Santo più controverso di s. Basso, è difficile trovarlo, egli è commemorato nel ‘Martirologio Romano’ al 5 dicembre, come martire e vescovo di Nizza (Nicia). Ma prima del 1583, quando il suo nome fu inserito nel ‘Romano’ da Cesare Baronio, egli era sconosciuto nella zona, non comparendo negli elenchi episcopali della città. Quando gli studiosi trovarono un s. Basso vescovo di Nicaea, sconosciuto alle liste vescovili di Nicea della Bitinia, si concluse che fosse vescovo di Nicaea presso il fiume Varo, cioè Nizza. Ma altri studiosi lo escludono, giacché nelle due ‘passio’ esistenti e compilate verso il 1350, si parla di “proceres Asiae”, quindi è più probabile che fosse vescovo della Nicea di Bitinia e fu ucciso sotto gli imperatori Decio e Valeriano (251 o 253 ca.). L’incertezza continua con le reliquie e il culto diffuso in molte città italiane del litorale adriatico, specialmente a Cupra Marittima che crede di possedere il corpo di s. Basso; a parte l’autenticità di queste reliquie, il Basso venerato in Italia, sembra che debba essere identificato nel martire Dasio di Dorostoro, chiamato anche Basso, di cui parte delle reliquie furono trasferite ad Ancona e da lì il culto si diffuse sulla costa adriatica, come a Cupra Marittima, Termoli, Fermo, Ascoli Piceno e a Malamocco in Venezia. Comunque sia, a Nizza a partire dal secolo XVII si sviluppò un diffuso culto per s. Basso vescovo e martire, che nel 1922 è stato nominato patrono secondario della città e della diocesi.
Autore: Antonio Borrelli
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