>>> Visualizza la Scheda del Gruppo cui appartiene
Linares, Spagna, 3 dicembre 1874 - Madrid, Spagna, 28 luglio 1936
Pedro Poveda Castroverde nacque a Linares, in Spagna, il 3 dicembre 1874. Fu ordinato sacerdote il 17 aprile 1897. A partire dal 1902 cominciò a occuparsi delle persone che vivevano nelle grotte che circondavano la città di Guadix, creando scuole per la loro istruzione ed educazione sia sul piano culturale che su quello religioso. Lavorò sempre per formare professori cristiani che potessero evangelizzare il mondo dell'educazione e della cultura. Creò accademie e centri pedagogici, che sono all’origine dell'Istituzione Teresiana, fondata nel 1911. Il 27 luglio 1936 venne arrestato nella sua casa e ucciso nella prima mattinata del giorno 28 a colpi di arma da fuoco presso il cimitero madrileno dell’Almudena. È stato beatificato da san Giovanni Paolo II il 10 ottobre 1993 e canonizzato, dallo stesso Pontefice, il 4 maggio 2003. Le sue reliquie sono venerate nella Casa di Spiritualità “Santa Maria” dell'Istituzione Teresiana a Los Negrales, vicino Madrid. Ricordato dal Martirologio Romano il 28 luglio, anniversario del martirio, la sua memoria liturgica in Spagna è celebrata il 6 novembre unitamente a tutti i Santi e Beati martiri spagnoli del XX secolo, sotto la dicitura "Santi Pietro Poveda Castroverde, Innocenzo dell'Immacolata Canoura Arnau, presbiteri, e compagni, martiri".
Martirologio Romano: A Madrid in Spagna, san Pietro Poveda Castroverde, sacerdote e martire, che per la diffusione dei valori cristiani fondò l’Istituto Teresiano e, all’inizio della persecuzione contro la Chiesa, fu ucciso in odio alla fede, offrendo a Dio una luminosa testimonianza.
|
Infanzia e vocazione
Pedro Poveda Castroverde (al Battesimo, Pedro José Luís Francisco Javier) nacque a Linares, cittadina mineraria presso Jaén, in Spagna, il 3 dicembre 1874. In quella città trascorse i suoi primi anni di vita e compì i suoi primi studi.
Fin da bambino sentì la vocazione per il sacerdozio: nel 1889, a quindici anni, entrò nel Seminario di Jaén, dove proseguì gli studi; nel 1892 conseguì il diploma di scuola superiore. Due anni dopo si trasferì nel Seminario di Guadix, vicino Granada, dove ottenne una borsa di studio.
Primi incarichi pastorali
Fu ordinato sacerdote il 17 aprile 1897. Pur proseguendo gli studi per conseguire le lauree in Teologia e in Magistero, ottenute nel 1900, espletò vari incarichi nella Curia della diocesi di Guadix e nel Seminario.
In campo pastorale, a partire dal 1902, si dedicò all’assistenza di quanti vivevano nelle grotte che circondavano la città, impegnandosi a migliorare quell’ambiente arretrato intellettualmente, economicamente e socialmente. Costruì scuole per bambini e bambine, mentre per gli adulti istituì lezioni serali e laboratori.
Interesse per i problemi sociali
Nel 1906 venne nominato canonico della basilica di Covadonga, dove si occupò della formazione cristiana dei pellegrini. Allo stesso tempo si interessò del “problema della scuola” che, in Spagna, come in tanti altri paesi, era presa di mira da coloro che volevano farne l’ambito per laicizzare la società. Lesse in termini pedagogici quella che era una questione sociale e culturale.
Non entrò nella diatriba tra scuola cattolica e scuola laica, ma sottolineò l’importanza della persona dell’educatore. Cercò di sensibilizzare la chiesa gerarchica e il mondo dei docenti su questa situazione e con l’incoraggiamento e il sostegno di qualche persona sensibile, cominciò a fare diversi tentativi per coordinare e formare docenti. A questo proposito, tra il 1911 e il 1913 scrisse e pubblicò varie opere pedagogiche e sociali.
Nascita dell’Istituzione Teresiana
Prese contatto con gli educatori cattolici, in particolare con gli insegnanti statali, procurando loro mezzi e aiuti complementari di formazione umana, cristiana e professionale. Quindi dal 1911, con alcune giovani collaboratrici, iniziò la fondazione di accademie e centri pedagogici.
