Campo Mayor, Portogallo, ca. 1424 - Toledo, Spagna, 17 agosto 1790
Beatrice de Silva Meneses nacque intorno al 1424 a Campo Mayor, in Portogallo, in una famiglia nobile imparentata con la casa reale portoghese. Accompagnò come dama di corte l’Infanta Isabella del Portogallo, promessa sposa di re Giovanni II di Castiglia. La sua bellezza e la sua virtù attirarono i nobili castigliani, ma suscitarono anche la gelosia di Isabella, che la rinchiuse per tre giorni in una cassapanca. Una volta liberata, lasciò la corte e si diresse a Toledo, col proposito di fondare un nuovo Ordine religioso che avrebbe difeso l’Immacolata Concezione della Vergine Maria. Per circa trent’anni visse come pensionante nel convento cistercense di San Domenico. Grazie all’appoggio di Isabella la Cattolica, futura regina di Spagna, che le donò un palazzo e una chiesa a Toledo, Beatrice poté fondare un monastero proprio. La data della sua morte è incerta: alcune fonti sostengono che morì il 17 agosto 1490, senza professare i voti. Altre invece dichiarano che morì nel 1492, dopo averli emessi insieme alle prime consorelle. Il suo progetto di fondazione fu portato avanti dalle sue discepole e dai Frati Minori: sorse quindi l’Ordine dell’Immacolata Concezione, che in seguito assunse la regola delle Clarisse e divenne quindi noto come Ordine delle Concezioniste Francescane. Beatificata tramite conferma di culto da papa Pio XI il 28 luglio 1926, è stata canonizzata da san Paolo VI il 3 ottobre 1976. I suoi resti mortali sono venerati nel convento delle Concezioniste Francescane a Toledo.
Emblema: Pastorale, giglio, stella sulla fronte, cartiglio della bolla «Inter Universa»
Martirologio Romano: A Toledo nella Castiglia in Spagna, santa Beatrice da Silva Meneses, vergine, che fu dapprima nobildonna della corte regia al seguito della regina Isabella; successivamente, desiderosa di una vita di maggior perfezione, si ritirò per molti anni tra le monache dell’Ordine di San Domenico, fondando infine un nuovo Ordine che intitolò alla Concezione della Beata Maria Vergine.
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Famiglia e primi anni
Beatrice nacque a Campo Mayor, in Portogallo, intorno al 1424. Era figlia di Rodrigo Gómez de Silva e Isabella de Meneses, che in tutto ebbero undici figli. Entrambi erano discendenti di nobili famiglie, imparentate con le case reali di Spagna e Portogallo. Uno dei loro figli, il quinto in ordine di nascita, era il Beato Amedeo de Silva, fondatore degli Amadeiti, un ramo riformato poi riconfluito al suo interno dell’Ordine dei Frati Minori.
Beatrice trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Campo Mayor, dove il padre si era trasferito da Ceuta prima della sua nascita. La madre, molto affezionata ai Frati Minori, volle che alcuni di essi si occupassero dell’educazione dei figli. Allo stesso tempo, insegnarono ai ragazzi una speciale devozione all’Immacolata Concezione della Vergine Maria. L’Ordine francescano, infatti, difendeva quella particolarità della Madonna, in contrapposizione con coloro i quali, invece, sostenevano che lei non fosse stata preservata dal peccato originale (i cosiddetti macolatisti).
La leggenda della “Vergine con gli occhi chiusi”
Una leggenda racconta che il padre di Beatrice aveva commissionato a un pittore italiano un dipinto della Madonna col Bambino Gesù in braccio, affiancata da san Francesco d’Assisi e da sant’Antonio di Padova. Il pittore, giunto presso la residenza del nobile, gli chiese di poter usare come modella la stessa Beatrice.
La giovane accettò, ma durante il tempo in cui posò non aprì mai gli occhi, a causa del pudore che sentiva perché le sue fattezze sarebbero state riprodotte come base per quelle della Vergine. Quel quadro è ancora oggi noto come “La Vergine con gli occhi chiusi”.
Beatrice alla corte di Castiglia
Nel 1447, a circa vent’anni, Beatrice accompagnò l’Infanta Isabella del Portogallo come dama di corte, in occasione delle sue nozze con Giovanni II di Castiglia. La corte di Castiglia, che al tempo era situata a Tordesillas, era caratterizzata da intrighi e cortigianerie, in mezzo ai quali la giovane dama si sentiva a disagio.
La sua bellezza e la sua virtù attirarono i nobili castigliani, che si contesero la sua amicizia e il suo amore. Ciò suscitò la gelosia di Isabella che la maltrattò, fino a chiuderla per tre giorni in una cassapanca chiusa a chiave, senza darle da mangiare né da bere, mettendola a rischio di perdere la vita.
Nel corso della reclusione, Beatrice invocò la Madonna, che le apparve, vestita di bianco e azzurro, invitandola a fondare un ordine religioso che sostenesse la sua Immacolata Concezione, i cui membri avrebbero vestito un abito simile al suo. Per ricambiare quel dono, la giovane scelse di fare voto di verginità perpetua.
A Toledo
Una volta liberata per intervento di suo zio Giovanni Meneses, ottenne di poter lasciare la corte e partì per Toledo, accompagnata da due damigelle. Lungo il cammino fu affiancata da due frati, nei quali riconobbe san Francesco d’Assisi e sant’Antonio di Padova, apparsi per darle coraggio. Da allora in poi ebbe una grande devozione verso di loro e celebrò con solennità le loro ricorrenze liturgiche.
