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San Gregorio I di Agrigento Vescovo
Festa:
22 giugno
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III sec.
Sarebbe vissuto attorno all'anno 262. Della traslazione delle sue reliquie in Sicilia ci rimane un racconto pubblicato dal Gaetano nel primo volume delle sue "Vitae Sanctorum Siculorum" e poi riportato e annotato dai Bollandisti negli "Acta Sanctorum". Secondo questa narrazione, S. Gregorio, in Roma, avrebbe assistito e confortato S. Agrippina durante il martirio subìto sotto Valeriano e Gallieno; tornato in Agrigento, apprese che tre vergini: Bassa, sorella di S. Agrippina, Paola e Agatonica erano approdate alla spiaggia con il corpo della martire che intendevano deporre in Mineo. Egli, con l'arcidiacono e alcuni chierici, vi accorse. Un grande profumo si era sparso dovunque nella zona. Celebrati i sacri misteri e comunicate le tre vergini, profetizzò loro che avrebbero seguito la santa nel martirio, cosa che avvenne tre mesi dopo.
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Le principali fonti sulla vita di San Gregorio I di Agrigento sono:
- Passione di Sant'Agrippina: Tramanda la notizia della sosta del corpo della martire ad Agrigento e del suo incontro con San Gregorio.
- "Vitae Sanctorum Siculorum" di Melchiorre Gaetani: Pubblicata nel 1751, riporta il racconto della traslazione delle reliquie di San Gregorio.
- "Acta Sanctorum" dei Bollandisti: Riconoscendo l'importanza della figura di San Gregorio, i Bollandisti inclusero la sua storia nella loro monumentale opera agiografica.
Secondo la tradizione, San Gregorio nacque ad Agrigento da una nobile famiglia romana intorno all'anno 262. Fin da giovane, si distinse per la sua intelligenza e il suo animo pio. Profondamente toccato dalla lettura della "Vita di San Basilio il Grande", decise di intraprendere un pellegrinaggio verso i Luoghi Santi.
Nel corso del suo viaggio, a Cartagine, incontrò tre vergini: Bassa, sorella di Sant'Agrippina, Paola e Agatonica. Insieme proseguirono per Gerusalemme, dove Gregorio ebbe modo di approfondire la sua conoscenza delle Sacre Scritture e dei Padri della Chiesa.
Tornato ad Agrigento, Gregorio fu ordinato diacono e poi vescovo. Sotto il suo saggio governo, la diocesi prosperò e la fede si rafforzò. Si distinse come zelante predicatore e instancabile difensore dei più deboli.
La vita di San Gregorio fu intrecciata con quella di Sant'Agrippina, martire romana. Secondo la tradizione, egli la confortò durante il suo martirio a Roma sotto gli imperatori Valeriano e Gallieno.
In seguito, ad Agrigento, accolse le reliquie di Sant'Agrippina portate dalla sorella Bassa e dalle vergini Paola e Agatonica. Durante la celebrazione eucaristica, profetizzò il loro imminente martirio, che si avverò tre mesi dopo.
San Gregorio morì in data imprecisata, lasciando un'eredità spirituale profonda e duratura. La sua tomba divenne meta di pellegrinaggi e la sua figura venerata come esempio di santità e guida spirituale.
Autore: Franco Dieghi
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