Esistono poche notizie su di lei. Il culto nacque presso il suo sepolcro nel cimitero romano di Toledo su cui, forse, nell'epoca bizantina, sorse un'edicola, sostituita, ai tempi di re Sisebuto e dell'arcivescovo Elladio (618), da un tempio a lei dedicato. In questo ambiente si riunirono alcuni concili tenuti nella città di Toledo, durante il sec. VII e vi ricevettero sepoltura gli ultimi arcivescovi visigoti toledani, da s. Elladio a s. Giuliano. La passio di Leocadia oggi conosciuta fu scritta nella metà del sec. VII, epoca a cui debbono attribuirsi i testi liturgici del suo culto. Secondo questa passio, Leocadia fu imprigionata come cristiana dal prefetto Daciano, inviato dagli imperatori Diocleziano e Massimiano; mentre aspettava, rinchiusa, la sentenza di Daciano, mori in modo incruento. Il vescovo Cixila (sec. VIII) nella sua Vita di s. lldefonso, racconta che il giorno della festa di s. Leocadia (9 dic), quando l'arcivescovo e il re si trovavano con molti fedeli nel tempio della santa, si alzò la lastra del sepolcro e apparve Leocadia che parlò all'arcivescovo, lodandolo per i lavori compiuti a glorificazione della Madre di Dio. L'arcivescovo, ripresosi dalla sorpresa, riuscì a tagliare un pezzo del velo che ricopriva la santa, che rimase come una reliquia insigne della chiesa di Toledo. Nella seconda metà del sec. VIII, durante la persecuzione di Abd-er-rahman, le spoglie di Leocadia vennero trasferite da Toledo a Oviedo, dove fu eretto un tempio in suo onore. Alla fine del sec. XI tali reliquie furono trasferite in Belgio da un conte di Hainaut e, fin dal sec. XII, si sa che erano venerate nell'abbazia di Saint-Ghislain. Mentre imperversavano le guerre di religione del sec. XVI, essendo imminente il pericolo di profanazione, per metterle al sicuro, furono riportate al luogo d'origine e giunsero a Toledo, dopo un viaggio pieno di peripezie, alla fine dell'apr. del 1587, e furono deposte nella cattedrale, dove ancora oggi sono venerate, in una ricchissima urna d'argento. Nel Martirologio Romano la festa di Leocadia è iscritta alla data tradizionale del 9 dicembre.
Autore: Juan Francisco Rivera Recio
ICONOGRAFIA
Il culto di s. Leocadia è legato esclusivamente a Toledo, città di cui è patrona, e alla Spagna, anche se esso si diffuse in alcune regioni francesi: come a Soissons, dove si pretendeva di possedere sue reliquie nell'abbazia di Saint-Médard. Nell'iconografia è rappresentata con la palma del martirio ed ha come attributi: la torre, in cui fu rinchiusa, le catene della prigionia e le verghe, con le quali fu torturata. In tale modo è raffigurata in un affresco dell'oratorio del Cristo de la Luz a Toledo, risalente al sec. XII; in una miniatura dei Miracles de Notre Dame, opera di Jean Pucelle (sec. XIV), ora alla Biblioteca Nazionale di Parigi; in una statua, opera del Berruguete. che si trova nella chiesa del Cristo de la Vega a Toledo (sec. XV) e in una tela di Pantoja de la Cruz (sec. XVII), nella cattedrale di Cordova. La santa è anche legata al culto di s. Ildefonso, poiché, secondo la leggenda, sarebbe apparsa al santo nella cattedrale di Toledo ed egli avrebbe tagliato un lembo del suo velo per accertarsi della realtà della visione. Questa scena appare quindi in una miniatura della Vita Sancti Ildefonsi e in un'altra del codice dei concili di Toledo, ambedue alla Biblioteca Nazionale di Madrid e opere di anonimi miniaturisti del sec. XIII; nella pala d'altare con Storie del santo, opera di Fernando Gallego (sec. XV), nella cattedrale di Zamora e in una tela di Pedro Orrente (sec. XVII), nella sacrestia della cattedrale di Toledo.
Autore: Antonietta Cardinali
Fonte:
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