Nipote del notaio Girolamo Caruso, attivo in Cammarata tra la fine del secolo XV e i primi anni del secolo XVI, nacque nel 1549 da Antonio Caruso e da Margherita La Lomia che il primo suo biografo, il p. Marco da Caltanissetta, chiama "coppia virtuosa e ricca".
Il coetaneo Girolamo Vanni che poi sarebbe diventato il primo arciprete di S. Giovanni Gemini, testimonia nel processo diocesano che Alessandro Caruso, come si chiamava, trascorse una giovinezza serena e devota, dedicandosi allo studio delle lettere e del diritto, secondo la tradizione familiare finché, poi, nel 1569 fu ammesso fra i Cappuccini e il 27 marzo 1574 venne ordinato sacerdote.
Trascorse la sua vita nei vari conventi dell'ordine a Bivona, Castronovo, Cammarata, Ciminna, Caltanissetta, Mussomeli, Corleone, Licata dove esercitò più volte la carica di guardiano o di maestro di novizi.
Soprattutto dimorò lunghi anni nel convento di Naro dove edificò tutti con la sua perfezione religiosa, il sapiente consiglio, il profumo della virtù e anche i numerosi miracoli con cui il Signore lo volle onorare in vita e dopo la morte
Si segnalò in modo particolare per la pazienza nel sopportare le sofferenze e anche la calunnia, nella carità verso tutti e, specialmente gli ammalati, anche più ributtanti, nello spirito di raccoglimento e di preghiera e in molte forme dell'apostolato sacerdotale.
Morì il 22 febbraio 1627. Per la fama delle sue virtù e dei miracoli fu subito chiesto che si iniziasse il processo diocesano sulla sua vita e miracoli; e, infatti, esso fu tenuto l'anno seguente con l'escussione di quasi ottanta testimoni che narrarono molti fatti straordinari della vita del p. Girolamo e attestarono, con giuramento, di avere assistito o conosciuto da fonti sicure, atti di virtù del p. Caruso o avvenimenti miracolosi.
La sua fama di santità venne custodita per lunghi secoli e anche dopo la soppressione degli ordini religiosi per le leggi eversive del 1866.
Nel 1973 le sue ossa, per iniziativa del p. Samuele da Sutera ritrovate, in base ai documenti, nel punto in cui erano state collocate nella chiesa dei Cappuccini di Naro, vennero traslate nel convento dei Cappuccini di S. Giovanni Gemini e collocate in un posto decoroso accanto alla chiesa, all'entrata secondaria di essa.
I fedeli, venuti a conoscenza della sua vita virtuosa, si rivolgono alla sua intercessione che sperimentano giornalmente, come attestano con tanti fiori e lumi. Nel 1974 il p. D. Farella pubblicò una breve vita del p. Girolamo dal titolo "In cammino per una via difficile”.
Nel 1980 è stata pubblicata, per cura dei Cappuccini di S. Giovanni Gemini e particolarmente del p. Samuele Sorce da Sutera, che tanto ha fatto per diffondere la conoscenza del p. Girolamo, un'altra biografia dal titolo: "Il servo di Dio il p. Girolamo da Cammarata".
Il 25 settembre 1984 il Vescovo di Agrigento mons. Luigi Bommarito nella matrice di Cammarata riaprì solennemente il processo di beatificazione che venne concluso dallo stesso vescovo, nella matrice di S. Giovanni, il 22 febbraio 1986, anniversario della morte del servo di Dio.
Autore: Raimondo Lentini
Fonte:
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Domenico De Gregorio, Cammarata – Notizie sul territorio e la sua storia, Agrigento 1986.
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