Fu intimo al Beato Matteo De Gallo, uno dei Suoi primi compagni, e quegli che lo assistette nella fondazione del convento di S. Maria di Gesù, presso Palermo sua patria. Governò la serafica famiglia dello stesso cenobio non appena il Gallo passò ad Agrigento per la fondazione dei conventi di S. Nicola e S. Vito, mentre vi era ancora novizio il B. Arcangelo da Calatafimi. Per la sua dottrina e per la sua santità, Eugenio IV lo ebbe carissimo e gli affidò delicate missioni nominandolo Commissario Apostolico. Ricevuta, per ordine del B. Matteo Vicario Provinciale, dell'Osservanza in Sicilia, la chiesa col fabbricato e poderetto intorno a San Girolamo in Palermo, fondò la grancia ossia l'ospizio e l'infermeria pei suoi di S. Maria di Gesù, che volle sacro secondo i voleri del S. Maestro, a S. Maria degli Angioli e fu il primo ad abitarla. La sua vita fu un continuo esercizio delle più elette virtù ed il suo instancabile apostolato fu fecondo di conversioni assai frequenti. La città natale lo circondò della sua stima e della sua ammirazione e lo tenne in conto di santo e dotto religioso. Ricco di meriti, fu chiamato dal celeste padrone a ricevere il premio di una vita consacrata al servizio di Dio ed al bene del prossimo l'anno 1469. Le esequie riuscirono pompose e nella chiesa, ove rimase esposto il cadavere per più giorni, intervennero il popolo, il clero, l'aristocrazia Palermitana per venerare le sacre spoglie e mostrare l'universale dolore della città.
Autore: Raimondo Lentini
Fonte:
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P. Agostino Gioia ofm, La Minoritica Provincia di Val Mazara, Palermo 1925
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