IV sec.
Probabilmente nativo di Hefa (oggi Haifa) ,si ritirò a vita eremitica sul monte Carmelo. La Vita di questo asceta palestinese che ci è giunta presenta molti elementi romanzeschi e in alcuni particolari riflette la conflittualità che caratterizzava i rapporti tra la comunità cristiana e quella samaritana della regione del Carmelo intorno al IV secolo.
Martirologio Romano: Commemorazione di san Giacomo, eremita in Palestina, che per penitenza si rinchiuse a lungo in un sepolcro.
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La sua vita è avvolta nel mistero e nella leggenda, ma è certo che fu un eremita che visse in Palestina nel IV secolo.
Secondo la tradizione, Giacomo era nativo di Hefa, oggi Haifa, in Israele. Da giovane era un uomo ricco e potente, ma un giorno commise un grave peccato. Per espiarlo, decise di ritirarsi a vita eremitica sul monte Carmelo.
Giacomo si rinchiuse in una tomba abbandonata, dove visse per molti anni in completa solitudine. Si cibava di erbe e acqua, e passava le sue giornate in preghiera e meditazione.
Un giorno, un gruppo di pellegrini si imbatté nella tomba di Giacomo. Quando lo videro, furono colpiti dalla sua santità e dalla sua bellezza. Giacomo iniziò a predicare loro la parola di Dio, e molti di loro si convertirono al cristianesimo.
La notizia delle opere miracolose di Giacomo si diffuse rapidamente, e presto fu venerato da tutti come un santo. Morì nel IV secolo, e le sue reliquie furono traslate a Haifa, dove si trovano ancora oggi.
Autore: Franco Dieghi
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