Bosisio Parini, Como, 26 ottobre 1883 – Sestri Levante, Genova, 10 maggio 1967
Enrico Mauri nacque a Bosisio Parini, in provincia di Lecco e diocesi di Milano, il 26 ottobre 1883. Fu allievo delle varie sedi del Seminario di Milano e venne ordinato sacerdote il 13 giugno 1908. Monsignor Luigi Marelli, vescovo di Bobbio, lo volle subito come proprio segretario. Otto anni più tardi, cessò da quell’incarico e rientrò a Milano, aderendo agli Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo, sacerdoti tenuti alla completa disponibilità verso l’Arcivescovo di Milano. Destinato come viceparroco nella parrocchia milanese di San Gregorio Magno, promosse la fondazione del primo gruppo in assoluto della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Colpito dalle difficoltà delle vedove e degli orfani della prima guerra mondiale, fondò l’Associazione Nazionale "Madri e Vedove dei Caduti". Fu anche incaricato di seguire per l’Italia l’Opera San Pietro Apostolo per il Clero Indigeno, dal 1922 al 1929. Nello stesso 1922 avviò l’Opera Madonnina del Grappa, sempre per le vedove e gli orfani. Sede dell’Opera fu una villa da lui stesso acquistata, inizialmente come casa di riposo per le vedove anziane, a Sestri Levante. Padre Mauri basò la propria Opera sull’Adorazione Eucaristica quotidiana. Primo frutto della sua contemplazione in azione fu l’attuale Istituto Secolare delle Oblate di Cristo Re, di diritto pontificio dal 1966. Promosse anche il Centro di Spiritualità annesso alla sede dell’Opera, per sacerdoti, religiosi e coppie di sposi. Nel 1960 fu colpito da infarto, ma si spense sette anni dopo, il 10 maggio. Il 19 maggio 2018 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che lo dichiarava Venerabile. Le spoglie mortali di padre Mauri riposano nella cripta del Tempio-Santuario dell’Opera Madonnina del Grappa, a Sestri Levante.
|
I primi anni
Enrico Mauri nacque a Bosisio Parini, in provincia di Lecco e diocesi di Milano, il 26 ottobre 1883, da genitori di umile condizione. Quando aveva appena quaranta giorni di vita, rimase orfano: la madre già malata di tubercolosi, morì il 4 settembre 1886.
Il padre, di mestiere fuochista in una filanda di Villa Albese, decise quindi di affidare il piccolo Enrico a una famiglia di quel paese (l’attuale Albavilla). Il bambino frequentò le elementari in paese.
La vocazione
Guidato da monsignor Giuseppe Villa, iniziò gli studi nel Seminario di Milano. Inizialmente fu a Domaso, poi nella sede di Seveso. Nel corso degli anni si ammalò a più riprese, particolarmente nelle vie respiratorie: ricevette anche l’Unzione degli Infermi, perché si temeva per la sua vita. A diciott’anni perse anche il padre.
Fu ordinato sacerdote il 13 giugno 1908 dal cardinal Andrea Carlo Ferrari, Arcivescovo di Milano (beatificato nel 1987). Per otto anni fu segretario del Vescovo di Bobbio, monsignor Luigi Marelli.
Tra gli Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo
Nel 1916 rientrò in Milano e divenne membro degli Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo, ossia sacerdoti legati all’Arcivescovo di Milano da uno speciale vincolo di obbedienza, destinati nelle parrocchie dove c’è carenza di clero o dove sono in atto situazioni difficili.
Don Enrico venne subito mandato come viceparroco nella nascente parrocchia di San Gregorio Magno a Milano. Qui gettò le basi della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, istituendo il primo gruppo che in seguito fu animato da Armida Barelli (Venerabile dal 1997).
Le prime iniziative
Contemporaneamente Fondò l’Associazione Nazionale “Madri e Vedove dei Caduti”, sempre nella parrocchia di San Gregorio Magno. L’associazione ricevette l’appoggio di papa Benedetto XV e, in breve tempo, raggiunse trecentomila adesioni. Nel 1921 l’Associazione acquistò la villa Glauer Massone in Sestri Levante (GE) con l’intento di destinarla a casa di riposo per le Madri e Vedove di guerra che furono alloggiate con i loro orfani fino a quando l’Associazione fu sciolta (1925).