In una cultura che si dichiarava scientifica e laica, padre Pedro cercò nuovi modi di capire l’uomo e la società, con un programma basato sul binomio fede-scienza, permeato sui valori profondamente cristiani e umani, al passo con i tempi e rivolto verso le novità e le possibilità future.
Con questi intenti, fondò l’Istituzione Teresiana, a cui dedicò gran parte della sua vita. Si ispirava a santa Teresa d’Àvila, la quale, secondo le sue parole, visse «una vita pienamente umana e tutta di Dio».
Dal 1913 fu nominato canonico della cattedrale di Jaén, città dove visse fino al 1921; in questa sede ebbe molteplici incarichi. Nel 1921 si trasferì a Madrid, dove continuò ad occuparsi dell’Istituzione Teresiana insieme ad altri impegni. Papa Pio XI, nel 1924, concesse all’Istituzione Teresiana l’approvazione a perpetuità con un Breve pontificio. Nella sua configurazione definitiva, l’Istituzione comprendeva un nucleo di donne con una donazione totale a Dio e la disponibilità piena alla missione e varie associazioni cooperatrici.
Le altre realizzazioni
Per la formazione delle studentesse, fondò a Madrid la prima residenza universitaria, oltre la Lega Femminile di Orientamento e Cultura. Partecipò come cofondatore o membro a varie Associazioni, tutte dedite alla pedagogia. Organizzò le giovani studentesse dell’Azione Cattolica e fu membro della Commissione Centrale contro l’Analfabetismo. Aiutò, come socio della Fraternità del Rifugio, i mendicanti e gli ammalati, che vagabondavano per le strade di Madrid.
Pur in tanta complessità di compiti e di attività, padre Pedro rimase un uomo semplice, senza ostentazioni, coerente nella vita e tutto donato a Dio ed ai fratelli. Sacerdote prudente e audace, pacifico e aperto al dialogo, servì la Chiesa e soffrì per essa. Convinto della funzione sociale dell’educazione, fu maestro di preghiera e pedagogista per la vita cristiana.
Testimone in tempi difficili
Padre Pedro sapeva che la Chiesa in Spagna, a partire dal 1931, era molto perseguitata e che l’odio sarebbe aumentato con gli anni. Raccomandò di continuare a vivere le virtù dell’affabilità e della dolcezza, al di là degli estremismi.
Allo stesso tempo, dichiarò: «Ora è tempo di raddoppiare la preghiera, di soffrire meglio, di abbondare nella carità, di parlare di meno, di vivere molto uniti al Signore, di essere molto prudenti, di consolare il prossimo, di incoraggiare i pusillanimi, di prodigare misericordia, di vivere fiduciosi nella Provvidenza, di avere e dare pace».
Il martirio
Il 27 luglio 1936, pochi giorni dopo l’inizio della guerra civile, quando aveva appena terminato la celebrazione della Messa nell’oratorio della propria abitazione di Madrid, in via Alameda, alcuni miliziani vennero ad arrestarlo. Immediatamente dichiarò la propria identità: «Sono sacerdote di Gesù Cristo». Suo fratello Carlos volle accompagnarlo, ma a un certo punto fu allontanato. Congedandosi da lui, gli disse: «Si vede che il Signore, che mi ha voluto fondatore, mi vuole anche martire».
Il suo cadavere fu trovato il giorno dopo da due socie dell’Istituzione Teresiana, vicino alla cappella del cimitero dell’Almudena, con ferite d’arma da fuoco. Il 29 luglio venne sepolto nel cimitero di San Lorenzo.
La prima parte della causa di beatificazione
Dinanzi alla perdurante fama della sua santità, fu avviato il processo di beatificazione e canonizzazione, per l’accertamento del suo martirio in odio alla fede. Il processo canonico Informativo, sugli Scritti e sul “non cultu” si svolse presso la diocesi di Madrid dal 21 aprile 1955 al 1° marzo 1958. Il decreto di approvazione degli scritti ha la data del 20 luglio 1960.
Il decreto per l’introduzione della causa, inizio della fase romana della stessa, fu emesso solo il 15 marzo 1980. Il Papa san Paolo VI, infatti, aveva temuto che le cause per martirio di candidati agli altari uccisi durante la persecuzione religiosa in Spagna potessero venire strumentalizzate, per cui le aveva frenate.
Nondimeno, era convinto della santità di vita di padre Pedro, del suo vero martirio e della validità dei frutti del suo insegnamento: aveva conosciuto l’Istituzione Teresiana a Roma e anche in relazione all’Università Cattolica di Milano, dov’era stato Arcivescovo. Aveva dunque suggerito di considerare la possibilità di proseguire la causa seguendo la via delle virtù eroiche.
