Matelica, Macerata, 1290 - Tauris, 5 settembre 1340
Fu missionario francescano in Egitto, poi in Asia Minore, Persia e Armenia. Il doge Marco Corsaro ne trasferì le reliquie a Venezia nella Chiesa dei Frari.
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Il Beato Gentile nacque nel 1290 circa dalla nobile famiglia dei Finaguerra di Matelica (MC). Attratto finn da fanciullo dall'ideale francescano, divenne sacerdote, e dedicò la sua vita alle opere di apostolato nelle varie regioni d'Italia Desideroso di imitare san Francesco, si ritirò in solitudine e penitenza sul sacro monte della Verna, in Toscana, dove per le sue virtù fu destinato più volte alla guida dei confratelli. Dopo questa intensa preparazione spirituale si recò in terra di missione in Egitto, ma qui le difficoltà nell'apprendimento della lingua araba gli sembravano talmente insuperabili da decidere di far ritorno in patria. Il Signore lo aiutò in modo sorprendente, perché in breve fu in grado di parlare non solo l'arabo, ma anche le lingue delle vicine nazioni. In tal modo fu in grado di portare l'annunzio evangelico in Egitto e nella penisola del Sinai, nei Luoghi Santi, in Turchia ed in Persia. La sua accesa e vibrante predicazione, accompagnata da tanti prodigi, produsse migliaia di conversioni e di battesimi. Ciò destò l'ira dei musulmani, i quali, non potendo sopportare che tanta gente abbracciasse il cristianesimo, durante una predicazione nel territorio di Tauris fu assalito e con un colpo di scimitarra lo decapitarono. Era il 5 settembre 1340. Parte del suo corpo, molto venerato dai cristiani di quelle regioni, fu richiesto dal navigatore e mercante veneziano Nicolò Quirini e trasportato per nave a Venezia ove fu posto nella basilica di Santa Maria Gloriosa dove si venera tuttora. Pio VI il 2 febbraio 1795 concesse di celebrarne la festa il 5 settembre.
Autore: Elisabetta Nardi
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