† 247/8
Martirologio Romano: Ad Alessandria d’Egitto, sant’Eracla, vescovo, che, discepolo di Origene, nonché suo compagno e successore nella scuola, rifulse di grande fama e fu eletto alla guida di questa sede.
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Nato da famiglia pagana, fu attirato al Cristianesimo dal fratello Plutarco, col quale aveva frequentato la celebre scuola catechistica diretta da Origene. Dopo che Plutarco, sostenuto dal suo maestro e dai condiscepoli, cadde martire della fede (202), Eracla si applicò con ardore allo studio della filosofia, probabilmente sotto la guida di Ammonio, delle scienze profane e della Sacra Scrittura. Fu ordinato sacerdote e verso il 215 cominciò a coadiuvare Origene nella direzione della scuola, che venne divisa in due sezioni; nell’una, affidata al nostro santo, venivano insegnate le nozioni essenziali del Cristianesimo ai pagani convertiti per prepararli al Battesimo, nell’altra, che Origene riservò a sé, tali nozioni erano ampliate ed approfondite.
Eracla acquistò una rinomanza, tale che i dotti traevano da lontano per vederlo ed ascoltarlo e allorché nel 230 Origene divenne inviso al vescovo Demetrio, fu chiamato a sostituirlo alla testa della scuola. L’anno seguente (231) Demetrio cessò di vivere e gli succedette Eracla, sul cui episcopato però non ci è giunta quasi alcuna notizia: si sa solo che esercitò il suo ufficio con grandissimo zelo, che era dotto ed eloquente quanto altri mai e che quando qualche cristiano passato all’eresia desiderava rientrare nell’unità della Chiesa, egli si contentava di fargli esporre in pubblico gli errori che gli avevano insegnato, riammettendolo poi senza esigere un nuovo Battesimo.
Morì nel 247-48, senza lasciare, sembra, alcuno scritto. Il Sinassario Alessandrino di Michele, vescovo di Atrib e Malig, lo menziona col nome di Ierocle il 4 dicembre e gli dedica un breve encomio. Tra i latini il primo a introdurlo nei fasti dei santi fu Usuardo che lo pose arbitrariamente al 14 luglio, seguito dal Baronio. Non ha mai fruito di culto pubblico presso i Greci.
Autore: Pietro Burchi
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