Sens, c. 800 - 875
Entrato nell’abbazia di Ferrieres-en-Gatinais, dopo anni di vita monastica venne proposto da S. Remigio quale vescovo di Vienne dove rimase fino alla morte. Importante vescovo della Francia Medievale, restaurò la disciplina ecclesiastica e regolò l’ufficiatura divina tenendo vari sinodi ed esercitando una benefica influenza sulla vita politica del tempo.
Etimologia: Adone = signore, padrone, dall'ebraico
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: A Vienne in Burgundia, nell’odierna Francia, sant’Adone, vescovo, che da monaco fu eletto vescovo e onorò degnamente la memoria dei santi componendo un martirologio.
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Nessuna memoria di Santo è prevista per questo giorno, ma il nuovo Calendario della Chiesa, con le vicende che hanno accompagnato la sua revisione, non sempre facile, ci incoraggia a parlare di un Santo, ricordato a questa data, che ha un posto importante proprio nella storia interessantissima dei Martirologi, cioè degli elenchi dei Santi e dei Martiri secondo l'ordine del Calendario. 1 primi Martirologi ebbero carattere locale, limitato cioè ai Santi di una certa Chiesa, e vennero redatti come calendari: ad ogni giorno corrispondeva il nome di un Santo, o meglio di un Martire, e nulla più. Presto però si tentarono Martirologi " generali ", con Santi cioè di tutti i paesi, elencati secondo la data della morte. Il più antico fu quello siriaco, e il più complesso quello attribuito, a torto, a San Girolamo. Poi si passò ai Martirologi " storici ", nei quali, accanto al nome del Santo, si davano notizie della sua vita e della sua morte. Nell'Alto Medioevo, i più celebri furono quello inglese del venerabile Beda e quello lionese del monaco Floro. Ma i Martirologi di Beda e di Floro non erano completi. Alcuni giorni erano rimasti senza un Santo, e i monaci che iniziavano l'Ufficio quotidiano con la lettura dell'" elogio " di un Martire, in quei giorni si trovavano imbarazzati. Adone pensò così di completare il Martirologio, dando ad ogni giorno il suo Santo. Poi aggiunse altri nomi anche ai giorni che già ne avevano uno. Finalmente, trovandosi in mano un ampio materiale agiografico, pensò di rimpolpare le scarne notizie sui Santi con " estratti più numerosi e un po' più lunghi ". Adone era francese, nato nella contea di Vienne, da nobile famiglia. Accolto giovinetto nel monastero di Ferrères, non vi restò a lungo, per dissapori con l'Abate. Fu a Roma, a Ravenna, e finalmente si fissò a Lione, centro di studio sui Martirologi. Imparato il mestiere, lo mise rapidamente in opera, preparando frettolosamente il suo nuovo Martirologio. Purtroppo, alle buone intenzioni non corrisposero altrettante buone attuazioni. Per riempire i vuoti, egli si valse di una folla di personaggi, spesso degni della santità, ma più spesso sconosciuti, tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento e dalle opere di molti scrittori sacri. La sua fu anche un'opera di carità verso i fedeli. Infatti scriveva: " I fratelli più deboli, e quelli che hanno meno mezzi di lettura, troveranno qui, sul conto dei Martiri, tutto un insieme di letture riassunte, e avranno così, in un volume di piccola mole, l'equivalente di ciò che altri sono obbligati a cercare con fatica tra molti libri ". Per allungare e colorire gli " elogi ", ricorse a tutte le fonti accessibili, buone o cattive. Peggio ancora, confuse e spezzettò le notizie già poco sicure; ripeté e mescolò i nomi; equivocò sulle località e sulle date, e aggiunse di sua iniziativa molti particolari che gli premevano. Nonostante questi difetti, o forse proprio grazie a questi difetti, l'opera di Adone ebbe molto successo. Si diffuse rapidamente, soprattutto nelle comunità benedettine. Non piacquero però i commenti troppo lunghi che il monaco Usuardo ridusse all'essenziale. Il Martirologio di Adone, così sveltito, si diffuse ancor più largamente, propalando anche inesattezze storiche e fantasie devote. Per fortuna i meriti di Sant'Adone non si limitarono a questa, e ad altre simili, opere di storico. Eletto Arcivescovo di Vienne, nel Delfinato, resse quella chiesa con ferma autorità in tempi di contese politiche. Morto nell'875, pochi secoli dopo era tra i Santi. E bisogna dire - a scanso di sospetti maliziosi - che egli venne incluso nei Martirologi da compilatori più scrupolosi di quanto non fosse stato egli stesso!
Fonte:
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Archivio Parrocchia
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