Chiara Amirante, nata a Roma il 20 luglio 1966,è la fondatrice e prima presidente della “Comunità Nuovi Orizzonti”. Laureata in Scienze Politiche all’Università La Sapienza di Roma, ha iniziato negli anni ’90 ad incontrare alla Stazione Termini il “popolo della notte”: ragazzi con problemi di tossicodipendenza, alcolismo, prostituzione, AIDS, carcere.
Nel 1987 Chiara Amirante in un momento particolare della sua vita lei stessa racconta che accadde qualcosa di straordinario che le cambiò la vita.
“Ho sempre cercato, come penso faccia ogni persona, qualcosa capace di dare un senso profondo alla mia esistenza. Mi dicevo: ho una vita sola, voglio spenderla per qualcosa di grande! Cercavo la pace, la libertà, la sorgente capace di dissetare il mio cuore sempre inquieto, cercavo la gioia ed una frase del Vangelo mi ha raggiunto come una folgorazione:
‘Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato, nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici’ (Gv15,9-12).
“E’ stata per me una incredibile scoperta, una rivelazione, una vera folgorazione e davvero sperimentavo che più ce la mettevo tutta per amare con l’amore che Gesù ci insegna più il mio cuore era traboccante di gioia; una gioia che resisteva anche alle prove più terribili della vita. Il dono della gioia piena è costato il Sangue di Cristo e siamo chiamati a portare la Gioia di Cristo Risorto a quanti ancora non hanno conosciuto il Suo Amore!”
All’età di 21 anni affrontò una grave situazione di malattia sperimentando come il Vangelo potesse essere l’unica vera risposta alle aspirazione di ogni cuore umano:
“la malattia mi causava dolori atroci in tutto il corpo che nessun antidolorifico riusciva a calmare. Anche gli occhi erano stati duramente colpiti, avevo già perso otto decimi di vista e, trattandosi di una malattia cronica incurabile con interessamento della retina, i medici mi avevano detto che nel tempo sarei certamente diventata cieca. E’ stata una prova dolorosissima durata un lungo periodo, ma anche in una situazione così drammatica ho sperimentato la pienezza della gioia che Cristo ci dona tanto da sentire il prepotente desiderio di vivere il resto dei miei giorni per portare, testimoniare questa gioia proprio ai più disperati, andare di notte alla Stazione Termini e nelle zone più ‘calde’ della città ad incontrare giovani nella devianza con problemi di droga, alcool, aids, prostituzione, carcere, emarginazione. Mi rendevo conto che per una ragazza giovane era particolarmente pericoloso andare di notte in strada e le mie condizioni fisiche non me lo avrebbero permesso. Così ho fatto una semplice preghiera: ‘Signore, se questo desiderio così folle di andare di notte in strada sei tu a mettermelo nel cuore, mettimi tu nelle condizioni di poterlo realizzare! A te niente è impossibile! Io desidero solo la tua volontà!’. La risposta è stata immediata e al di là di ogni mia immaginazione. La mattina dopo, quando sono andata in ospedale per le iniezioni dentro gli occhi che dovevo fare di frequente, mi arriva l’incredibile notizia dal primario (chiamato appunto per accertare quanto di inspiegabile mi era successo): ‘Chiara noi siamo senza parole, sei completamente guarita! Per chi non crede è un mistero, per chi crede è una grazia straordinaria: la tua malattia è completamente ed inspiegabilmente sparita!’. Io, la spiegazione ce l’avevo, eccome! Era la risposta del Signore alla mia semplice preghiera della sera prima… e lui aveva risposto come solo Dio può fare. La mia cartella clinica era stata studiata dai più grandi luminari di Europa e anche degli Stati Uniti: tutti erano stati concordi nell’affermare che non c’era alcuna possibilità di guarigione. Senza dubbio sarei diventata cieca, era solo questione di tempo! Di fatto dalla sera alla mattina ero passata da meno otto decimi di vista ad una vista superiore alla norma: più undici decimi. Davvero incredibile!
