitare e redimere il suo popolo per mezzo di un discendente della casa di David, conforme alle profezie ed al giuramento fatto ad Abramo. Rivolgendosi al bambino predice che sarà profeta dell'Altissimo e preparerà la via al Signore per illuminare quelli che sono nelle tenebre e guidarli alla salvezza nella visita di colui che sorge dall'alto. Alcuni vorrebbero considerare il racconto di Luca Midrashico. Però questa ipotesi è molto lontana dall'essere solidamente provata. Dopo questi avvenimenti Zaccaria non ricorre più nel N. T. ma solo nella tradizione apocrifa. L'identificano infatti o con Zaccaria figlio di Barachia ucciso tra il tempio e l'altare (Mt., 23, 35), oppure lo fanno uccidere dai Giudei perché difendeva il diritto della Vergine ad abitare con le vergini nell'atrio del tempio (cf. Origene, Comm. in Mt., in PG, XIII, coll. 1631 sg.), oppure sarebbe stato ucciso dai sicari di Erode nella strage degli innocenti (Protoevangelo di Giacomo, XXIII-XXIV). Nella vita di Zaccaria c'è un'ombra. È incredulo all'annunzio celeste della nascita di un figlio per la quale aveva pregato con molto ardore. Per credere ha bisogno di un segno. Non si può peraltro condannare per la richiesta di questo segno, poiché non vengono ripresi per la stessa cosa Abramo (Gen., 13, 8), Gedeone (Giud., 6, 36-37) ed Ezechia (2 Reg., 20, 8) e perché lo stesso Dio lo propone a Mosè (Es., 3, 12) e ad Acaz (Is., 7, 11). Zaccaria non dubitava che Dio potesse esaudire la sua preghiera, ma forse egli dubitava della realtà della visione angelica e perciò l'angelo presenta le sue credenziali ma allo stesso tempo con il mutismo gli dà una punizione che è anche un segno. Per il resto Zaccaria è canonizzato da Luca (1, 6) come uomo giusto, scrupoloso, osservante della legge di Dio e sacerdote esemplare, dotato anche dello spirito di profezia e degno di essere padre di colui che è il più grande dei nati di donna (Lc, 7, 28), più che un profeta, il precursore del Messia (Lc., 7, 26-27; Mt., 11, 9-11). CULTO. Il Martirologio Romano commemora Zaccaria al 5 nov., seguendo Floro. Beda lo pone al 6 sett.I Greci lo commemorano al 5 sett.; l'invenzione delle sue reliquie l'11 febb. Esse furono portate a Costantinopoli il 415, ma non si sa da dove.Il 28 ott. si commemora la dedicazione della basilica di S. Zaccaria a Costantinopoli. A Roma Zaccaria è onorato sempre al 6 nov., specialmente nella basilica Lateranense, dove si custodisce una reliquia del suo capo.
Autore: Bonaventura Mariani
ICONOGRAFIA. Sebbene talvolta confuso, nelle più antiche rappresentazioni, col profeta omonimo (v. ad esempio, i mosaici della Cappella Palatina di Palermo), Zaccaria viene, nella sua personalità di padre del Battista, raffigurato con le vesti e contrassegni sacerdotali, e gli sono dati come attributi l'incensiere e un cartiglio o una tavoletta recante il nome di Giovanni. Di questa figura venerabile e imponente abbiamo numerose rappresentazioni e tra esse ricorderemo la statua della cattedrale di Meissen (XIII sec.), quelle della chiesa dedicata appunto a S. Zaccaria in Venezia (sec. XIV) e un dipinto del Ribera (sec. XVII) del Museo di Rouen. Ma più frequenti sono le immagini in cui Zaccaria compare in qualche modo collegato agli episodi relativi alla nascita del Battista. Lo ritroviamo infatti dapprima come personaggio secondario nella scena della Visitazione: nelle sculture della cattedra di avorio di Massimiano a Ravenna, in cui è presente, con s. Giuseppe, all'incontro fra Maria ed Elisabetta, nella miniatura del Breviario Grimani (sec. XV) della Bibl. Marciana di Venezia, nella miniatura del sec. XV del libro di Ore di Etienne Chevalier a Chantilly e nel dipinto del Rubens (sec. XVII) nella Gall. Borghese di Roma. Ma la figura di Zaccaria acquista maggior rilievo quando si giunge al tema della nascita del Precursore: lo vediamo, ad esempio, barbuto, paludato in vesti solenni nel ciclo di affreschi del sec. XI della chiesa di S. Pietro a Tuscania (Viterbo) o in quelli del sec. XIII, ispirati alla Leggenda Aurea, opera di Lorenzo e Jacopo Salimbeni a Urbino. A queste serie particolarmente interessanti vanno aggiunte rappresentazioni dovute a mano illustre, come, ad esempio, i bassorilievi della chiesa di Notre-Dame di Clermont-Ferrand (sec. XII), l'affresco di Giotto in S. Croce a Firenze, la formella delle porte di bronzo di Andrea Pisano del Battistero di Firenze e, ancora, l'affresco del Ghirlandaio in S. Maria Novella e il dipinto di Andrea del Sarto nel Chiostro degli Scalzi, sempre a Firenze. Vanno poi segnalate in particolare le scene relative alla leggenda propria del santo e in special modo al martirio, che trova una delle sue più antiche rappresentazioni nella miniatura del Me-nologio di Basilio II (sec. XI) e che poi compare frequentemente nelle serie di episodi già ricordati.
Autore: Caterina Colafranceschi
Fonte:
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Aggiunto/modificato il 2008-11-10