Il 29 dicembre il Martirologio Romano menziona Ebrulfo, abate al tempo del re Childeberto II (m. 596). Sembra che il santo sia vissuto nella regione di Ouche, nell'alta Normandia, fra Exmes e Laigle (Orne). Lo menziona anche, lo stesso giorno, il Martirologio di Usuardo (PL, CXXIV, coll. 849-50), un esemplare del Martirologio di Beda (secc. X-XI) che può provenire da St-Calais nella diocesi di Le Mans (Quentin, pp. 31-36) e un sacramentario dell'abbazia di St-Evroult scritto nella seconda metà del sec. XI. La toponimia del paese di Ouche attesta ugualmente la devozione a Ebrulfo : due villaggi, una foresta e, non lontano, un'abbazia portano il suo nome. È stato fatto patrono di una dozzina di chiese della diocesi di Sens e di diocesi vicine. In Gallia Christiana (ed. 1656, IV, pp. 347 sgg.) è detto che egli nacque a Bayeux nel 517 e che morì ottuagenario il 29 dic. 596. Autori dei secc. XI e XII, come il cronista Orderico Vital (m. verso il 1144) monaco di St-Evroult, ci hanno tramandato le informazioni che lo concernono e che sembrano riposare sui dati antichi, anzi contemporanei. Di origine nobile, Ebrulfo ricevette un'educazione distinta e diede prove di virtù profonde. Alto funzionario di Clotario I (m. 561) sposò una donna del proprio rango sociale, da cui poi si separò per condurre una vita di maggiore perfezione. Si stabilì allora, con alcuni compagni, nella foresta di Ouche, infestata dalle bestie feroci e dai briganti; questi ultimi si convertirono e alcuni, anzi, si fecero monaci. Il santo avrebbe fondato una quindicina di monasteri, operato numerosi miracoli e anche risuscitato dei morti. Nel sec. XII Giovanni di St-Evroult compose un'opera in versi in suo onore e Orderico afferma che si ottenevano guarigioni presso la sua tomba. Durante le invasioni normanne, i suoi resti furono trasportai a Orléans, secondo Orderico, a Rebais (diocesi di Meaux), secondo un monaco di questa casa. Si cercò, in seguito, di riportarle a St-Evroult, ma senza successo.
Autore: Paul Viard
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