1165 circa - 16 dicembre 1229
I resti di questo santo di origine irlandese sono custoditi nella cattedrale di Pavia, città della quale fu vescovo nel XIII secolo. Folco (o Fulco) nasce intorno al 1165 a Piacenza da una celebre famiglia, quella degli Scotti, originari dell'Irlanda, che viene identificata secondo la denominazione dell'epoca come patria degli «Scoti», scozzesi. Folco a 20 anni entra tra i canonici regolari di Sant'Eufemia. Viene inviato a Parigi a compiere gli studi di teologia a Parigi e al rientro viene eletto priore di Sant'Eufemia, poi canonico, poi arciprete della cattedrale. Infine viene consacrato vescovo di Piacenza. Sei anni più tardi, rimasta vacante la sede pavese, viene designato vescovo anche di questa città. Piacentino e vescovo di Pavia, Folco fu il grande paciere delle due città, allora divise da un'aspra rivalità. Dopo aver lavorato per la pacificazione interna delle città e delle contese tra i due centri muore nel 1229.
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: A Pavia, san Folco Scotti, vescovo, uomo di pace, colmo di zelo e di carità.
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Passa alla storia come uno straordinario pacificatore. Il suo cognome di famiglia, Scotti, è irlandese: probabilmente nell’XI secolo i suoi antenati sono arrivati nella penisola italiana dopo l’invasione danese delle Isole britanniche, guidata dal re Knut. Ma gli Scotti non sono propriamente fuggiti: Knut non era uomo di saccheggi come alcuni suoi predecessori, ambiva anzi alla prosperità delle sue conquiste, in particolare attraverso i commerci. Ed ecco che, durante un viaggio a Roma, ha domandato ai Sovrani d’Europa «regolamenti più equi e maggior sicurezza lungo la strada per andare a Roma, senza tante barriere e ingiuste gabelle».
Così, agli evangelizzatori e monaci che già da tempo percorrevano quella via, si sono aggiunti anche i commercianti: alcuni saranno di passaggio, altri invece si fermeranno e stabilizzeranno in varie città. Tra questi probabilmente c’era la casata degli Scotti (che prima in realtà era un soprannome).
Nato intorno al 1165 a Piacenza, a 20 anni Folco viene accolto in una comunità di sacerdoti, i Canonici regolari di S. Eufemia, che vivono come i monaci. Lo mandano a studiare a Piacenza e poi a Parigi, da dove ritorna maestro in Teologia.
E per Folco, con questo titolo, le strade e le porte si spalancano verso ruoli di responsabilità: diventa priore dei Canonici, arciprete della cattedrale e infine Vescovo di Piacenza.
Perché sarà considerato un eccezionale pacificatore?
Ecco il motivo.
Viene nominato anche Vescovo di Pavia: un Vescovo solo per «quelle» due città-diocesi: Piacenza e Pavia sono acerrime rivali, divise a avversarie su tutto, con antiche e nuove ragioni di conflitto, scontri commerciali, famiglie antagoniste. Una situazione del genere spaventerebbe o scoraggerebbe chiunque, tanto più che Folco i suoi incarichi di responsabilità li ha già, eccome. Dunque, verrebbe da dire: «Chi glielo fa fare?». E invece, accetta. Rischiando di venire giudicato solo un «disertore» dai «suoi» piacentini e un intruso dai pavesi.
Anzi, Folco non solo accetta, è pure ambizioso: il suo obiettivo è mettere fine alla storica e apparentemente irrisolvibile ostilità. Vuole essere il Vescovo di tutti, piacentini e pavesi insieme.
La vincerà, questa sfida. Tant’è che i suoi resti sono tuttora conservati nella Cattedrale di Pavia: Folco, lo ricordiamo, era di Piacenza.
Autore: Domenico Agasso Jr.
La famiglia Scotti è una delle più ricche e influenti nella città di Piacenza. Un cognome che ha origine irlandese poiché nel Medioevo gli irlandesi venivano chiamati “scoti”, cioè scozzesi. Dall’Irlanda religiosi, monaci, ma anche soldati, famiglie e facoltosi commercianti viaggiano verso l’Italia, chi in pellegrinaggio per raggiungere Roma o la Terra Santa, chi alla ricerca di buoni affari. Alcune di queste famiglie finiscono per stabilirsi in Italia, come gli Scotti a Piacenza, da cui proviene il santo festeggiato oggi. In questo importante “libero Comune” medievale, nel 1165 nasce Folco. Intelligente e brillante negli studi, portato verso la spiritualità e la vita religiosa, all’età di vent’anni entra presso i Canonici Regolari di Sant’Eufemia e viene inviato a Parigi per studiare teologia alla Sorbona. Torna a Piacenza, dove Folco Scotti viene apprezzato come eccellente predicatore e preparato insegnante, presso la scuola di teologia di Piacenza. In poco tempo diventa vescovo della città.
Amato da tutti, Folco è uomo di pace e di carità. Pensa ai più poveri e li aiuta in ogni modo. Organizza mense per distribuire cibo e apre scuole gratuite. Dopo qualche anno nella vicina Pavia, altro prestigioso “libero Comune”, serve un nuovo vescovo. Folco, già vescovo di Piacenza, viene nominato vescovo anche di Pavia. Chiunque avrebbe rinunciato a una simile pazzia. Infatti Piacenza e Pavia sono travagliate da una sanguinosa guerra armata. Il rischio è che i piacentini vedano il vescovo come un traditore che si mette dalla parte di Pavia, e i pavesi come un intruso proveniente da Piacenza, città che odiano. Tutto divide le due città: la rivalità economica, quella politica (Pavia parteggia per i Guelfi, fedeli al papa e Piacenza per i Ghibellini, fedeli all’imperatore), vecchi rancori mai sopiti, offese senza perdono, vendette, omicidi e feroci battaglie tra soldati. Invece Folco accetta, ed è pure contento, perché Folco è uomo di pace e farà di tutto per predicare la fratellanza, sedare litigi e pacificare gli animi. Sorretto dalla sua fede incrollabile e dagli insegnamenti di Gesù, il vescovo spesso riesce a riportare la pace, tanto da essere amato sia dai piacentini, sia dai pavesi. Muore a Pavia, nel 1229 e il suo corpo riposa nella cattedrale di questa città.
Autore: Mariella Lentini
Fonte:
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