Spoleto, Perugia, 28 agosto 1795 - Roma 12 gennaio 1873
Giovanni Merlini nacque a Spoleto il 28 agosto 1795. Contro il parere dei genitori, intraprese da esterno gli studi per il sacerdozio; venne ordinato sacerdote diocesano il 19 dicembre 1818. Nel 1820 partecipò a un corso di Esercizi spirituali predicati da san Gaspare del Bufalo nell’abbazia di San Felice a Giano dell’Umbria: accettò subito la sua proposta ed entrò tra i Missionari del Preziosissimo Sangue, da lui fondati. Ebbe in modo singolare il dono di dirigere le anime. Nominato terzo Moderatore Generale dei Missionari del Preziosissimo Sangue, rimase per 25 anni ineguagliabile padre per tutti con impareggiabile saggezza e prudenza, aumentando le fondazioni in Italia e all’estero. Fu così cercato e benvoluto dalla gente che anche il Beato Pontefice Pio IX, il quale ammirava le sue virtù, gli chiese spesso consiglio. Morì a Roma il 12 gennaio 1873, a seguito di un incidente stradale occorso nei pressi di Santa Maria in Trivio, al tempo Casa Generalizia dei Missionari del Preziosissimo Sangue: il suo ultimo gesto di carità fu perdonare il vetturino anticlericale che l’aveva travolto. Il Papa san Paolo VI emanò il decreto sulle sue virtù eroiche il 10 maggio 1973. Il 23 maggio 2024 papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto sul miracolo preso in esame per la beatificazione di don Giovanni, i cui resti mortali riposano accanto a quelli del suo maestro San Gaspare nella chiesa di Santa Maria in Trivio a Roma.
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Giovanni Merlini nacque a Spoleto il 28 agosto 1795. Iniziò a frequentare il seminario diocesano da esterno, nonostante l’ostinata resistenza dei genitori; venne ordinato sacerdote il 19 dicembre 1818.
Nel 1820 si verificò l’incontro che cambiò radicalmente la sua vita. Al termine di un corso di Esercizi spirituali predicati da san Gaspare del Bufalo, presso l’abbazia di San Felice a Giano dell’Umbria, decise di accettare la proposta del predicatore romano di entrare a far parte della congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, da lui fondata.
A caratterizzare la sua persona e il suo ministero sacerdotale fu il dono di saper dirigere sapientemente e con mitezza le anime che incontrava sul suo cammino, soprattutto quelle dei giovani in ricerca del proprio posto nel mondo. Tra esse spicca eminentemente la cara figlia santa Maria De Mattias, fondatrice della congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.
Fu quindi, stimato superiore e formatore, grande architetto e progettatore di molte case dell’Istituto. È rinomata, inoltre, la sua vena artistica nella realizzazione di crocifissi per la predicazione, ancora conservati nelle varie case di Missione da lui fondate o abitate.
Sulla scia del proprio padre spirituale San Gaspare, percorse l’Italia ottocentesca in lungo e in largo in predicazione: è celeberrima la Missione Popolare da lui diretta e predicata a L’Aquila nel 1826, nonché la costante e zelante cura pastorale per il paese pontino di Sonnino, contesto nel quale i Missionari del Preziosissimo Sangue si impegnarono per sanare la tragica realtà pervasa dalla delinquenza e dal brigantaggio.
Venne eletto terzo Moderatore Generale della Congregazione nel 1848 e la diresse saggiamente per circa 25 anni, facendosi interprete più mirabile ed attendibile delle intenzioni e dello spirito del fondatore, san Gaspare del Bufalo.
Fu inoltre personalità stimata dalle gerarchie ecclesiastiche e in ambito clericale, consigliere di vescovi e pontefici, tra i quali il Beato papa Pio IX, che sotto la supplica di don Giovanni estese nel 1849 la festa del Preziosissimo Sangue a tutta la Chiesa, poi accorpata, con il Concilio Ecumenico Vaticano II, alla solennità del Corpus Domini.
Don Giovanni morì a Roma il 12 gennaio 1873 a seguito di un incidente stradale occorso nei pressi della chiesa di Santa Maria in Trivio, al tempo Casa Generalizia della Congregazione a Roma. In un estremo gesto di carità, volle perdonare il vetturino anticlericale che l’aveva travolto.
Il decreto sulle sue virtù eroiche è stato promulgato dal Papa san Paolo VI il 10 maggio del 1973.
Il 23 maggio 2024 papa Francesco, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, autorizzò la promulgazione del decreto sul miracolo preso in esame per la beatificazione di don Giovanni, ossia la guarigione di Ciriaco Cefalo, un uomo di Benevento, ricoverato all’ospedale Cardarelli di Napoli per emorragia da polipo gastrico.
I resti mortali di don Giovanni riposano nella chiesa di Santa Maria in Trivio a Roma, non lontano da quelli del suo maestro san Gaspare.
Autore: Marco Perfetti
Note:
Per approfondire: www.sangaspare.it
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