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San Leonzio di Cesarea di Cappadocia Vescovo
Festa:
13 gennaio
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Sebbene non esista una Vita narrata di san Leonzio, vescovo di Cesarea di Cappadocia, la sua esistenza è attestata da varie testimonianze storiche scritte, tra cui la sua partecipazione al concilio di Ancira e Neocesarea (314), al concilio di Nicea (325) e al battesimo del padre di Gregorio Nazianzeno (329). Inoltre, le sue reliquie erano ancora visibili ed intatte nel IX secolo nella basilica di san Esichio a Cesarea di Cappadocia. Tuttavia, fino al XVI secolo, sia che si tratti di un solo santo, sia che si tratti di due omonimi, non vi era stato nessun culto perché non riportato come santo in nessun calendario sia occidentale che orientale.
Emblema: Bastone pastorale
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Con il nome di Leonzio si venerano ben 35 santi in buona parte martiri e quasi tutti Orientali.
Al 13 gennaio troviamo la celebrazione del santo vescovo di Cesarea di Cappadocia. Non esiste una ‘Vita’ narrata di questo santo, ma varie testimonianze storiche scritte della sua esistenza, al punto che sembra che ve ne siano stati due omonimi nella stessa sede episcopale, uno nel III secolo verso il 285 e un altro all’inizio del IV sec. (314).
S. Gregorio l’Illuminatore, il famoso apostolo dell’Armenia fu consacrato vescovo da Leonzio di Cesarea nello stesso periodo che si teneva un Concilio in questa città (314).
Sempre nel 314 troviamo tra i firmatari degli Atti del Concilio di Ancira e di Neocesarea, un Leonzio di Cesarea; come pure lo troviamo tra i padri del I Concilio ecumenico di Nicea (325).
S. Gregorio Nazianzeno dice nella sua “Oratio” che il padre Gregorio venne battezzato da un vescovo Leonzio di Cesarea di passaggio nella sua casa. Nel sec. IX troviamo un’altra testimonianza della sua esistenza, nello scrivere un testo sul Concilio di Nicea, un sacerdote Gregorio di Cesarea, narra che le reliquie di s. Leonzio erano ancora visibili ed intatte, poste nella stessa basilica di s. Esichio in Cesarea di Cappadocia, insieme ai corpi degli altri vescovi della città, lì sepolti.
Quello che è certo che fino al sec. XVI sia che si tratti di un solo santo, sia che si tratti di due omonimi, non vi era stato nessun culto perché non riportato come santo in nessun calendario sia occidentale che orientale.
E’ stato il grande studioso Cesare Baronio che nel suo Martyrologium Romanum lo inserì al 13 gennaio.
Autore: Antonio Borrelli
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