Nato nei primi anni del sec. VII da una famiglia ricca e appartenente all'alta nobiltà merovingia, nella regione di Reims, Nivardo fu allevato alla corte ed entrò molto tardi tra il clero. Avendo ricevuto successivamente tutti gli ordini - cosa poco comune in quell'epoca - nel 657 egli succedette al vescovo di Reims, Landone. La città di Reims era allora la capitale del re Clodoveo II. Rimasti estranei alle controversie politiche, Nivardo e la sua diocesi non ebbero a soffrire dei cambiamenti di dinastia, ma anzi beneficiarono sempre del favore dei potenti. Dal canto suo, Nivardo dimostrò sempre una grande sollecitudine per i monaci. Cooperò con s. Bercario alla fondazione del monastero di Hautvilliers, la cui regola era una fusione di quella di s. Benedetto e di quella di s. Colombano. La scelta del luogo fece sorgere molte difficoltà, Nivardo però riuscì non solo a costruire l'abbazia, ma a riconciliare coloro che vi si opponevano. Alcuni di questi entrarono persino nel monastero la cui direzione era stata affidata a s. Bercario. La benevolenza e l'aiuto finanziario di Nivardo si estesero anche ad altri celebri monasteri (Corbie, Soissons, Fontenelle, oggi Saint-Wandrille). Egli fu inoltre un mecenate per le chiese di Reims, specialmente S. Maria e S. Remigio, che dotò largamente. Avendo ottenuto per Hautvilliers un ptivilegio di immunità e per il vescovo di Reims la piena giurisdizione sull'abbazia, Nivardo la scelse come suo soggiorno preferito. Ivi morì il 1° settembre 673. L'abbazia di Hautvilliers divenne, nel sec. IX, una celebre scuola di miniatura e uno dei suoi monaci, Pérignon, nel sec. XVIII mise a punto la "maniera di trattare i vini" inventando così lo champagne.
Autore: René Wasselvnck
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