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IX sec.
Martirologio Romano: A Políboto in Frigia, nell’odierna Turchia, san Giovanni, detto il Taumaturgo, vescovo, che si adoperò molto, contro l’opinione dell’imperatore Leone l’Armeno, in favore del culto delle sacre immagini.
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Della sua Vita, oggi perduta, rimane un discreto sunto nei sinassari bizantini, da cui si desume che egli visse nel secolo IX. Dopo un elogio standardizzato della sua precoce saggezza e maturità spirituale, per la quale, sin da fanciullo, Giovanni rifuggiva dai piaceri della vita e si dava ad opere di penitenza e di santità, questa fonte racconta come fu eletto vescovo di Poliboto, in Frigia e come guidò questa Chiesa con prudenza ed energia. Quando furono emessi i decreti iconoclasti di Leone l'Armeno (813-820), Giovanni non si ritenne dal recarsi arditamente al cospetto dello stesso imperatore, per rimproverarlo della sua empietà ed ai suoi fedeli comunicò con tanto ardore l'attaccamento all'ortodossia, da renderli tutti pronti e disposti a ricevere per essa il martirio.
Gli venne dato il nome di "Taumaturgo" per i molti prodigi operati dopo la sua morte, tra i quali, particolarmente celebri: il fatto che il suo corpo fosse rimasto incorrotto ancora due secoli dopo la sua morte ed inoltre che alcuni Arabi, prima prodigiosamente paralizzati per aver tentato di violare la sua tomba, fossero stati poi altrettanto prodigiosamente sanati, per essersi rivolti alla sua intercessione (nell'838).
Egli è celebrato nei sinassari bizantini il 4 dicembre.
Autore: Giovanni Lucchesi
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Fonte:
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