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San Nuno Alvares Pereira Fondatore della Casa di Braganza, carmelitano

Festa: 1 novembre

Cernache do Bonjardim, Portogallo, 24 luglio 1360 - Lisbona, Portogallo, 1 aprile 1431

Nuno Alvares Pereira, fondatore della casa di Braganza, nacque in Cernache do Bonjardim (Portogallo) il 24 giugno 1360. Connestabile del Regno di Portogallo, fu condottiero invincibile delle armate militari nella guerra d'indipendenza. Le gesta di questo eroe nazionale vennero cantate da L. Camoes nei Lusiadas. Quando morì sua moglie, entrò nel 1423 a Lisbona nel convento da lui fondato per l'Ordine dei Carmelitani. Volle essere un semplice "donato" e prese il nome di fra Nuno di Santa Maria. Morì nello stesso convento la Domenica di Risurrezione del 1431 (1 aprile), avendo dato a tutti durante la sua vita un esempio di preghiera, penitenza, amore verso i poveri e devozione filiale alla Madonna. Il suo culto fu approvato nel 1918. Benedetto XVI lo ha canonizzato il 26 aprile 2009.

Martirologio Romano: A Lisbona in Portogallo, beato Nonio Álvarez Pereira, che fu dapprima comandante generale delle forze armate del regno e poi, accolto come oblato nell’Ordine dei Carmelitani, condusse vita povera e nascosta in Cristo.


Da valoroso condottiero e vincitore di tante guerre, ricco e famoso, sposato e padre tre volte, a umile monaco e poi santo. Nuno Álvares Pereira nasce in Cernache do Bonjardim (Portogallo) nel 1360. La sua è una ricca e potente famiglia di nobili cavalieri. Il piccolo Nuno riceve un’educazione cavalleresca. È abilissimo spadaccino. Così, a tredici anni, viene ammesso alla corte del re Ferdinando. A diciassette anni viene obbligato dal padre a sposarsi con una ricca vedova. Nuno a malincuore ubbidisce e ha tre figli. Il futuro santo è un cavaliere talmente valoroso da ottenere il comando dell’intero esercito portoghese all’età di ventitré anni. Vincitore di tante battaglie, Nuno, alla testa delle truppe portoghesi, libera il Portogallo dall’egemonia della Spagna, rendendola indipendente.
Il giovane cavaliere, comandante generale delle forze armate di un’intera nazione, conduce, però, un’esistenza parallela. È molto religioso e devoto della Madonna, Madre di Gesù: partecipa alla Messa due volte al giorno, fa la comunione, prega tantissimo, digiuna il mercoledì e il venerdì. Capita di vederlo inginocchiato a pregare anche durante le battaglie. Il suo comportamento è virtuoso e Nuno pretende lo stesso dagli uomini del suo esercito. Con i soldi guadagnati grazie ai successi sui campi di battaglia, il comandante fonda monasteri e santuari proprio nei territori dove è uscito vittorioso, tra i quali il Convento dei carmelitani a Lisbona e la Chiesa di Santa Maria della Vittoria a Batalha.
Rimasto vedovo, Nuno non si risposa e prende una grande decisione. Regala le sue ricchezze ai reduci delle guerre e indossa un povero saio. Diventa un fratello laico carmelitano, aiuta i poveri, chiede per loro l’elemosina, svolge i lavori più umili, tutti i giorni organizza una distribuzione di cibo per gli affamati che, a quel tempo, sono numerosi. Il comandante di interi eserciti di uomini, condottiero vincitore di tante battaglie, eroe nazionale, abbandona potere, ricchezza, successo e gloria per diventare Fra Nuno di Santa Maria. È il fondatore di tanti monasteri e chiese e dello stesso convento carmelitano dove vive come monaco. Nuno, tuttavia, non vuole avere nessun privilegio. Desidera solo servire i poveri nei cui volti vede quello di Gesù. Nuno muore a Lisbona nella domenica di Pasqua del 1° aprile 1431.

