Nell’elenco dei vescovi di Avignone al primo posto figura san Rufo.
Il suo nome tra i presuli nasce da un’ipotesi risalente al medioevo, quando si cominciò a raccontare che Rufo, figlio di Simone il Cireneo, diventato apostolo di San Paolo, l’avrebbe seguito in Spagna e successivamente sarebbe stato inviato ad Avignone.
San Rufo faceva parte dei cristiani che san Paolo raccomanda ai suoi fratelli di salutare: “Salutate Rufus, colui, che è stato eletto dal Signore”.
Secondo l’ecclesiastico francese Paul Guerin, san Rufo avrebbe seguito San Paolo in Spagna, dove l’apostolo dei Gentili lo pose a capo della nascente chiesa di Tortosa. Solo in seguito attraversò i Pirenei e si stabilì in Gallia, nell’odierna Provenza, dove fondò la chiesa di Avignone, divenendone il primo vescovo.
Ma nel Martirologio di Avignone redatto da Adone nel secolo XI , viene chiamato confessore, infatti c’è solo la citazione di San “Rufi confessoris”,
Ad Avignone san Rufo si adoperò anima e corpo per la diffusione della parola di Gesù. Si ritiene fece edificare una cappella sulla roccia dove, secondo la tradizione, Carlo Magno molti secoli più tardi ordinò di costruire la basilica di Notre-Dame des Doms.
Esiste comunque un documento che indica un piccolo romitaggio abbazia intitolata a San Rufo, situata fuori della città, che potrebbe essere sorta vicino alla tomba di un vescovo di Avignone, e che si pensa fosse anteriore al V secolo.
In quel luogo nel 1039 venne fondata l’abbazia di San Rufo e l’ordine monastico dei Canonici regolari che dal santo presero il nome, soppresso alla fine del diciottesimo secolo.
Certo è che, al di là, della leggenda tardomedievale, da quell’epoca si vede un’estensione del culto nei confronti di questo santo in tutto il sud della Francia, proprio nelle vicinanze della città.
San Rufo, insieme a Saint Bénezet, Saint Agricol e Pierre de Luxembourg, è patrono di Avignone, la città della Provenza nota per essere stata la residenza dei papi all’inizio del 1300.
I primi martirologi di Avignone, ne indicano la festa nel giorno 14 novembre, con l’unica eccezione fatta dal Baronio, che l’ha indicata nel giorno 12 novembre.
Autore: Mauro Bonato
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