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San Giovanni di Beverley Vescovo
Festa:
7 maggio
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† 7 maggio 721
Nacque ad Harlam nello Yorkshire e studiò a Canterbury sotto i Santi Adriano e Teodoro.
Entrò nel monastero di Whitby e quindi fu consacrato vescovo di Hexam. Dopo la morte del vescovo Bosa, ne prese il posto a York. Nel 717, affaticato dall’austerità e dai gravosi compiti episcopali, rinunciò alla carica e si ritirò nel monastero di Beverley, dove morì il 7 maggio del 721. Questo monastero fu distrutto poco tempo dopo dai danesi, ma il re Athelstan, ottenuta una grande vittoria sugli scoti per la sua intercessione miracolosa, fece costruire nello stesso luogo una grande chiesa.
Martirologio Romano: A Beverley in Northumbria, nell’odierna Inghilterra, transito di san Giovanni, vescovo prima di Hexham e poi di York, che associò l’impegno pastorale alla preghiera personale e, deposto l’incarico, visse per il resto della sua vita come monaco nel monastero da lui stesso fondato in questo luogo.
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San Giovanni di Beverley era un monaco benedettino che divenne vescovo prima di Hexam e poi di York, vissuto tra i secoli VII e VIII.
Nacque probabilmente ad Harlam nello Yorkshire, da una nobile famiglia anglosassone dalla quale fu avviato alla carriera ecclesiastica. Dopo aver compiuto i suoi studi a Canterbury sotto la guida dei Santi Adriano e Teodoro, entrò come monaco benedettino nell’abbazia di Whitby, che era guidata da santa Ilda. Qui ebbe modo di conoscere anche San Vilfrido di York.
Nell’anno 687 fu eletto e consacrato vescovo di Hexam. Durante il suo episcopato ordinò diacono e poi sacerdote Beda il venerabile, che nella sua “Historia ecclesiastica”, scrisse la biografia di Giovanni di Beverley. Quel testo rimane fondamentale per accrescere la fama di Giovanni, anche se la sua figura venne arricchita con numerosi episodi leggendari di altrettante guarigioni miracolose.
Dopo la morte del vescovo Bosa, nel 705 fu nominato arcivescovo metropolita di York.
Giovanni di Beverley resse le sorti della diocesi dolo per dodici anni. Durante quel periodo fondò l'abbazia di Beverley, detta in origine di Inderawood, nell’Humberside, che diventerà uno dei principali centri religiosi inglesi dell'epoca.
Al posto di questo monastero che fu distrutto dopo la morte di Giovanni dai danesi; grazie alla grande vittoria di re Etelstano, ottenuta nel 937 per la sua intercessione miracolosa, venne costruita nello stesso luogo una grande chiesa.
Nel 717 a causa dell’austerità e dei gravosi compiti che tale carica di arcivescovo di York comportava, decise di rinunciare all’incarico e si ritirò nel monastero di Beverley.
Esattamente cinque anni dopo, il 7 maggio 721 morì.
Giovanni di Beverley venne sepolto nell’abbazia. La sua tomba divenne presto meta di numerosi pellegrinaggi; inoltre Alcuino di York raccolse numerose testimonianze circa i molteplici eventi prodigiosi che si verificavano sulla sua tomba.
Il culto per Giovanni di Beverley fu approvato ufficialmente nel 1027, dal pontefice Benedetto IX.
Il 25 ottobre del 1307 il suo corpo venne traslato dall’abbazia alla cattedrale di Beverley, che intitolata a Giovanni Evangelista.
Nel 1415, in occasione dell'anniversario della traslazione delle reliquie, il re Enrico V che vinse contro i francesi nella battaglia di Agincourt, attribuì la vittoria all'intercessione del santo di Beverley.
Con il regno di Enrico VII, il culto per san Giovanni di Beverey fu proibito nella chiesa d’Inghilterra; la sua tomba venne profanata e le sue reliquie durante il regno di Edoardo VI, vennero disperse.
Solo nel 1664, dopo il ritrovamento di alcune sue ossa, le stesse furono ricollocate nella tomba della cattedrale, anche se ormai era passata alla confessione anglicana.
Sia la chiesa cattolica che quella anglicana celebrano la festa per San Giovanni di Beverly. Il suo ricordo è stato fissato nel giorno della sua morte, il 7 maggio e in quello della traslazione delle reliquie, il 25 ottobre.
Autore: Mauro Bonato
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