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San Silvano di Emesa Vescovo e martire
Festa:
6 febbraio
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† 303-311
Vescovo di Emesa, fu martirizzato tra il 303 e il 311, durante la persecuzione di Diocleziano. Era un uomo di età avanzata, che aveva guidato la sua Chiesa per quarant'anni. Fu condannato a morte e gettato alle belve insieme al diacono Luca e al lettore Mozio. La sua testimonianza di fede fu così forte che, nonostante l'età e le torture, non rinnegò Cristo. Il suo martirio è ricordato dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa il 6 febbraio.
Martirologio Romano: A Homs in Siria, commemorazione di san Silvano, vescovo, che, dopo aver guidato per quarant’anni quella Chiesa, alla fine, sotto l’imperatore Massimino, gettato alle fiere insieme al diacono Luca e al lettore Mozio, ricevette la palma del martirio.
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Le scarse informazioni che si hanno sulla figura di s. Silvano, provengono da Eusebio di Cesarea, che nella sua ‘Storia Ecclesiastica’, parlando dei capi di Chiese locali, che hanno dimostrato l’autenticità della religione con il loro martirio, al tempo di Galerio Massimiano (293-311), cita “Silvano vescovo della Chiesa dei dintorni di Emesa in Fenicia, che divenne pasto alle belve, con altri, nella stessa Emesa”.
Nel seguito della citazione, Eusebio dice, che erano tre cristiani condannati in pasto alle belve, fra cui un vescovo Silvano, in età molto avanzata, che aveva esercitato il suo episcopato per 40 anni interi e la data del martirio è indicata intorno al 311.
I sinassari bizantini, ricordano anche loro i tre martiri al 6 febbraio, Silvano vescovo, Luca diacono e Mocio lettore, associandoli a s. Giuliano di Emesa, anch’esso ricordato il 6 febbraio, il quale era stato battezzato da loro e che aveva chiesto di morire con essi; ma Giuliano non morì con i tre martiri, ma qualche mese più tardi.
In Occidente i Martirologi storici medioevali, ignorarono Silvano e i suoi compagni; nel secolo XVI Cesare Baronio per influenza dei Sinassari bizantini, introdusse al 6 febbraio, i tre martiri nel ‘Martirologio Romano’, la grande opera agiografica da lui compilata.
Autore: Antonio Borrelli
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