Cascante, Navarra, 24 marzo 1847 - Madrid, 26 dicembre 1890
Martirologio Romano: A Madrid in Spagna, santa Vincenza Maria López Vicuña, vergine, che fondò e diffuse l’Istituto delle Figlie di Maria Immacolata per offrire aiuto spirituale e materiale alle ragazze separate dalle famiglie e impiegate come domestiche.
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La madre Vincenza Maria Lòpez y Vicuña, che nasce in Navarra, a Cascante, il 24 marzo 1847, in una famiglia solidamente cristiana.
Nell’ambiente familiare Vincenza Maria capta il senso di Dio nella sua vita. Prega con i suoi, imparando a sentire la necessità della gratitudine per Dio, dell’obbedienza alle sue leggi. La devozione al Rosario recitato in famiglia, le preghiere mariane, saranno come una linfa vitale nella sua vita spirituale. Completa la sua formazione religiosa uno zio sacerdote.
Momento significativo della sua vita spirituale fu la Prima Comunione. Dalla famiglia, culla della sua formazione umana e spirituale, trova negli zii a Madrid, dove viene trasferita per completare la sua formazione, un altro luogo significativo per la sua crescita. Qui, oltre la vita di preghiera intensa, continua l’insegnamento di catechismo, e vive la sua fede nelle opere di carità alla “Casita”. La “Casita” dove opera la giovane Lòpez y Vicuña è una casa di accoglienza per le giovani ragazze di campagna vittime della svolta sociale attuata dal fenomeno dell’industrializzazione.
A 19 anni avverte il desiderio di consacrarsi e, guidata dal suo direttore spirituale fa voto di castità. Il cammino vocazionale di Vincenza Maria, dopo varie vicende, tra le quali l’opposizione dei famigliari, ha la sua conclusione l’11 giugno 1876, quando con due compagne veste l’abito religioso. È l’inizio della Congregazione delle Figlie di Maria Immacolata per cura pastorale delle collaboratrici domestiche. Morì a Madrid nel 1890. Venne beatificata da papa Pio XII nel 1950 e canonizzata da papa Paolo VI il 25 maggio 1975.
La memoria liturgica è il 26 dicembre, giorno della sua morte.
Il tema che accomuna i due Santi (Giovanni Battista della Concezione e Vincenza Maria) è la sofferenza, che è cammino di purificazione e di rinascita, ma anche forza e trampolino di lancio per l’opera di rinnovamento da loro attuato. Lasciamo la parola al pontefice; nell’omelia per la loro canonizzazione:
"Sull’esempio dei vostri Santi, mantenetevi sempre fedeli alla Chiesa! Tutti uniti, sacerdoti, religiosi e fedeli di Spagna, continuate lungo il cammino dell’adesione e fedeltà al messaggio di Cristo, promuovendo con la vostra condotta opere generose che servano alla causa del bene spirituale e del progresso sociale della vostra patria".
Si comprende che il Papa esorta alla santificazione personale come santificazione della vita sociale, cammino che chiama l’intera Chiesa in ogni sua componente. Dirà ancora nell’Angelus domenicale di quel giorno:
"E dobbiamo ricordare ciò che il vangelo ci insegna (siate perfetti... Mt. 5,48) e che il Concilio ci ha ripetuto con tanta chiarezza ed autorità: che tutti , tutti noi che siamo cristiani, siamo chiamati alla santità, cioè ad una perfezione, che la grazia rende obbligatoria e possibile. È la santità la prima e vera forza riformatrice e rinnovatrice del mondo; ed è programma per tutti, per ciascuno secondo le vie aperte dalla bontà del Signore e dalla comunione con la nostra santa Chiesa".
Autore: Don Marco Grenci
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