Una volta guarita inizò nel 1990 ad andare in strada per rispondere all’emergenza di un imponente disagio sociale proponendo il Vangelo come via di rinascita da qualsiasi situazione che incontrava alla “Stazione Termini”: giovani soli, emarginati, schiavi della droga, dell’alcolismo, nel mercato-schiavitù della prostituzione, implicati in varie forme di devianza e criminalità.
Inizialmente Chiara indirizzò le varie richieste in diversi centri di accoglienza esistenti.
“Ho iniziato a recarmi di notte in strada spinta da un semplice desiderio: condividere la gioia dell’incontro con Cristo Risorto proprio con quei fratelli che erano più disperati. Non immaginavo davvero di incontrare un popolo così sterminato di giovani soli, emarginati, sfregiati nella profondità del cuore e della dignità, vittime dei terribili tentacoli di piovre infernali e della più infame delle schiavitù. Quante ragazze vendute come schiave e costrette a svendere il loro corpo a gente senza scrupoli. Quanti giovani distrutti, imprigionati dall’illusione di un paradiso artificiale che ha ucciso loro l’anima. Quante grida silenziose e lancinanti mai ascoltate da nessuno; quanta disperazione, rabbia, violenza, devianza, criminalità… ma quanta incredibile sete di amore, di Dio proprio là, nella profondità delle tenebre degli inferi della strada. Ho provato con un certo timore e tremore ad entrare in punta di piedi nelle storie delle persone che abitavano le zone più ‘calde’ della città e subito sono rimasta impressionata dalla sete di ascolto, di verità, di pace, di amore di … Dio, proprio in mezzo a quell’inferno. Tanti dei cosiddetti ‘criminali’, alcuni con fedine penali davvero impressionanti, non erano di fatto persone cattive, ma persone non amate; ragazzi con una grande sensibilità ma con il cuore impietrito dalle troppe violenze subite. Altri erano giovani arrivati da paesi più poveri pieni di buoni propositi e aspirazioni, ma ben presto catturati dalle reti della criminalità organizzata che non perdona. Altri ancora, bravi ragazzi di buona famiglia (alcuni li avevo conosciuti in precedenza) ammaliati dalle seducenti proposte del mondo (piacere, denaro, successo, apparire) e scivolati poi in una profonda insoddisfazione, solitudine, nausea sottile senza più riuscire a trovare risposte... ragazzi con un grande vuoto nel cuore che avevano tentato di colmarlo con lo sballo, la trasgressione, le sostanze stupefacenti. Molti di loro, sorpresi dalla presenza di una ragazza di notte in zone così pericolose, dopo aver condiviso con me qualcosa della loro storia piena di sofferenza e spesso di disperazione, mi dicevano: ‘Ora però raccontaci qualcosa di te. Che ci fa una ragazza come te qui in mezzo a noi? Non ti rendi conto di quanto è pericoloso? Possibile che metti a rischio la tua vita per persone che neanche conosci? Ma chi te lo fa fare?’
Con tanta semplicità condividevo anch’io qualcosa della mia storia e di come l’incontro con Cristo Risorto avesse sconvolto la mia esistenza: in Gesù avevo finalmente trovato la Verità che ci rende liberi, la Vita in abbondanza, la Via per raggiungere quella pienezza di gioia e di pace a cui il mio cuore anelava. La reazione era quasi sempre di sorpresa, curiosità e di incredibile apertura:
Se la gioia che vediamo nel tuo sguardo viene davvero da Gesù e se è Lui che ti spinge a rischiare la tua vita per noi, parlaci un po’ di ‘sto Gesù! Ed iniziavano a bombardarmi di domande. Il più delle volte questi incontri si concludevano con una richiesta accorata:
‘Portaci via da questo inferno della strada. Vogliamo conoscere anche noi questo Gesù che ha cambiato la tua vita!’
Ben presto mi sono resa conto che, anche se ero a Roma, nel cuore della cristianità, non riuscivo a trovare un luogo dove portare questi nostri fratelli che avevano un bisogno disperato di essere accolti e di incontrare Gesù. C’erano tantissime mense, ostelli per la notte, comunità psico-terapeutiche o lavorative, ma non riuscivo a trovarne neanche una che accogliesse immediatamente i ragazzi che incontravo in strada e desse loro la possibilità di un accompagnamento umano e spirituale, basato sul vangelo, nell’impegnativo cammino di ricostruzione interiore e di guarigione del cuore.