Nel 1922, su indicazione di monsignor Angelo Roncalli, poi papa Giovanni XXIII e Santo, venne incaricato di organizzare in Italia l’Opera di San Pietro Apostolo per il Clero Indigeno: ne fu il primo Direttore Nazionale, fino al 1929.
Nascita dell’Opera Madonnina del Grappa
Nella sede di Sestri Levante l’Associazione delle vedove di guerra si trasformò nell’Opera Madonnina del Grappa dove nacquero varie iniziative sul territorio e anche un pre-seminario per i ragazzi propensi al sacerdozio. Nel corso degli anni, una cinquantina di giovani divennero sacerdoti, incardinanti nelle rispettive diocesi.
Accanto a padre Mauri, come stretto collaboratore, ci fu dal 1925 padre Carlo Vanoni di Azzate (VA). Nel 1929 fu avviata la costruzione del Tempio-Santuario intitolato a Cristo Re e alla Madonnina del Grappa.
Il centro di spiritualità e le Oblate di Cristo Re
Verso gli anni ’50 l’Opera si qualificò come “centro di spiritualità e di apostolato per offrire ritiri, Esercizi spirituali e convegni per i fedeli di ogni stato di vita, con particolare riguardo verso le vedove e gli sposi. Il Centro è animato dall’Istituto secolare delle “Oblate di Cristo Re” fondato da padre Mauri e riconosciuto di Diritto Pontificio nel 1966.
Al centro della spiritualità e di tutte le attività padre Mauri volle fin dall’inizio l’impegno quotidiano dell’adorazione eucaristica solenne, espressione massima del carisma stesso dell’Istituto che si ispira al mistero dell’amore nuziale di Gesù per la Chiesa. L’Istituto comprende nubili e vedove come membri e spose come associate. Accogliendo la parola del sommo Pontefice Francesco ((Lett.ai cons. III,1-21/11/2014), si è costituita la Famiglia spirituale di padre Mauri che comprende le consacrate, il movimento di spiritualità vedovile, l’Associazione sposi.
Attualmente la Famiglia spirituale del Venerabile p. Mauri è presente in Africa Centrale (Rwanda) che fin dal 2002 opera per la promozione umana e la diffusione del carisma come “chiamata alla santità” per tutti, derivante dal battesimo.
Gli ultimi anni e la morte
Padre Mauri, dopo un’attività molto intensa, fu colpito da infarto nel 1960. Spese gli ultimi anni della sua vita a coltivare i rapporti di direzione spirituale, soprattutto nel campo della famiglia. Morì il 10 maggio 1967. L’anno dopo, la sua salma fu trasportata presso la cripta del Tempio-Santuario dell’Opera Madonnina del Grappa dove è tuttora venerato.
La causa di beatificazione
Il nulla osta per l’avvio della sua causa di beatificazione e canonizzazione, volta a indagare l’esercizio in grado eroico delle sue virtù cristiane, è stato rilasciato dalla Santa Sede il 10 luglio 1996.
Il 30 novembre dello stesso anno, monsignor Alberto Maria Careggio, vescovo di Chiavari (diocesi sotto la quale ricade Sestri Levante) avviò l’inchiesta diocesana, che si concluse il 25 novembre 2001 per il processo di canonizzazione. Gli atti dell’inchiesta furono convalidati il 6 dicembre 2001, mentre la “Positio super virtutibus” fu consegnata nel 2007.
Il 19 maggio 2018, ricevendo in udienza il cardinal Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui padre Enrico Mauri è stato dichiarato Venerabile.
Per informazioni e relazioni di grazie
Opera Madonnina del Grappa – Centro di Spiritualità Padre Enrico Mauri
Piazza P. Enrico Mauri, 1
16039 Sestri Levante (GE)
telefono 0185-457131
email: famigliapadremauri.fpm@gmail.com
Autore: Cristina Mangia ed Emilia Flocchini
|