Sec. V
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: A Vence in Provenza, commemorazione di san Verano, vescovo, che, figlio di sant’Eucherio vescovo di Lione, fu educato nel monastero di Lérins e scrisse una lettera al papa san Leone Magno, ringraziandolo per la fede nel Verbo incarnato da lui difesa nella lettera a Flaviano.
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Nome insolito, quello del Santo di oggi: pochissimo diffuso, eppure suggestivo, se è vero che deriva dalla parola latina ver, cioè dal nome della primavera. A Roma esiste il " Campo Verano ", il campo cioè della primavera. Oggi vi si distende, accanto alla gloriosa basilica di San Lorenzo, il cimitero più caro al cuore dei Romani: e il nome primaverile di Verano non suona né fuor di luogo né irriverente, perché proprio i morti sono, per i credenti, i trepidi germogli dell'immortalità, i fiori dell'eterna promessa. San Verano fu Vescovo in Francia, un secolo dopo l'altro grande Vescovo francese che oggi occupa il posto d'onore nel calendario, cioè San Martino di Tours. Fu Vescovo di una ridente cittadina della Provenza, oggi prediletta dagli artisti e dai poeti, chiamata Vence e ormai entrata a buon diritto nella storia dell'arte contemporanea, soprattutto per una celebre cappella ideata e decorata da Henri Matisse qualche decennio fa. Di Vence San Verano fu il secondo Vescovo, alla fine del V secolo. Egli era figlio di Sant'Eucherio, Vescovo di Lione, e aveva un fratello di nome Solonio. Quando Eucherio ebbe una certa età, si associò i due figli, come aiutanti nelle cure dello Episcopato. La vicenda, fino a questo punto, ci lascia un po' perplessi, non tanto perché ci troviamo di nuovo di fronte a un vescovo con famiglia, cosa assai frequente, come abbiamo altre volte detto, in un tempo in cui il celibato ecclesiastico non era stato ancora codificato, ma perché ci sembra un po' troppo paternalistica e umanamente ovvia la scelta dei propri figli come collaboratori alla cattedra vescovile! Fatto sta, però, che l'iniziativa del Vescovo di Lione si rivelò presto saggia e provvidenziale. Occorre dire, intanto, che i due ragazzi erano stati educati nel monastero della celebre Isola di Lérins e che, desiderosi di imitare il padre, gareggiarono con lui in tutte le più alte virtù. E tutti e due divennero Vescovi, come il padre: uno a Vence, l'altro a Ginevra. San Verano, Vescovo della piccola diocesi provenzale, si fece notare e apprezzare dai Papi Leone I e Ilario, come saldo e sereno sostenitore della dottrina ortodossa contro gli eretici francesi. Questi atti ufficiali nella storia della Chiesa sono press'a poco l'unica testimonianza superstite dell'attività saggia e santa del Vescovo Verano, i cui tratti personali sono quasi del tutto cancellati dalla foschia dei secoli. Neanche le sue reliquie sono restate a nutrirne la devozione, perché non si sa con precisione dove si trovino, se a Vence oppure a Lione. Sono restate però anche alcune sue parole, in una lettera diretta al Papa Ilario. E queste testimoniano assai bene il rispetto, l'obbedienza e l'umiltà dell'antico Vescovo francese. " Io, Verano - egli scrive infatti al Papa - che riverisco il Vostro apostolato, saluto la Vostra Beatitudine e vi chiedo di pregare per me ".
Fonte:
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Archivio Parrocchia
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