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Beata Florida (Lucrezia Elena) Cevoli Vergine clarissa
Festa:
12 giugno
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Pisa, 11 novembre 1685 - Città di Castello, Perugia, 12 giugno 1767
Nata a Pisa nel 1685 da famiglia aristocratica, a 18 anni scelse la vita claustrale nel monastero delle Clarisse Cappuccine di Città di Castello. Nonostante le iniziali difficoltà di adattamento, la sua vocazione la sostenne e la portò a divenire suor Florida. Dotata di grande personalità e capacità di governo, ricoprì incarichi di rilievo all'interno del monastero, divenendo vicaria e poi badessa nel 1727. Si distinse per la sua umiltà, svolgendo anche i lavori più umili, e per la sua tenacia, come dimostrato dalla costruzione di un nuovo monastero a Mercatello sul Metauro. Promotrice della beatificazione della sua maestra Veronica Giuliani, suor Florida fu amata e stimata da tutti per la sua semplicità e la sua profonda fede. Morì nel 1767 e venne beatificata nel 1993 da papa Giovanni Paolo II.
Martirologio Romano: A Città di Castello in Umbria, beata Florida (Lucrezia Elena) Cevoli, vergine dell’Ordine delle Clarisse, che, sebbene coperta di piaghe in tutto il corpo, svolse con laboriosità e solerzia i compiti a lei affidati.
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Lucrezia Elena Cevoli nasce a Pisa l'11 novembre 1685, figlia del conte Curzio e della contessa Laura della Seta. Appena diciottenne, nella primavera del 1703, Lucrezia decide di entrare nel monastero delle Clarisse Cappuccine di Città di Castello. In pochi credono che Lucrezia, abituata ad una vita agiata e benestante, potesse superare le durezze di una vita quale è quella dettata dalla regola di S. Chiara. Certo l'impatto con il monastero fu molto duro, le monache le sembravano demoni e anche la maestra S. Veronica Giuliani non era molto intenzionata a riceverla. Ma la sua vocazione vera ed autentica contribuì non solo a superare il difficile momento dell'ambientamento ma rafforzò la volontà e la costanza della sua scelta.
L'8 giugno del 1703 iniziò il periodo di noviziato, il 10 giugno del 1705 emise la professione solenne dei voti e prese il nome di Florida.
Tra i primi incarichi dati a suor Florida figura quello di "rotara", incarico che veniva dato a suore esperte e dalla notevole personalità, a Florida fu assegnato proprio per la sua personalità, per la sua capacità di avere polso e capacità di governo. Una delle testimoni diceva infatti: "suor Veronica era buonissima per far orazione, suor Florida aveva più spirito e più coraggio".
Per i motivi sopra descritti nel 1716 quando Veronica Giuliani divenne badessa, suor Florida venne eletta vicaria, per molti anni svolse il suo incarico seguendo in particolare la vita quotidiana, le sue piccole e grandi difficoltà e curando soprattutto i rapporti umani.
Alla morte di Veronica nel 1727, divenne badessa Florida e guidò il monastero fino al 1736.
Suscitava molta meraviglia il fatto che pur provenendo da una famiglia aristocratica, spesso si prestava a svolgere i lavori più umili.
Fu colpita da un erpete che per circa vent'anni gli arrecò un fastidioso prurito, sofferenza che affrontò con grande naturalezza e soprattutto senza far notare agli altri la propria sofferenza.
Suor Florida fu tra le promotrici della causa di beatificazione della sua maestra Veronica Giuliani, nel 1753 decise di erigere un nuovo monastero proprio nella casa dei Giuliani a Mercatello sul Metauro. Dava le direttive alle persone che seguivano i lavori, cercando di non sperperare le risorse per la costruzione del nuovo monastero e facendo tutto ciò che garantiva la minor spesa.
Dopo trentasette giorni di febbre, il 12 giugno 1767, suor Florida morì, venne ricordata da tutti per la sua vita straordinaria vissuta nella vita di ogni giorno e nell'ordinarietà di una vita vissuta secondo la regola da lei abbracciata giovanissima e dedicata interamente a Dio.
La causa di beatificazione fu iniziata nel 1838 e nel 1910 furono approvale le virtù eroiche. Venne beatificata il 16 maggio 1993 da papa Giovanni Paolo II.
Iesus amor, fiat voluntas tua! Fa, Gesù, che eternamente ti ami, e patire e morire per te io brami. Crocifisso Gesù, mio Redentore, stampatemi le vostre sante piaghe in mezzo al cuore. Chi avesse una scintilla di questo amore non sentirebbe niente di grave quanto di penoso si può mai trovare. Pregate per me acciò cominci ad amare per questo poco che mi resta di vita, giacché nulla ho fatto finora.
(b. Florida Cevoli)
Autore: Carmelo Randello
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