† Dobron, Polonia, 10 giugno 1189
Bogumilo, amante della solitudine sin dalla gioventù, dovette abbandonare tale stile di vita quando fu nominato Arcivescovo di Gnesna, in Polonia. Ottenuta poi la facoltà di rinunciare al governo della diocesi ed appresa dai discepoli di San Romualdo la regola camaldolese del vivere eremitico, ritornò alla solitudine non uscendone più se non per confessare. Fu così apostolo del silenzio e della parola. Spirò assistito visibilmente da Maria. Morì presso Dobron, in Polonia, il 10 giugno 1189. In tale anniversario è commemorato dal Martyrologium Romanum e dal Menologio Camaldolese.
Martirologio Romano: A Dobrowo in Polonia, anniversario della morte di san Bogumilo, vescovo di Gniezno, che, dopo aver lasciato la sua sede episcopale, condusse qui vita eremitica, consumandosi in una vita austera.
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Dopo numerose istanze avanzate nei secc. XVII e XVIII, a cominciare dall'arcivescovo Matteo Lubienski (1641-52), il papa Pio XI approvò con decreto del 27 magg. 1925 il culto del beato Bogumilo e ne stabilì la festa il 10 giug. per tutta la Polonia. Il centro del culto di Bogumilo, esistente già nel sec. XV, era la chiesa parrocchiale della S.ma Trinità a Dobrowo, dove si trovava la sua tomba. I primi documenti di quel culto sono i decreti degli anni 1443 e 1462, emanati dagli arcivescovi di Gnesno per regolare le offerte « ad tumbam S. Bogumili ». Nel 1580 ca., eseguendosi la recognitio corporis, si trovarono nella tomba il pastorale e l'anello che attestavano la sua dignità episcopale, dignità che trova un riscontro nei quadretti della chiesa di Dobrowo, in cui Bogumilo è rappresentato quale vescovo con la mitra e il pastorale e nell'abito camaldolese, da cui è stata arguita la sua appartenenza a quest'Ordine. Una biografia, scritta a Dobrowo intorno al 1584, ci informa che Bogumilo discendeva dalla famiglia di s. Adalberto, che fu arcivescovo di Gnesno negli anni 1170-82, ma, perseguitato da potenti signori, rinunziò alla dignità episcopale ritirandosi in un eremo, dove fini i suoi giorni, dopo aver fatto donazione dei suoi beni a Dobrowo, ai villaggi circostanti e ai Cistercensi, al cui Ordine apparteneva suo fratello Bogufal. È naturale che Bogumilo fosse venerato anche in quell'Ordine, in modo particolare a Koronowo. In questo luogo fu redatta un'altra biografia, secondo la quale Bogumilo fu arcivescovo di Gnesno negli anni 1167-72. Da essa apprendiamo che egli nacque a Kozmin nel 1116, fece i primi studi a Gnesno sotto la tutela dello zio, l'arcivescovo Giovanni, poi a Parigi. Tornato in Polonia, destinò una parte dei suoi beni alla costruzione della chiesa a Dobrowo. Consigliato dallo zio, si fece sacerdote. Dapprima parroco nella città natale, fu poi decano a Gnesno dove, morto lo zio nel 1167, gli successe sulla cattedra vescovile. Dotato di spirito contemplativo, aspirò a seguire le orme di s. Romualdo. Ottenuto il consenso del papa Alessandro III, rinunziò alla dignità arcivescovile e si recò in un luogo deserto presso Dobrowo, dove morì il 10 giug. 1182, confortato da una visione della Beata Vergine. Il suo corpo, prima sepolto nella chiesa di Dobrowo, fu traslato nel 1668 nella collegiata di Uniejów dove è venerato. Questa biografia crede di potersi basare sul documento del 1232 con cui il principe Vladimiro Odonicz confermò ai Cistercensi di Sulejów il possesso di Dobrowo e dei villaggi circonvicini, donati dall'arcivescovo Bogumilo a suo fratello Bogufal e passati quindi al vescovo Cristiano, cistercense, che li aveva ceduti appunto all'abbazia di Sulejów. La difficoltà nel ritenere attendibili i dati di queste biografie, consiste nel fatto che né Dlugosz nella sua opera Vitae archiepiscoporum atque episcoporum universi Regni Poloniae. né i necrologi citano alcun Bogumilo nella sede di Gnesno in quell'epoca. Negli anni 1153-99, infatti, occuparono quel seggio episcopale Giovanni Zdzislao e Pietro. Qualcuno identifica Bogumoli con Pietro: Bogumilo sarebbe, infatti, la variante slava del nome. Anche Pietro discendeva dalla famiglia di s. Adalberto e aveva i suoi beni nei dintorni del fiume Warta. Questa ipotesi, però, è contraddetta dalla circostanza della vita eremitica di Bogumilo, poiché le memorie parlano della morte (19 ag.) di un Pietro come arcivescovo, non come eremita ed ex arcivescovo e, inoltre, secondo un documento del 1219, quel Pietro fu patrono del monastero di S. Vincenzo a Wroclaw e apparteneva alla famiglia Labeclz (Labendz). Qualche altro identifica il beato di Dobrowo con l'arcivescovo Bogumilo morto nel 1092, dimesso dalla sua sede nel 1080, per aver sostenuto Gregorio VII : teoria, questa, che demolirebbe la tradizione cistercense. Altri, invece, come Martinus Baronius, Abraham Bzowski e il camaldolese Taddeo Mini, confondono Bogumilo con Wloscibor, che doveva essere e non fu arcivescovo; questi, eletto dal capitolo nell'anno 1279, in seguito a difficoltà fu scacciato dal principe Przemyslaw II e, dopo aver rinunziato alla dignità episcopale, morì nel monastero vicino a Dobrowo. Ma anche questa ipotesi dev'essere respinta: nella storia dei vescovi di Gnesno del sec. XIII non vi è posto per Bogumilo. La teoria più probabile sembra quella di Pietro David, secondo cui l'eremita di Dobrowo non è stato mai arcivescovo, ma soltanto un abate benedettino a Mogilno, morto il 28 nov. 1179. Egli avrebbe rinunziato alla dignità di abate e passato il resto della sua vita in un eremo. Il suo nome indicherebbe appartenenza alla famiglia di s. Adalberto, i cui beni erano nelle vicinanze di Dobrowo. In questo modo si potrebbe spiegare il luogo della morte e la sua data approssimativa. È facile anche spiegare la trasformazione da abate in arcivescovo, ribadita dalla tradizione.
Autore: Pietro Naruszewicz
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