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Sant' Alessandro di Sicilia Martire mercedario
Festa:
1 aprile
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† Tunisi, 1317
Originario di Sicilia come il suo nome ci indica, Sant’Alessandro entrò nel convento Mercedario di Palermo, trasferito successivamente al convento di Bonaria (Cagliari). Inviato in missione di redenzione in terra africana, venne accusato ingiustamente da uno schiavo rinnegato, poi bruciato vivo a Tunisi dai maomettani, davanti al palazzo di Re Muley Maomet, perchè servisse di divertimento al popolo; era l’anno 1317.
Etimologia: Alessandro = protettore di uomini, dal greco
Emblema: Palma
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Nativo della Sicilia, come suggerisce il suo nome, Sant'Alessandro entrò a far parte del convento mercedario di Palermo. In seguito, venne trasferito al convento di Bonaria a Cagliari, dove si dedicò alla vita religiosa con fervore e dedizione.
Spinto da un profondo senso di fede e carità, Sant'Alessandro si offrì volontario per una missione di redenzione in terra africana. Il suo obiettivo era quello di riscattare gli schiavi cristiani dalle mani dei musulmani, offrendo la propria libertà in cambio della loro.
Tuttavia, la sua nobile missione venne tragicamente interrotta. Uno schiavo rinnegato lo accusò ingiustamente di apostasia, un crimine punibile con la morte in terra islamica. Sant'Alessandro venne arrestato e condotto davanti al re Muley Maomet di Tunisi.
Nonostante le torture e le pressioni subite, Sant'Alessandro rimase saldo nella sua fede cristiana, rifiutando di abiurare. Il re, infuriato dalla sua resistenza, ordinò che fosse bruciato vivo davanti al palazzo reale come esempio per gli altri cristiani.
Sant'Alessandro morì martire nel 1317, diventando il primo martire del convento di Bonaria. La sua eroica testimonianza di fede e il suo sacrificio per la redenzione degli schiavi cristiani lo hanno reso un esempio di santità e di dedizione al Vangelo.
L'Ordine Mercedario lo commemora il 1° aprile.
Autore: Franco Dieghi
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