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Martire sardo morto per decapitazione. Sepolto nella chiesa di San Sperate, ora le sue s. reliquie sono corservate nel Santuario della Cattedrale dal 1616. Non esiste una memoria liturgica legata al dies natalis, ma viene venerato nel giorno del ritrovamento delle reliquie, cioè il 2 maggio.
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Purtroppo, le informazioni biografiche su San Guisitano sono frammentarie e spesso incerte. La sua stessa esistenza è stata oggetto di dibattito tra gli studiosi, alcuni dei quali la considerano una figura apocrifa. Tuttavia, la devozione popolare e la presenza di un corpo santo venerato nella Cattedrale di Cagliari conferiscono alla sua storia una concretezza innegabile.
Le poche notizie che possediamo ci parlano di un uomo vissuto in Sardegna in un'epoca imprecisata, presumibilmente tra il IV e il VI secolo. La tradizione lo identifica come un uomo di fede profonda, dedito alla preghiera e alla carità verso il prossimo. La sua fama di santità si diffuse rapidamente, attirando l'attenzione di coloro che desideravano ardentemente seguire il suo esempio.
Secondo la leggenda, San Guisitano fu perseguitato per la sua fede cristiana e condannato a morte per decapitazione. Il luogo del martirio è incerto, con alcune fonti che lo indicano nella città di Cagliari e altre che propendono per un sito vicino al villaggio di San Sperate.
La tradizione narra che il santo, condotto al luogo del supplizio, affrontò la morte con coraggio e serenità. Le sue ultime parole furono di perdono per i suoi carnefici e di implorazione della misericordia divina.
Dopo la morte, il corpo di San Guisitano fu sepolto nella chiesa di San Sperate. Nel 1616, le sue reliquie furono trasferite nella Cattedrale di Cagliari, dove sono ancora oggi conservate e venerate.
Autore: Franco Dieghi
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