Probo: un bell'aggettivo, usato, almeno una volta, anche come nome, nella maniera in cui ancor oggi sono usati i nomi di Modesto, di Pio, di Clemente, di Benigno e di Benedetto. Probo significa onesto, integerrimo, dabbene: Anche oggi, per ogni professione, ci sono i cosiddetti probi viri, cioè gli uomini onesti, che giudicano della correttezza dei colleghi nella vita professionale. La letteratura registra un famoso grammatico, Marco Valerio Probo. La politica, un Imperatore romano, Marco Aurelio Probo, sotto il quale i cristiani, almeno ufficialmente, non furono perseguitati. E i cristiani dovevano aver caro quel nome che prometteva la correttezza e l'onestà, anche nelle donne, che assumevano il nome di Proba. Così, il calendario cristiano registra una Santa Proba Vergine e Martire, il 28 aprile; un'altra Santa Proba, anch'essa Vergine e Martire, il 30 aprile. Tra i Santi Probi è venerato un Vescovo di Verona, del IV secolo, il 12 gennaio; un Vescovo di Rieti citato nei Dialoghi da San Gregorio Magno, il 15 marzo. Il 5 aprile sono ricordati due sposi cristiani esemplari anche nel nome, Probo e Grazia. Infine, oggi è festa di San Probo Vescovo di Ravenna, o meglio di Classe, poiché a Classe, porto militare di Ravenna, giunsero i primi cristiani, che vi ebbero il primo cimitero nel quale fu sepolto Sant'Apollinare, inviato da San Pietro, secondo la tradizione, ad evangelizzare il litorale adriatico. Sulla tomba del primo Vescovo ravennate sorse poi la basilica di Sant'Apollinare in Classe, splendida di mosaici che ancora destano stupita ammirazione. E nei mosaici spiccano le immagini degli immediati suc-cessori di Sant'Apollinare: Ecclesio, Severo, Orso e Ursicino. Se la serie fosse stata protratta, dopo gli Orsi sarebbero venuti gli Agnelli. Ed è proprio il Vescovo Agnello, dei IX secolo, che parlando della tradizione apostolica ravennate, cita due Vescovi di nome Probo. Il primo sarebbe stato il settimo della serie; il secondo il quattordicesimo. " La santa anima di Probo - dice il Vescovo Agnello - lasciò il corpo il 10 novembre ". E dietro alla indicazione del Vescovo Agnello, che la critica storica non può né negare né confermare, è ricordato ancora, oggi, quel Vescovo, probo di nome e di vita, e quindi Santo, perché probità e santità si confondono nelle figure dei pastori che sono stati esempio di correttezza e di virtù a tutto il gregge affidato alle loro cure.
Fonte:
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Archivio Parrocchia
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