Rogliano, Cosenza, 13 aprile 1888 - Montalto Uffugo, Cosenza, 31 dicembre 1969
Gaetano Mauro (al Battesimo, Gaetano Francesco) nacque a Rogliano, in provincia di Cosenza e diocesi di Cosenza-Bisignano, il 13 aprile 1888, primogenito di sette figli. Appena adolescente entrò nel Seminario arcivescovile di Cosenza; fu ordinato sacerdote il 14 luglio 1912. Ebbe vari incarichi finché, il 28 giugno 1914, non fu assegnato come parroco a Montalto Uffugo, poi come decano della Collegiata di Santa Maria della Serra nella stessa cittadina. Tornato dalla prima guerra mondiale con un principio di tubercolosi, una volta guarito si dedicò interamente alla crescita e allo sviluppo religioso, sociale e professionale dei giovani, a partire dal Ricreatorio Don Bosco, inaugurato nel 1921. Con alcuni giovani costituì, nell’agosto 1925, l’Associazione Religiosa degli Oratori Rurali (ARDOR, in sigla), per l’evangelizzazione dei contadini delle campagne. Da quell’associazione nacque, l’8 dicembre 1929, la Congregazione dei Catechisti Rurali, detti anche Missionari Ardorini, alla quale fu unita, il 28 giugno 1943, quella dei Pii Operai. Nel secondo dopoguerra la congregazione si espanse soprattutto in Calabria, mentre il fondatore la seguiva nonostante cospicui problemi di salute fisica e psicologica, che affrontò fidandosi di Dio. Morì a Montalto Uffugo, nell’ex convento di San Francesco di Paola, ormai casa madre dei Missionari Ardorini, il 31 dicembre 1969. Il 19 gennaio 2023 papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui don Gaetano, i cui resti mortali riposano nella chiesa di San Francesco di Paola a Montalto Uffugo, veniva dichiarato Venerabile.
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I primi anni
Gaetano Mauro nacque a Rogliano, in provincia di Cosenza e attualmente in diocesi di Cosenza-Bisignano, il 13 aprile 1888, primo dei sette figli di Mauro Mauro, calzolaio, e Virginia Salvino, prima filatrice, poi cucitrice. Ricevette il Battesimo coi nomi di Gaetano Francesco il giorno dopo la nascita, nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia di Cuti, sempre a Rogliano.
Per sua stessa ammissione, non si preparò molto devotamente alla Prima Comunione, ma fu educato alla fede dal padre e dal nonno. Il 28 settembre 1895 ricevette invece la Cresima sempre nella chiesa di Santa Lucia di Cuti, insieme a suo fratello Giuseppe Raffaele.
Vocazione al sacerdozio
Nell’adolescenza si sentì attratto dalla vita sacerdotale, ma provava contemporaneamente una strana repulsione. Le sue resistenze furono definitivamente vinte con l’arrivo del nuovo parroco di Santa Lucia di Cuti, don Michele Caruso.
Fu lui ad avviarlo agli studi e, successivamente, a presentarlo al Seminario arcivescovile di Cosenza, che frequentò a partire dalla terza ginnasiale. In Seminario, Gaetano conobbe padre Carmine Cesarano, Redentorista, che divenne il suo direttore spirituale.
Il 14 luglio 1912 fu ordinato sacerdote insieme ad altri undici diaconi. Successivamente ricordò sempre, commuovendosi, la celebrazione della Prima Messa nel Santuario di Pompei, avvenuta il 15 luglio, accompagnata dal saluto al fondatore del Santuario e delle opere di carità annesse, il Beato Bartolo Longo. Poco dopo, insieme ai compagni, venne ricevuto in udienza dal Papa san Pio X, il quale raccomandò ai novelli sacerdoti: «Non date dispiacere al Papa!».
L’inizio come parroco in un contesto difficile
Dopo alcune brevi esperienze, il 28 giugno 1914 venne inviato a Montalto Uffugo, sempre in provincia e diocesi di Cosenza, con il titolo di Parroco Cantore della Collegiata Santa Maria della Serra nella chiesa di San Domenico. Appena un anno dopo, fu nominato Parroco Decano della stessa Collegiata nella chiesa di Santa Maria della Serra: da allora, per parlare con lui o di lui, venne sempre usato il titolo di Decano.
A Montalto Uffugo la situazione era molto tesa, a causa di alcuni sacerdoti che erano stati allontanati dalla parrocchia per immoralità, anche se uno di loro appariva come un benefattore. I fedeli della parrocchia, in seguito a ciò, avevano rifiutato tutti i sacerdoti nominati in sostituzione. Inoltre, la fede cristiana era piuttosto diffusa, ma a volte sconfinava nella superstizione e, più in generale, era vissuta in modo abitudinario; anche circoli massonici e fermenti socialisti erano presenti.
