Non si sa perché - o meglio si immagina perché - alla straordinaria diffusione del nome femminile di Chiara, o Clara, non corrisponda un'uguale fortuna del nome maschile di Chiaro. Lo si immagina, perché dietro il nome di Chiara c'è la luminosa figura della compagna di San Francesco, e ciò giustifica ampiamente la fortuna del suo nome, dal Duecento a oggi.
Tuttavia, qualche volta è dato di trovare anche il nome di Chiaro, e uno ne risona, abbastanza chiaro, nella storia della letteratura italiana: quello del poeta stilnovista Chiaro Davanzati, noto in modo particolare per le sue maledizioni alle " parti ", cioè ai partiti politici del suo tempo: " Chi in pria disse "parte ", - fra li tuoi figli tormentato sia ".
San Chiaro oggi festeggiato, a dire il vero, non sembra far troppo onore al nome, dal punto di vista della fama. Con un facile giuoco di parole si potrebbe dire che San Chiaro ha una storia oscurissima. Dal lato umano, s'intende, perché quello che è oscuro nel mondo può essere chiarissimo e risplendente nel cielo.
Il suo nome si trova iscritto nel Martirologio, senza nessun'altra indicazione, fuor che quella di Martire. E a lui s'intitolò, fin dall'antichità, un paese della Francia, Saint-Clair.
Si capisce però facilmente come un nome simile dovesse avere una leggenda totalmente fantastica, nata sul tardi, dopo il valico del Mille.
Si narrò allora la novella di un principe inglese di straordinaria bellezza (riflesso evidente del nome!), fuggito in Francia per farsi monaco.
Ma per quanto Chiaro cercasse di velare la propria avvenenza sotto il cappuccio monacale, una gentildonna s’invaghì perdutamente di lui. Per sfuggire a una vera e propria persecuzione della nobile dama innamorata, il monaco si celò nelle forre della montagna, dove però la sua bellezza non cessava di render chiari anche i recessi più oscuri.
La gentildonna, delusa e irritata, volle vendicarsi di lui. Lo fece perciò uccidere dai suoi armati che gli tagliarono il collo. Il monaco allora, raccolta la testa caduta tra i cespugli del bosco, ritrovò la via del monastero, rischiarando il cammino con il suo volto, bellissimo anche nella morte. Venne sepolto con devozione nella chiesa abbaziale, che i suoi miracoli resero chiara e famosa in tutta la Francia medievale.
Oggi però San Chiaro non attrae più con la sua bellezza le gentildonne, né innamora di sé le nobili dame. Donne più modeste e più laboriose lo invocano come loro protettore, insieme con Santa Chiara.
Sono le lavandaie francesi, che probabilmente non ricordano più la sua storia di amore e di morte. Basta il suo nome, il nome di Chiaro, a renderlo benvoluto da chi, nel quotidiano lavoro, non ha altro scopo che di render chiara e pulita la biancheria dei bucati.
Fonte:
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Archivio Parrocchia
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