Poche sono le notizie sicure su questo santo. Agiografi, otiosi bomines, ne hanno fatto un fratello di s. Eleuterio venerato ad Arce il 29 maggio e di s. Fulco venerato a Santopadre (Frosinone) il 22 maggio. Secondo la leggenda, Grimoaldo fu un sacerdote inglese, che, dopo essersi recato come pellegrino a Roma, si portò prima ad Aquino e poi a Pontecorvo, dove, fatti alcuni miracoli, morì il 29 settembre.
Il Baronio lo ha introdotto a Martirologio Romano, «ex auctoritate monumen torum ecclesiae aquinatis» che aveva ricevuto, ma che ora sono introvabili.
In un opuscolo Apparitiones et miracula - Iohannis Baptistae - in Pontiscorvi Oppido Campaniae facta saec. XII , è ricordato un Grimoaldo arciprete della stessa città. col quale comunemente viene identificato; un vescovo anonimo di Aquino è l'autore della narrazione. Secondo questo racconto, un certo Giovanni Mele tentato dal demonio e sul punto di perdere la vita, ebbe un'apparizione di s. Giovanni Battista, il quale gli disse di recarsi da Grimoaldo arciprete di Pontecorvo e di esortarlo a continuare la sua vita di digiuno, di preghiera e di elemosina. Doveva poi anche esortare il popolo a costruire un'edicola in suo onore. Giovanni Mele, temendo di essere preso per visionario, non eseguí l'ordine; il santo gli mandò allora un altro messo per spingerlo ad adempiere l'incarico. Ambedue si portarono da Grimoaldo e riferirono l'ambasciata da parte del santo. Il popolo accorse sul luogo dell'apparizione e nel 1137 cominciò ad edificare l'oratorio, le cui fondazioni furono benedette dal vescovo di Aquino, Guarino, che l'anonimo scrittore chiama suo antecessore.
Delle reliquie di Grimoaldo furono fatte ricognizioni nel 1760, 1862, 1952.
Autore: Filippo Caraffa
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