Don Gaetano, in questo delicato contesto, prese ad interessarsi dei fanciulli e dei giovani, totalmente trascurati: fu accettato dai fedeli solo perché educava i loro figli. Nel marzo 1915 inaugurò il primo circolo giovanile, dedicato a san Luigi Gonzaga. Il suo modello per la formazione della gioventù, era invece san Giovanni Bosco.
Durante la prima guerra mondiale
Con l’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale, anche don Gaetano il 23 maggio 1915, dovette partire per il fronte, prestando servizio, come tanti altri sacerdoti, nei reparti di Sanità. Nel 1916 venne nominato reggente della parrocchia di Viscone del Torre, in provincia di Gorizia: lavorò intensamente per i fedeli e per i soldati che lì trascorrevano il loro riposo, tornando dalla prima linea.
Nel 1917 fu fatto prigioniero dagli austriaci e internato nel campo di concentramento di Katzenau, dove contrasse gravi malattie e rischiò la vita, anche a causa dei bombardamenti. Da allora la sua salute fu molto compromessa, tanto che, una volta tornato a Montalto nel 1919, gli fu diagnosticato un principio di tubercolosi.
L’apostolato tra i giovani e il Ricreatorio Don Bosco
Appena si fu ristabilito, si tuffò con maggiore impegno nell’apostolato, specie fra i giovani. Era da poco uscito dal campo di prigionia, quando si fece pellegrino sui luoghi di san Giovanni Bosco. Sulla sua tomba, promise che avrebbe fatto di tutto affinché i suoi ragazzi avessero la possibilità di crescere e svilupparsi culturalmente, spiritualmente e professionalmente.
Solo dopo il suo ritorno dalla guerra poté avviare di fatto le attività del ricreatorio (quasi sinonimo di “oratorio” o di “centro giovanile”) intitolato proprio a don Bosco, situato tra i ruderi dell’ex convento di San Francesco di Paola a Montalto, che gli era stato ceduto dal conte Ferdinando Caracciolo.
A giugno 1920 i ragazzi poterono entrarvi per la prima volta, accontentandosi di giocare nell’atrio. L’8 dicembre 1921 fu inaugurato il Circolo San Gabriele, mentre cinque giorni dopo il ricreatorio venne avviato ufficialmente.
Don Gaetano istituì anche una filodrammatica, una banda musicale, una palestra, tanti giochi; aprì anche un cinema e promosse le scuole diurne e serali. A Montalto fiorirono l’Azione Cattolica, le Figlie di Maria, gli Esploratori, la Congregazione Mariana. Don Gaetano in prima persona insegnava il catechismo e teneva conferenze religiose e culturali.
Non bisogna dimenticare che al tempo, come in tantissimi paesi della Calabria e del Sud Italia, arroccati e chiusi, perlopiù sui monti, era praticamente impossibile avere frequenti continui contatti con la realtà della società regionale e nazionale, che appariva quindi distante.
L’apostolato rurale e la nascita dei Missionari Ardorini
Gli Esploratori, nelle loro uscite domenicali, erano i più indicati tra i giovani perché andassero in avanscoperta, per constatare la miseria e l’arretratezza di vita dei contadini, lontani dai centri abitati. Furono loro stessi a proporre al Decano di organizzare il catechismo ai ragazzi delle campagne; quella fu la prima ispirazione dell’apostolato rurale.
Nel mese di agosto 1925 sorse l’Associazione Religiosa degli Oratori Rurali (in sigla, ARDOR), composta da sacerdoti e laici impegnati ad insegnare il catechismo ai contadini. L’8 dicembre 1929 fu dato ufficialmente l’avvio alla Congregazione dei Catechisti Rurali, detti anche Missionari Ardorini, formata da giovani che avevano iniziato a far vita comune col Decano Mauro, nei resti del convento di San Francesco di Paola, a partire dal 27 giugno 1928. Esattamente due anni dopo, ottenne l’erezione a Istituto di diritto diocesano.
Il “ritorno alla vita” del Decano Mauro
Il 9 maggio 1934 don Gaetano ebbe un ictus: rimase tutto il giorno fra la vita e la morte, finché non si riprese. Attribuì sempre quel suo ritorno alla vita, quasi immediato e prodigioso, alle preghiere dei montaltesi, rivolte alla Madonna della Serra. Cinque anni dopo, nel 1939, aprì le case di Petilia Policastro (Catanzaro) e quella di Roma per i chierici Ardorini.
L’unione con i Pii Operai
Il 28 giugno 1943 la Congregazione dei Catechisti Rurali fu unita a quella dei Pii Operai, fondata dal Venerabile Carlo Carafa a Napoli nel 1602: aveva le stesse finalità apostoliche verso il mondo rurale, ma che ormai si era ridotta ad un solo componente, padre Pasquale Ossorio.
