Il Martirologio Romano celebra la sua memoria il 31 dicembre. Antiocheno d'origine, Barbaziano era venuto a Roma agli inizi del V sec. e, appartatosi nel cimitero di Callisto, si dedicò ad una vita di preghiera e di penitenza. Operò numerosi miracoli anche in favore di personalità della corte imperiale e per la sua fama di santità fu caro all'imperatrice Galla Placidia, al seguito della quale si recò a Ravenna, dove costruì il Monasterium S. Iohannis Baptistae e vi diresse una comunità di monaci. Per intercessione di Barbaziano, Galla Placidia poté ottenere miracolosamente reliquie di san Giovanni Evangelista e, quindi, sciogliendo un voto, far erigere, nel 425, la celebre basilica in onore di questo santo. Alla morte di Barbaziano tanto l'imperatrice quanto il vescovo di Ravenna, san Pier Crisologo, curarono che egli venisse tumulato nel suo Monasterium, che poi si sarebbe chiamato dei SS. Giovanni e Barbaziano. Tutto questo raccontano ampiamente gli Acta S. Barbatiani (BHL, I, p. 146, n. 972),.dei quali il Lanzoni ha fornito il testo critico e una profonda analisi; da essa risulta che lo scritto non è purtroppo che un romanzo agiografico, di cui oltre la metà rimaneggiamento di una raccolta di miracoli dei ss. Giro e Giovanni (BHL, I, p. 313, n. 2080), composto da un ignoto romano residente a Ravenna. Più difficile è stabilire quando furono scritti tali Acta: certamente prima del sec. XI, perché ne dipende il sermone LXV di san Pier Damiani, composto in onore di Barbaziano. Il Lanzoni, seguito anche dai Bollandisti, lo ritiene posteriore al sec. IX e dipendente dal Liber Pontificalis di Agnello ravennate (XXII Petrus); mentre il Testi Rasponi nega tale dipendenza degli Acta da Agnello, affermando anzi che il testo del Liber Pontificalis agnelliano, nella forma che conosciamo, è posteriore agli Acta. Ma di quel testo non è certa la genuinità, e le frasi che si riferiscono a Barbaziano potrebbero esser frutto di interpolazioni posteriori ad Agnello.
Sempre secondo il Testi Rasponi, Barbaziano fu un prete ravennate del Monasterium di San Giovanni Battista, morto dopo Teodorico (m. 526) e venerato almeno dal sec. VIII. Le sue reliquie sono ora nella Cattedrale di Ravenna in un sarcofago del VI secolo.
Autore: Giovanni Lucchesi
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