Suor Felice Vittoria fatati nasce ad Ancona nel 1664. La sua educazione è affidata dai genitori alle Religiose di S. Spirito di Cingoli che l’accolgono nel monastero il 20 ottobre 1679. La pace della solitudine, l’essere di continuo unita a Dio, il distacco da tutte le cose del mondo che più non le interessano, la portano a vestire l’abito del Terz’ordine di S. Francesco e a pronunciare la solenne Professione il 20 marzo 1684.
Ricopre per ben quattro volte la carica di Badessa nelle più rigorosa osservanza delle Regole. Per le mortificazioni, la carità verso tutti, l’umiltà e l’obbedienza, Suor Felice Vittoria subisce i più svariati attacchi da parte del demonio.
Trascorre la sua vita in preghiera, in unione al Crocifisso e, a ginocchia piegate, contempla la Divina Misericordia alla quale raccomanda le anime dei più traviati peccatori, ottenendone la conversione. Fra le tante grazie spirituali riceve dal Signore i doni della direzione delle anime e di fare profezie che si avverano puntualmente.
Dopo 74 anni di vita religiosa, tutti trascorsi nel monastero di Cingoli, muore in concetto di santità il 29 aprile 1756.
Quando il 15 febbraio 1843, a seguito di un fatto prodigioso, il suo cadavere viene esumato, il suo corpo è trovato in frantumi, il cranio quasi intatto, la veste e il velo non corrosi dal tempo, la ghirlanda con il bosso quasi fresco e un gradevolissimo profumo esala dal legno della cassa che racchiude le sue ossa. Numerose sono le grazie e le guarigioni ottenute per sua intercessione fin dai primi mesi successivi alla morte.
Autore: Elisabetta Nardi
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