Dall’unione delle due realtà nacque la Congregazione dei Pii Operai Catechisti Rurali, di diritto pontificio. Don Gaetano fu Vicario “ad nutum Sanctae Sedis” dei Pii Operai fino alla morte di padre Ossorio, avvenuta nel 1954. Nel 1956 fu eletto Superiore Generale, carica nella quale sarebbe stato riconfermato anche nel 1962.
La congregazione femminile
Molte giovani donne avevano partecipato all’apostolato di don Gaetano, ma erano morte prima che lui riuscisse ad organizzare il ramo femminile della congregazione; altre, invece, presero strade diverse di consacrazione. Nel 1941, però, lui ebbe l’incarico di seguire le suore dell’Istituto San Gioacchino di San Vito dei Normanni, poche e ormai anziane.
Quando il ramo maschile fu ormai consolidato, diede un nuovo indirizzo alle suore: avrebbero consacrato la vita al Signore a beneficio di tutti i sofferenti. Il 4 luglio 1960, il vescovo di Cosenza approvò il nuovo Istituto del Decano Mauro, la Pia Associazione Catechiste Ausiliatrici dei Sofferenti.
Ultimi anni di prova e “malinconia”
Finché poté, don Gaetano seguì personalmente le Missioni rurali che la Congregazione teneva in varie località della Calabria. Dopo il Capitolo Generale Speciale dell’estate del 1968, sull’aggiornamento della vita religiosa secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II, le sue condizioni di salute peggiorarono continuamente, fino a richiedere un’assistenza continua.
In particolare, negli ultimi anni di vita soffrì molto, fino all’angoscia, per la propria inadeguatezza e i limiti personali. Questa “malinconia”, come la chiamava lui, probabilmente riconducibile a una forma di depressione, non fu però un ostacolo alla sua fede: l’accettò e offrì a Dio fino alla fine dei suoi giorni.
La morte e la fama di santità
Circondato da familiari e da numerosi confratelli, don Gaetano morì nella casa madre di Montalto Uffugo il 31 dicembre 1969, nelle ultime ore di quell’anno e nel paese che lo aveva accolto, novello sacerdote, cinquantacinque anni prima. La sua salma, dopo i solenni funerali celebrati nel pomeriggio del 3 gennaio 1970, fu tumulata nella chiesa di San Francesco di Paola.
Immediatamente dopo la morte di don Gaetano, i Missionari Ardorini, nella persona di padre Carmine Furgiuele, Superiore generale, promossero una raccolta di testimonianze orali e la raccolta e catalogazione degli scritti autografi, che si prolungò per molto tempo anche perché la Congregazione, in quegli anni, si era concentrata sull’espansione missionaria.
La fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione
Concluse le fasi preliminari, il 30 ottobre 2001 la Congregazione delle Cause dei Santi concesse il nulla osta per l’avvio della causa. L’11 febbraio 2002 monsignor Giuseppe Agostino, vescovo di Cosenza-Bisignano, emanò il Decreto con il quale disponeva l’introduzione della Causa di Canonizzazione del Servo di Dio Gaetano Francesco Mauro e disponeva di aprire il processo sulla virtù e fama di santità.
La prima sessione dell’inchiesta diocesana si svolse il 9 maggio 2002 (il giorno anniversario di quella che don Gaetano considerava la sua “seconda nascita” dopo l’ictus) nella cattedrale di Cosenza. L’ultima sessione fu invece celebrata il 21 aprile 2012 nel Santuario della Madonna della Serra a Montalto Uffugo. Gli atti dell’inchiesta diocesana furono convalidati dalla Congregazione delle Cause dei Santi il 15 febbraio 2013.
La causa di beatificazione e canonizzazione fino al decreto sulle virtù eroiche
Preparata la “Positio super virtutibus”, il 2 dicembre 2021 si tenne il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, il quale ebbe esito positivo. Analoga conclusione venne dalla Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi del Dicastero delle Cause dei Santi, il 17 gennaio 2023.
Il 19 gennaio 2023, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con il quale don Gaetano veniva dichiarato Venerabile.
I Missionari Ardorini oggi
Oggi i Missionari Ardorini portano frutti missionari nell’apostolato del mondo rurale e giovanile, in Italia, Canada, Colombia, Argentina. Secondo gli ideali del fondatore, animano le organizzazioni cristiane contadine e promuovono, dove possibile, le Missioni rurali, ovvero la penetrazione capillare nei villaggi delle campagne. Le Suore Ardorine sono tuttora esistenti e operano soprattutto a Montalto Uffugo e a Bisignano.
Autore: Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini
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