Giunta a Toledo, entrò nel monastero domenicano di San Domenico “El Real”, dove visse per circa trent’anni come pensionante, ossia senza emettere i voti. In quel periodo, continuò a riflettere su come mantenere la promessa di fondazione del nuovo ordine religioso in onore dell’Immacolata Concezione.
Per questo scopo ottenne l’appoggio della regina Isabella, detta la Cattolica, figlia di Giovanni II e di Isabella del Portogallo. La sovrana le donò il suo palazzo di Galiana in Toledo, con l’annessa chiesa di Santa Fe.
Beatrice, nel 1484, si trasferì nella nuova residenza con dodici compagne, dando così inizio a una nuova famiglia monastica, approvata da papa Innocenzo VIII il 30 aprile 1489 con la bolla «Inter Universa».
La morte
Circa la sua morte, ci sono fonti discordanti. Alcune sostengono che morì il 17 agosto 1490, senza professare i voti. Altre invece dichiarano che morì nel 1492, dopo aver professato insieme al primo gruppo del nuovo Ordine.
Le antiche biografie raccontano che, quando le fu tolto il velo per ricevere l’Unzione degli Infermi, in mezzo alla fronte apparve una stella luminosissima, che si spense solo quando Beatrice spirò. In seguito è diventata uno dei suoi attributi iconografici.
La beatificazione per conferma di culto immemorabile
La fama di santità di Beatrice si diffuse spontaneamente in Spagna e non solo. Nei calendari dell’Ordine francescano, di quello cistercense e di quello benedettino compariva col titolo di “Beata”, mentre le venivano attribuite numerose grazie. Anche sul suo sepolcro, nel monastero concezionista di Toledo, molti fedeli venivano a pregare.
Tuttavia, dopo i decreti di Urbano VIII, non poté più ricevere culto pubblico. Ciò nonostante, la sua fama non venne meno, tanto che, il 28 luglio 1926, papa Pio XI la dichiarò ufficialmente Beata, confermando il culto immemorabile di cui godeva e fissando la sua memoria liturgica al 17 agosto, giorno presunto della sua nascita al Cielo.
La causa di canonizzazione fu quindi riavviata sotto papa Pio XII, secondo le norme in uso all’epoca. Per procedere alla sua canonizzazione, fu però necessaria la discussione circa l’eroicità delle sue virtù. Il relativo decreto fu promulgato il 21 gennaio 1974.
I miracoli per la canonizzazione
Sempre secondo le norme canoniche in vigore a quel tempo, per ottenere la sua canonizzazione occorrevano due miracoli. Il primo caso esaminato fu la guarigione di suor Anna Maria del Sacro Cuore, che ebbe un distacco della retina con lesioni gravi all’occhio sinistro, che causarono un’emorragia subretinica. Il 25 marzo 1923 la religiosa, che risiedeva a Città del Messico, si ritrovò completamente guarita.
Anche il secondo caso era avvenuto a Città del Messico. Elisabeth Orozco, vedova Estrada, colpita da tumore maligno all’intestino tenue e al colon, nel settembre 1945 non ebbe più alcun sintomo del precedente male. Entrambi gli asseriti miracoli furono esaminati nel processo durato dal 1952 al 1954 e convalidato il 22 marzo 1974.
Il riconoscimento dei miracoli e la canonizzazione
Il 15 febbraio 1975 la Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi si pronunciò circa la non possibile spiegazione scientifica dei due eventi. Gli ufficiali e i consultori della stessa Congregazione, nel loro Congresso Peculiare del 29 luglio 1975, si pronunciarono a favore del nesso tra l’invocazione di Beatrice e la guarigione delle due donne.
Il 28 ottobre dello stesso anno, anche i cardinali e i vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi diedero parere positivo. Il 9 gennaio 1976, il Papa san Paolo VI confermò la sentenza della Plenaria dei cardinali e dei vescovi e, il 12 febbraio 1976, autorizzò la promulgazione del decreto sui due miracoli. Il 3 ottobre 1976, nell’omelia della Messa per la sua iscrizione nell’albo dei Santi, lo stesso Pontefice ricordò come la sua storia proseguisse, in un certo senso, nell’Ordine da lei fondato.
La sua eredità nell’Ordine dell’Immacolata Concezione
Infatti, dopo la morte di santa Beatrice, le sue discepole e i Frati Minori realizzarono il suo progetto di fondazione. Inizialmente le monache seguivano la Regola cistercense, ma papa Alessandro VI, con la Bolla «Ex Supernae Providentia», impose loro quella di santa Chiara.
Con la Bolla «Ad Statum Prosperum» del 17 dicembre 1511, papa Giulio II approvò definitivamente l’Ordine dell’Immacolata Concezione con una nuova Regola autonoma, che fondeva gli insegnamenti di Beatrice con la norma di vita francescana. Per questa ragione, le monache sono comunemente note come Concezioniste Francescane.
Oggi contano più di centoventi conventi tra Europa (circa novanta solo in Spagna) e America Latina. A contribuire alla loro fioritura furono, ancora una volta, due membri dei Frati Minori: il cardinal Francisco de los Ángeles Quinones, che converti vari monasteri di Terziarie Francescane dando la Regola delle Concezioniste, e monsignor Juan de Zumárraga, vescovo di Città del Messico e testimone dei fatti relativi alle apparizioni mariane di Guadalupe. Grazie a lui, quello Concezionista fu il primo Ordine monastico fondato in America (vale a dire che le monache non erano emigrate dalla Spagna).
Oltre alla fondatrice, hanno altre quattro consorelle per le quali è stata aperta la causa di beatificazione. Quattordici Concezioniste Francescane, uccise durante gli anni della guerra civile spagnola a Madrid o nelle sue vicinanze, sono state invece beatificate il 1° giugno 2019.
Autore: Emilia Flocchini
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