Ebbi ben presto la certezza che il vero problema dei tantissimi ragazzi che incontravo in strada di notte non era tanto la tossicodipendenza, l’alcolismo, la povertà, la devianza, la prostituzione, l’AIDS, la violenza, la criminalità, ecc.; anche tutto questo certamente… il terribile male che accomunava il popolo dell’ inferno della strada era per lo più la morte dell’anima.
La Scrittura afferma con chiarezza che il salario del peccato è la morte (Rm 6,23) ed io toccavo con mano, ogni notte passata in strada con i miei nuoviamici, la drammaticità di questa verità. Incontravo persone che nel pieno della loro giovinezza erano morti dentro perché avevano cercato di trovare risposte al bisogno di libertà, di gioia, di realizzazione presente nel loro cuore inseguendo le proposte seducenti del mondo. Avevano incontrato falsi profeti che li avevano sedotti con i loro assurdi paradisi artificiali (che d’improvviso si trasformano in gelidi inferni), ma non avevano mai incontrato nessuno che avesse loro testimoniato che Cristo è la Verità, la Vita, che Colui che ci ha creato si è fatto uomo per indicarci la Via per la pienezza della gioia (Gv.15,11) e della pace (Gv.14,27).
Tanti dei primi incontri hanno ferito e marchiato a fuoco in profondità il mio cuore.
L’incontro con Vyria, venduta dal fratello al crudele giro della prostituzione, rinchiusa in celle frigorifere, stuprata più volte e terrorizzata con sfregi e bruciature di sigarette perchè non scappasse.
L’incontro con Maria che a soli 17 anni era stata costretta a bere più volte sangue di animali, a partecipare a messe nere e riti orgiastici con violenze abominevoli su bambini.
L’incontro con Mauro, un bellissimo ragazzo moro alto circa due metri ma ridotto ad uno scheletro perché consumato dalla droga e dall’AIDS, che mi ha detto: Sai, sono venti anni che vivo in strada e sei la prima persona che si ferma a chiedermi come sto senza un secondo fine.
L’incontro con Claudia, un’altra ragazzina di 16 anni che, per avere aiutato una amica a scappare dal giro della prostituzione, ha visto questa sua stessa amica essere riempita di tagli ed essere poi data in pasto ai maiali.
Più mi recavo in strada di notte e più si scolpiva con forza nel mio cuore una certezza: solo l’incontro con Colui che è venuto a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare ai prigionieri la liberazione (Lc. 4,18), a donarci la gioia della Resurrezione, avrebbe potuto ridonare la vita a questi fratelli nella morte.
Mi è venuta cosi l’idea di una comunità di accoglienza dove proporre come regola di vita il Vangelo. Naturalmente avevo mille timori, mi rendevo ben conto che per una ragazza di ventisette anni, senza né risorse economiche né professionali (sono laureata in Scienze Politiche), pensare di trovare una casa per andare a vivere con ragazzi di strada considerati da tutti molto pericolosi era un po’ da matti. Ma sapevo che a Dio tutto è possibile (Mc. 9,23)”.
Nel 1993 Chiara Amirante ha fondato l’Associazione di volontariato onlus “Nuovi Orizzonti” e nel 1994 ha aperto la prima comunità residenziale di accoglienza a Roma nella zona di Trigoria. I ragazzi in difficoltà vengono accolti gratuitamente e basandosi sull’abbandono alla divina Provvidenza e in pochi anni si rivela l’efficacia del "programma pedagogico riabilitativo Nuovi Orizzonti" da lei ideato e gli stessi ragazzi accolti sentono il desiderio di donare con lei ciò che “gratuitamente hanno ricevuto” organizzando delle “missioni di strada” di primo annuncio.
Nel 1996 avvia il “progetto Cittadella Cielo” e nel marzo 1997 il Cardinale Camillo Ruini ha riconosciuto di diritto diocesano a Roma “l’Associazione privata di fedeli Nuovi Orizzonti”.
