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Beato Giovanni Dominici Vescovo domenicano

Festa: 10 giugno

Firenze, 1355 - Budapest, Ungheria, 10 giugno 1419

Giovanni Banchini, o Bacchini, meglio noto come "Dominici" è stato uno dei protagonisti della vita ecclesiale a cavallo tra Trecento e Quattrocento. Fu il braccio destro del beato Raimondo di Capua nella riforma dell'ordine domenicano. Era entrato a 17 anni tra i frati predicatori del convento di Santa Maria Novella a Firenze, città dove era nato nel 1355. Coinvolse nella riforma il convento di San Domenico a Venezia e ne fondò uno di stratta osservanza a Fiesole. Nel 1408 fu nominato arcivescovo di Ragusa e cardinale da Papa Gregorio XII. Ne divenne consigliere tanto da convincerlo ad abdicare. C'erano al tempo due Papi e Giovanni portò al Concilio di Costanza la rinuncia di Gregorio; e la propria al cardinalato, che gli venne reso. Nel 1418 fu inviato in Boemia, Polonia e Ungheria dove si diffondevano eresie. Morì a Buda nel 1419. È beato dal 1832. (Avvenire)

Martirologio Romano: A Budapest in Ungheria, transito del beato Giovanni Dominici, vescovo di Dubrovnik, che, al termine della Peste Nera, riportò nei conventi dei Predicatori in Italia l’osservanza della disciplina e, mandato in Boemia e in Ungheria per contrastare la predicazione di Giovanni Hus, morì in questa città.

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Giovanni Banchini o Bacchini, detto “Dominici” entrò nell’Ordine Domenicano a diciassette anni, a Firenze, nel Convento di S. Maria Novella. Ben presto s’infiammo di quello zelo che lo distinse in tutta la vita. Fu il braccio destro del Beato Raimondo da Capua per il ritorno dell’Ordine ai suoi sacri ideali e, in Italia, egli fu il promotore principale della Riforma. Nel 1395 iniziò l’opera restauratrice nel Convento di S. Domenico di Venezia. Da Venezia il sacro fuoco divampò di convento in convento, preparando la più promettente fioritura di santità e di apostolato, così come Domenico aveva voluto. Per opera sua, nel 1406, sorse il Convento di stretta osservanza di S. Domenico di Fiesole, che fu fabbrica di santi e di apostoli, tra i quali brilla Sant’Antonino Pierozzi. Ambasciatore nel 1406 di Firenze nel presso il Pontefice, Papa Gregorio XII, ammirato dalle virtù del Dominici, lo nominò, nel 1408, Arcivescovo di Ragusa e Cardinale del titolo di S. Sisto. La Chiesa era allora afflitta dal doloroso Scisma d’Occidente e la cristianità, disorientata, non sapeva più quale fosse il vero Papa dei tre continenti. Giovanni Dominici si valse della stima e dell’affetto del Pontefice per indurlo ad abdicare. Egli stesso portò al Concilio di Costanza (1414-1418) la rinunzia di Gregorio XII, rinunziando da parte sua al Cardinalato, ma i Padri gli resero la porpora. Al nuovo Pontefice, Martino V, il Re Sigismondo, nel 1418, richiese il Beato per inviarlo quale Legato in Boemia, Polonia e Ungheria, dove serpeggiavano nefaste eresie. Egli vi si portò col suo zelo di apostolo. Una febbre ardente lo colse a Buda il 10 giugno 1419. Si spense tra una festa di angeli. Le sue reliquie andarono disperse con la distruzione, nel 1541, della chiesa degli Eremiti di San Paolo, dove erano state deposte. Papa Gregorio XVI il 9 aprile 1832 ha confermato il culto.


Autore:
Franco Mariani

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Aggiunto/modificato il 2002-04-10

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