Autore: Mariella Lentini
 


 

Tutte le nazioni europee annoverano tra i santi più venerati almeno un eroe nazionale o un sovrano. Emblematici sono i casi dell'eroina francese Santa Giovanna d'Arco, del sovrano bulgaro San Boris Michele I, del romeno Santo Stefan cel Mare, dello spagnolo Sant’Ermenegildo, del norvegese Sant’Olav II, del russo San Vladimiro di Kiev, del serbo San Simeone Stefano Nemanja, dello svedese Sant’Erik IX, della georgiana Santa Tamara, dell’armeno San Tiridate III, dell’inglese Sant’Etelberto del Kent, ma questi sono solo due fra molteplici esempi simili. Il caso assolutamente meno noto a livello continentale è quello del fondatore della Real Casa di Braganza, che regnò sul Portogallo e sul Brasile.
Si tratta del Beato Nuno Alvares Pereira, la cui vicenda terrena è oggetto di trattazione nella “Cronica do Condestavel”, un classico della letteratura portoghese risalente al XVI secolo. Nacque a Cernache do Bonjardim, nei pressi di Lisbona, il 24 giugno 1360 da don Alvaro Goncalves de Pereira, il quale ricopriva il ruolo di grande maestro di uno dei rami dell'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni in Gerusalemme. All'età di tredici anni si trasferì alla corte del re Ferdinando del Portogallo per avviarsi alla carriera militare. Sin da piccolo aveva apprezzato le leggende di re Artù e come Galahad desiderava restare celibe e porsi al servizio del proprio sovrano. Sposò poi invece, a diciassette anni, Leonora de Alvim, da cui ebbe tre figli. Ne rimase vedovo nel 1387.
Appena ventitreenne fu designato quale generale al comando delle forze armate portoghesi e l'investitura avvenne per mano del grande maestro dei Cavalieri di Aviz, che dopo due anni acese al trono con il nome di Giovanni I. Godendo di universale rispetto, accompagnò alla vittoria i suoi uomini nella battaglia di Atoleiros combattuta contro l'esercito della Castiglia. In tal modo il Portogallo ottenne definitivamente l'indipendenza dagli altri regni della penisola iberica.
Nel 1422 avvenne quel grande colpo di scena che lasciò stupita l'intera corte: Nuno fondò un nuovo convento carmelitano a Lisbona e vi si ritirò per il resto dei suoi giorni come fratello laico, assumendo il nome di Nuno de Santa Maria. Il 1° aprile 1431, domenica di Pasqua, mentre era intento a leggere la Passione secondo Giovanni ed aveva appena letto il passo “Ecco tua madre!”, spirò.
Tutta la corte intervenne alle solenni esequie ed alla sepoltura nel convento carmelitano di Lisbona di colui che già era acclamato dal popolo santo ed eroe nazionale. Inoltre, poiché sua figlia Beatrice era andata in sposa al duca di Braganca Alfonso, figlio primogenito del re Joao I, Nuno è a tutti gli effetti considerato il fondatore di questo casato che regnò sul Portogallo sino al 1910 con Emanuele II. Il papa Benedetto XV decise di confermare ufficialmente il culto tributato a Nuno Alvares Pereira, riconoscendogli il titolo di “beato” in data 23 gennaio 1918.
Il sommo pontefice Pio XII pensò poi di riavviare la causa di canonizzazione il 28 Maggio 1941 e, in seguito ad un avvenuto miracolo utile a tal scopo, il 13 luglio 2003 fu aperto il processo diocesano per esaminare la condotta di santità del Beato Nuno e dimostrarne le virtù eroiche, attraverso dichiarazioni di santità e raccolta di tutti i documenti che abbiano qualche relazione con la causa. Papa Benedetto XVI lo ha infine canonizzato il 26 aprile 2009.
La data di culto è collocata al 1 novembre. Nel Portogallo, invece, viene festeggiato il 6 novembre.
I Carmelitani Scalzi ne fanno memoria l'1 Aprile.

PREGHIERA
Signore Dio nostro,
che ispirasti il Beato Nuno ad abbandonare la violenza delle armi
e ad abbracciare la vita religiosa nell'Ordine di Maria,
concedici, per sua intercessione,
la grazia dell'abnegazione evangelica
per porci con tutto il cuore al tuo servizio.
Amen.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2023-03-06

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