Nel maggio del 1997 viene inaugurata la comunità di accoglienza a Piglio (Frosinone), in un ex convento francescano, che oggi è la sede centrale e centro di formazione al volontariato internazionale.
La prima grande missione di strada a Roma si inaugura il 13 dicembre 1998 nella chiesa SS. Fabiano e Venanzio, dove Chiara Amirante ha coordinato per quindici giorni ben 200 giovani di diverse realtà ecclesiali su richiesta dell’allora Vescovo Ausiliare Cesare Nosiglia, aprendo così la strada ad una nuova metodologia pastorale. Dal allora molte diocesi italiane e all’estero hanno iniziato ad invitare Nuovi Orizzonti per poter realizzare esperienze simili, coinvolgendo diverse realtà ecclesiali, avviando scuole di evangelizzazione e centri di evangelizzazione, trasmettendo questo nuovo stile pastorale ai giovani del territorio. Si sono così moltiplicate le missioni di strada. Nuovi Orizzonti in collaborazione con le diocesi e la Pastorale Giovanile Nazionale, di Roma e delle singole diocesi in cui opera, organizza scuole di evangelizzazione, corsi di formazione, dando vita a nuove tipologie pastorali, come concerti d’evangelizzazione, animazioni di strada, evangelizzazione di spiaggia, missioni permanenti, micro-missioni, work-shop e numerose altre attività.
Nel febbraio del 1999 apre a Roma il centro “Arcobaleno dell’Amore”, primo centro di evangelizzazione di strada, prima accoglienza, orientamento e prevenzione.
Nuovi Orizzonti nel 2000 inaugura la prima fondazione in Brasile e in Bosnia Erzegovina dove nascono le prima Cittadelle Cielo sul modello di quella avviata a Frosinone in Italia.
Dal 2000-2010 si moltiplicano i centri in Italia e all'estero e nel 2010 nascono gruppi di in vari Paesi: Inghilterra, Spagna, Brasile, Germania, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Argentina, Bosnia Erzegovina, Polonia…
Nel dicembre 2002 viene dato un particolare riconoscimento dell’associazione Nuovi Orizzonti recensendo il libro “Stazione Termini”, edito da Città Nuova, scritto dalla fondatrice Chiara Amirante dove si racconta delle missioni di strada e delle azioni di evangelizzazione.
Il 3 febbraio 2003 Chiara Amirante, dopo avere ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali, viene scelta per il "Premio Campidoglio" datole dal Sindaco di Roma Walter Veltroni.
Nell’agosto 2003 a Riccione è nata la prima missione di strada strutturata come scuola di evangelizzazione, puntando alla formazione dei missionari provenienti da tutta Italia. In una missione di strada realizzata insieme a diverse realtà ecclesiali si è strutturata una tipologia di missione di formazione che ogni anno si ripete come “laboratorio permanente” dal nome “Chi ha sete venga a Me!”
Nell’ottobre 2003 su richiesta del Vescovo Cesare Nosiglia viene organizzata la missione di strada nella zona di Cento Celle, come lancio e prototipo della missione "Gesù al Centro", che dal 2004 in poi di anno in anno la Pastorale Giovanile coordina.
Il progetto di Chiara Amirante ha avuto nel 2004 un particolare riconoscimento da Papa Giovanni Paolo II, da cui è stata nominata “Consultore del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti; tale incarico è stato rinnovato fino ad oggi da Papa Benedetto XVI.
Nel 2006 nascono i “Cavalieri della Luce” e in agosto viene recensito nel sito della Santa Sede il libro “Evangelizzazione di strada. L’esperienza e il progetto di Nuovi Orizzonti, scritto da don Davide Banzato, edito da Città Nuova, consegnato al Santo Padre Benedetto XVI dal Vescovo Salvatore Boccaccio, assistente spirituale dell’Associazione..
