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San Teodosio di Pecersk
Festa:
3 maggio
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Vasilev, Kiev, 1029 - 3 maggio 1074
Teodosio fu, dopo Barlaam, il secondo successore di sant'Antonio Peciersckij. È ritenuto, però, il vero fondatore del più importante monastero russo, la «lavra» di Kiev, e il promotore della vita cenobitica in Russia. Nato nel 1029 nei pressi di Kiev da famiglia agiata, dopo aver tentato un pellegrinaggio in Terra Santa si fece monaco. Fu uno dei primi discepoli di Antonio e, poi, igumeno del monastero. Con lui la comunità si allargò e assunse una regola. Morì nel 1074. Riposa nella basilica dell'Assunzione, da lui fatta costruire. (Avvenire)
Martirologio Romano: A Kiev nell’odierna Ucraina, san Teodosio, abate, che fondò il monastero ‘delle Grotte’, nel quale si tramanda che abbia dato inizio alla vita cenobitica in questa regione.
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Dopo S. Antonio Peciersckij, il sucessore di Barlaam fu San Teodosio. San Teodosio viene considerato come il vero fondatore del più grande monastero Russo (la detta Lavra) e come promotore della vita cenobitica nella Chiesa Russa in generale. I particolari della sua biografia si conoscono grazie alla Vita che venne composta una decina di anni dopo la sua morte, verso il 1084, dal monaco del monastero delle Grotte, il celebre cronista russo medievale San Nestor. Qualche notizia sulla vita di S. Teodosio venne inserita anche nella ben nota Cronaca dei tempi antichi, composta sempre da Nestor. Teodosio nacque nel 1029 a Vasilev, nelle regione di Kiev, come figlio di una famiglia benestante. Già negli anni giovanili egli dimostrava la sua propensione per la vita religiosa e contemplativa. Rimasto orfano del padre, ancora giovane, egli veniva trattato con grande severità da parte della madre. Dopo un tentativo mal riuscito di intraprendere un pellegrinaggio nella Terra Santa, raggiunse la località nelle vicinanze di Kiev, ove si trovava il famoso santo Russo Antonio e così diventò uno dei suoi primi discepoli. Qui egli venne accolto benevolmente ed ebbe la tonaca monastica, verso l'anno 1055, dal sacerdote Nikon. Ritiratosi S. Antonio a vivere in solitudine, Teodosio passò alcuni anni sotto il governo spirituale del suo successore l'egumeno Barlaam. Nel 1062 egli stesso diventò egumeno della comunità monastica. Il periodo del suo egumenato fu caratterizzato da una vera fioritura del giovane centro del monachesimo Russo. Aumentati di numero, i membri della comunità monastica non vivevano più nelle grotte. Il monastero ebbe ormai i suoi possedimenti, i suoi edifici ed anche una chiesa, costruita di pietra e dedicata all'Assunzione della Vergine Maria, facendo venire per le costruzioni anche maestri bizantini da Costantinopoli. Una delle innovazioni più decisive fu l'introduzione nella vita monastica della regola di S. Teodosio Studita secondo la redazione del patriarca costantinopolitano Alessio Studita (1025-1043). Teodosio ricevette da un monaco studita di Costantinopoli il testo della regola, lo fece tradurre; essa ormai fu destinata a governare tutta la vita cenobitica del monachesimo Russo. La vita e la dottrina di S. Teodosio furono caratterizzate da principi di un ascetismo austero, di spirito di semplicità e di amore verso la povertà e la vita laboriosa. Nei suoi rapporti con i "potenti del mondo", Teodosio dimostrava la medesima austerità delle sue concezioni e la tendenza di osservare fedelmente l'Ortodossia Bizantina. Assai dimostrativa sotto questo aspetto è la sua seconda epistola, indirizzata al principe di Kiev, Izjaslav Iaroslavich (1024-1078) sul problema della fede cristiana e della fede dei Latini. Scrisse: "Voi Latini avete rigettato la fede degli Apostoli e dei Santi Padri e avete accolto la fede ingiusta, piena di perdizione. Perciò siete respinti da noi. Perciò non è possibile servire insieme la Liturgia e partecipare nella Comunione". S. Teodosio morì il 3 maggio 1074. Nel 1091 le sue reliquie furono scoperte e trasportate nella basilica dedicata all'Assunzione della Vergine. Fu canonizzato nel 1108.
Autore: Cyril Ivanov
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