Sebbene non si conoscano notizie dettagliate e sicure sul loro martirio, tuttavia la storicità di esso è attestata e garantita da numerose fonti. Parecchi codici del Martirologio Geronimiano li ricordano il 16 o il 17 novembre; i loro ritratti comparivano nella serie musiva di santi che adornava anticamente la chiesa di San Prisco a Capua; un cimitero cristiano (forse del sec. IV) lungo la via Appia nei pressi di Capua, era denominato da Agostino. Il tempo del loro martirio, se è attendibile la notizia della Cronachetta del 395, sarebbe da porsi verso la metà del sec. III, poiché in tale testo si dice che san Cipriano avrebbe loro scritto una lettera e che i due martiri sarebbero periti al tempo di Decio, anche se poi vi si specifica l'anno 260, nel quale già regnava Gallieno. In documenti dei secc. VIII-IX (Sacramentari e Calendari) si dice che Agostino sarebbe stato vescovo della città e Felicita sua madre, e si aggiunge che i loro corpi furono trasferiti a Benevento. Nelle fonti antiche però non è specificata la dignità di Agostino, né la sua parentela con Felicita. In conclusione si può con certezza ritenere che Agostino e Felicita sono due martiri autentici di Capua, anche se poco conosciuti.
Autore: Jaroslav Polc
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