L’8 gennaio 1974 il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi accettava che la “Positio super Introductione Causae” potesse essere redatta secondo questa via. In data 17 dicembre 1975 fu consegnata la “Positio super Introductione Causae”; il 27 novembre 1979 ebbe luogo l’opportuno Congresso e il 15 marzo 1980 la Congregazione delle Cause dei Santi promulgò il suddetto decreto per l’Introduzione della Causa, il quale manifestava che poteva continuare “per viam heroicitatis virtutum”. Si apriva così la strada al processo apostolico.
La fase romana e il riconoscimento del martirio
Il processo apostolico si svolse quindi a Madrid dal 14 febbraio 1981 al 15 aprile 1983. Il decreto di convalida del processo informativo e di quello apostolico porta la data del 2 marzo 1984. Ma, nel 1987 Giovanni Paolo II sbloccò le cause dei martiri della Spagna, motivo per il quale l’Istituzione Teresiana pensò di riprendere per la Causa del Fondatore anche l’originaria via del martirio e il 7 aprile 1988 presentava alla Congregazione delle Cause dei Santi la “Positio super virtutibus et super martyrio”.
Il 12 maggio 1992 i Consultori Teologi della Congregazione si pronunciarono a favore della pratica eroica delle virtù teologali, cardinali e annesse e dell’effettivo martirio a causa della fede di padre Pedro. Il 17 novembre dello stesso anno, anche i cardinali e i vescovi membri della stessa Congregazione diedero parere positivo al riguardo.
Il 21 dicembre 1992 il Papa san Giovanni Paolo II autorizzò la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche e sul vero martirio di padre Pedro Poveda. Lo beatificò lui stesso il 10 ottobre 1993 a Roma. La sua memoria liturgica fu fissata per il 28 luglio, giorno della sua nascita al Cielo.
Nella stessa celebrazione fu elevata agli onori degli altari Victoria Díez y Bustos de Molina, insegnante dell’Istituzione Teresiana, anche lei martirizzata a Hornachuelos (Cordova)pochi giorni dopo il suo fondatore durante la persecuzione religiosa che ebbe luogo nel contesto della guerra civile spagnola.
La canonizzazione
Il miracolo esaminato per ottenere la sua canonizzazione riguardò la guarigione di un bambino. Dato che all’epoca dei fatti il sanato era ovviamente minorenne, l’Istituzione Teresiana non volle diffondere ulteriori dettagli.
L’inchiesta diocesana relativa fu convalidata il 15 giugno 2001. La Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi, il 21 novembre 2002, si pronunciò a favore dell’inspiegabilità scientifica del fatto. Il 7 gennaio 2003 i Consultori Teologi, seguiti il 21 dello stesso mese dai cardinali e dai vescovi membri della medesima Congregazione, confermarono il nesso tra l’asserita guarigione e l’intercessione del fondatore dell’Istituzione Teresiana.
Infine, il 22 gennaio 2003, san Giovanni Paolo II autorizzò la promulgazione del decreto con cui la guarigione era definita un miracolo ottenuto grazie all’intercessione di padre Pedro Poveda. Il 4 maggio 2003, nel corso del suo quinto viaggio apostolico in Spagna, lo stesso Pontefice ha canonizzato lui e altri quattro Beati a Madrid, in Plaza de Colón.
I resti mortali di san Pedro Poveda, inizialmente sepolti nel cimitero di San Lorenzo a Madrid, nel 1965 furono trasferiti in una piccola cappella accanto all’oratorio della Casa di Spiritualità “Santa Maria”, dell'Istituzione Teresiana, a Los Negrales, vicino Madrid. Dalla beatificazione, le relique di san Pedro Poveda sono venerate sotto l’altare dell’oratorio di questa Casa di Spiritualità.
La sua eredità
L’Unesco ha incluso il nome di Pedro Poveda fra le personalità illustri nel campo dell’educazione, della scienza e della cultura, che hanno influito profondamente nello sviluppo della società umana e della cultura mondiale.
Oggi l’Istituzione Teresiana è un’Associazione Internazionale di Laici, che partecipa alla missione evangelizzatrice della Chiesa attraverso opere educative e culturali, per contribuire alla promozione umana e sociale. È presente in trenta paesi di quattro continenti.
Autore: Antonio Borrelli ed Emilia Flochini
|