m. Roma, 303 circa
Il 28 dicembre 1841 a Roma nella via Nomentana vennero rinvenuti i resti di un fanciullo e di altri sette martiri con una ampolla di sangue. L'iscrizione sepolcrale indica il suo nome così: “Botonto qui vixit annis III. Mensibus II. in pace.” [Botonto, che visse tre anni e due mesi, (è qui ) nella pace]. Il martirio risale all'epoca della persecuzione di Diocleziano, nel 303 circa. Per concessione di papa Gregorio XVI, le reliquie del martire vennero donate al re Carlo Alberto di Savoia, che ne decise la solenne collocazione nella chiesa del convento torinese del Monte dei Cappuccini il 15 gennaio 1843.
Emblema: Palma
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A Torino, vicino alla celebre chiesa della Gran Madre di Dio costruita in occasione del rientro in patria del re Vittorio Emanuele I dall’esilio, sorge il complesso del Monte dei Cappuccini, una delle odierne immagini simbolo della città, formato dall’omonimo convento e dalla chiesa di Santa Maria al Monte. Al suo interno, sotto la mensa dell’altere laterale di destra dedicato a San Francesco, sono conservate le reliquie del piccolo martire romano Botonto, avvolte in un simulacro di cera opera di Luigi Cantù ed ornate da abiti nobiliari. La vicenda di questo bambino invece è purtroppo avvolta dal mistero. Il 28 dicembre 1841 a Roma sulla via Nomentana, vicino a l cimitero di Sant’Agnese, vennero rinvenuti i suoi resti e quelli di altri sette martiri con una ampolla di sangue.L'iscrizione sepolcrale indica il suo nome così: “Botonto qui vixit annis III. Mensibus II. in pace.” [Botonto, che visse tre anni e due mesi, (è qui ) nella pace]. Il martirio risalirebbe dunque all’epoca della persecuzione di Diocleziano, cioè al 303 circa.Il nome “Botontòs”, che significa pastore oppure esclamante, ed il tipo di sepoltura rivelerebbero l’appartenenza del piccolo martire ad una nobile famiglia di origine greca.Per concessione di papa Gregorio XVI, le reliquie del martire vennero donate al re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia. Questi ne decise la solenne traslazione nella chiesa del convento torinese del Monte dei Cappuccini, che avvenne il 15 gennaio 1843. Ad accogliere le gloriose reliquie si mobilitò una grande folla ed un lungo corteo di Cappuccini scese dal convento alla vicina chiesa della Gran Madre.
Autore: Fabio Arduino
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