Nel dicembre 2010 il Pontificio Consiglio per i Laici presieduto dal Cardinale Stanisław Ryłko ha riconosciuto Nuovi Orizzonti come “Associazione internazionale privata di fedeli” di diritto pontificio; nel febbraio 2011 il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha nominato Chiara Amirante membro del "Comitato scientifico" appositivamente costituito per la rivista "People on the Move".
“Davvero in questi anni ho visto migliaia di giovani provenienti da esperienze estreme, ricostruire se stessi alla luce dell’amore di Cristo e passare dalla morte alla vita. La risposta di questi ragazzi alla proposta di provare a vivere il vangelo alla lettera è stata davvero sorprendente ed entusiasmante. Da quella prima casetta, (con materassi sparsi per terra dappertutto per accogliere un numero sempre crescente di giovani che bussavano alla porta della comunità) si sono moltiplicati, in Italia e all’estero i Centri. Gli stessi ragazzi accolti hanno subito sentito l’urgenza di impegnarsi in una pastorale di strada che veda come protagonisti non tanto dei bravi predicatori, ma dei testimoni che sappiano annunciare con forza ciò che l’incontro con Cristo Risorto ha operato nella loro vita. Alcuni hanno voluto consacrarsi (con promesse di povertà castità, obbedienza e gioia) nel desiderio di far della loro vita un grazie d’amore all’amore di Dio e testimoniare che Cristo è venuto per donarci la pienezza della sua gioia (Gv.17,13). Mi sembra di poter affermare che, se da una parte questa esperienza ci ha dato la possibilità di contemplare i miracoli della grazia, dall’altra ci siamo resi conto che l’SOS giovani è molto più allarmante di quanto rivelano le statistiche ufficiali. Circa l’80% degli adolescenti che abbiamo incontrato manifestano almeno uno dei sintomi preoccupanti che caratterizzano il mondo giovanile e della strada in senso lato: abuso di alcool, uso e abuso di sostanze stupefacenti (soprattutto canne, cocaina e ecstasy), disagio e devianze a vari livelli, abuso nel campo della sessualità, anoressia e bulimia, forme depressive e disturbi di personalità, frequentazione di sette di vario tipo, profonde ferite nell’affettività, seri problemi familiari… e verifichiamo una quasi totale assenza di interventi”.
La Comunità Nuovi Orizzonti realizza azioni di solidarietà a sostegno di chi vive situazioni di grave difficoltà; svolge la sua attività avendo presenti tutte le realtà di emarginazione sociale, in modo particolare del mondo giovanile; per esso propone specifici interventi innovativi e un proprio "programma pedagogico riabilitativo nuovi orizzonti" di ricostruzione integrale della persona che unisce la dimensione psicologica a quella spirituale e umana. Inoltre propone i valori della solidarietà, della condivisione, della cooperazione e della spiritualità come elementi essenziali per una piena realizzazione della persona.
Nuovi Orizzonti in Italia e all'estero conta circa 20.000 collaboratori, migliaia di simpatizzanti e più di 150.000 "Cavalieri della Luce" che si impegnano in varie iniziative di evangelizzazione di strada. Sono stati costituiti oltre 500 gruppi di preghiera.
Il fine generale è la santità dei membri, che si impegnano a portare l’amore a chi non ha conosciuto l’amore, la vita a chi è nella morte, la gioia della Risurrezione a chi si sente disperato. Sono più di 500 i Piccoli dela Gioia che si sono impegnati a vivere il carisma specifico della Comunità Nuovi Orizzonti con promessa di povertà, castità, obbedienza e gioia. La vocazione specifica dei membri effettivi dell’Associazione è testimoniare la Gioia di Cristo Risorto ponendo una particolare attenzione al mistero della discesa agli inferi di Gesù.
“E’ davvero urgente che ci mettiamo in ascolto del silenzioso e terribile grido del popolo della notte che ogni giorno si leva verso il cielo. Sono troppi i nostri fratelli disperati che continuano a morire ogni giorno nei deserti delle nostre città. Ciascuno di noi può fare ben poco ma insieme a Colui che è l’Amore possiamo inventarcene di tutti i colori per colorare di cielo gli inferni del mondo. Una cosa è certa: l’Amore fa miracoli!”
Autore: Nuoviorizzonti.org
|