Westfalia, 1015 ca. – Zeiselmauer (Vienna), 8 agosto 1091
Nato intorno al 1015 in Westfalia, era di nobili origini e intraprese la carriera ecclesiastica fino alla corte di Aquisgrana, dove entrò in stretti rapporti con la famiglia imperiale. La moglie di Enrico III il Nero, Agnese, era vicina alla riforma cluniacense. Grazie a lei Altmann divenne vescovo di Passau (Baviera) e aderì agli ideali di riforma di Gregorio VII. Sviluppò in Germania e Austria i canonici regolari di sant'Agostino. Esiliato per la lotta tra Papa e imperatore, morì in Austria nel monastero benedettino di Göttweig, dove riposa. (Avvenire)
Martirologio Romano: Nel monastero di Göttweig nel territorio dell’odierna Austria, sant’Altmanno, vescovo di Passau, che fondò numerose case di chierici sotto la regola di sant’Agostino, rinnovò la disciplina del clero e morì in esilio, scacciato dalla sua sede per aver difeso la libertà della Chiesa contro l’imperatore Enrico IV.
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Sant’Altmann in italiano Altmanno, nacque verso il 1015 in Westfalia da genitori di condizione sociale elevata; studiò presso la scuola della cattedrale di Paderborn, dove in seguito divenne canonico e maestro. Proseguì la sua ascesa nel campo sociale, ricoprendo nel 1051 ca., la carica di cappellano di corte ad Aquisgrana, ciò lo fece entrare in rapporti stretti con la famiglia imperiale. L’imperatore Enrico III il Nero, (1017-1056), era favorevole allo spirito ecclesiastico e la sua seconda moglie, la pia Agnese del Poitou, era molto vicina al movimento cluniacense. Altmann sia come studente a Paderborn, sia nel suo soggiorno ad Aquisgrana, si compenetrò ed approfondì le idee della Riforma benedettina di Cluny. L’imperatore morì prematuramente nel 1056 e Altmann rimase a corte sempre come cappellano, ma anche come consigliere dell’imperatrice Agnese e in questa veste l’accompagnò a Passavia (odierna Passau) in Baviera nel 1063; qui si associò ad un grande pellegrinaggio in partenza per la Terra Santa. Sulla via del ritorno, mentre si trovava in Ungheria, gli giunse la notizia, che dopo la morte del vescovo di Passavia Engelberto, con l’intervento dell’imperatrice, era stato eletto a succedergli. Altmann accettò sentendosi chiamato da Dio alla grande opera della Riforma della Chiesa; quindi si impegnò con zelo a risanare la vasta diocesi (allora si estendeva anche all’Austria superiore e inferiore); le condizioni morali e religiose della regione erano molto scadenti e questo ci viene descritto nella ‘Vita Altmanni’ scritta da un monaco di Göttweig. Sua principale cura come vescovo, fu la riforma del clero, dedito al concubinaggio e spesso ignorante; seguendo la proposta di Ildebrando di Soana, il futuro papa Gregorio VII, presentata nel Sinodo Lateranense del 1059, Altmann favorì l’istituzione e la diffusione della “vita canonica” cioè la vita in comune dei chierici attorno al proprio vescovo, con rinunzia alla proprietà privata, dando origine allo sviluppo dei Canonici Regolari sotto la cosiddetta Regola di s. Agostino, nella Germania meridionale ed in Austria. Prima del 1073 fondò presso le mura di Passavia la celebre canonica regolare di S. Nicola e nel 1083 il monastero di Göttweig in Austria, passato poi in seguito dai Canonici Regolari, ai Benedettini. Vero animatore e fondatore dell’Ordine dei Canonici Regolari di S. Agostino, prese parte al sorgere di Rottenbuch, che divenne un centro di riforma dei Canonici, stabilì la vita regolare nelle canoniche di S. Floriano e di St. Pölten (S. Ippolito). Coraggiosamente Altmann fu uno dei pochi vescovi della Germania, che promulgarono nel 1074, i decreti di papa Gregorio VII (1020-1085), inerenti il divieto della simonia e del matrimonio degli ecclesiastici, con il rischio di essere ucciso, dai malcontenti. La sua posizione si fece ancora più difficile, durante la lotta per le investiture, in corso fra Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV (1050-1106); fra tutti i vescovi della regione, solo lui e Gebardo, arcivescovo di Salisburgo, si schierarono dalla parte del papa e per questo pagarono con un caro prezzo, la loro fedeltà al capo della Chiesa; pubblicò intrepidamente nella sua cattedrale, la scomunica che il papa aveva lanciato contro Enrico IV. Gli oppositori ottennero che lasciasse la carica di vescovo di Passavia e andasse in esilio, mentre la cattedra episcopale veniva usurpata da Ermanno von Eppenstein, fedele ai voleri dell’imperatore. Anche da esule, fu un protagonista della Riforma della Chiesa, partecipando a ‘diete’ di principi ed alle decisioni importanti; godé di grande considerazione da parte di Gregorio VII, il quale lo nominò Legato pontificio per la Germania. Mentre Enrico IV si trovava a Roma per imporre l’antipapa Clemente III, il cardinale Giberto di Parma (1080-1100), eletto in contrapposizione a Gregorio VII, Altmann, con la protezione del margravio d’Austria Leopoldo, riuscì a stabilirsi nella parte austriaca della sua diocesi, ma senza poter raggiungere la sua sede di Passavia fino alla morte. In questa fase della sua vita diede impulso alla riforma del monastero benedettino di Kremsmünster, incrementando quello di Göttweig dove trascorse gli ultimi suoi anni, cercando di alleviare le sofferenze e miserie del popolo, causate dalle guerre e dalle persecuzioni. Altmann morì l’8 agosto 1091 a Zeiselmauer (presso Vienna) e deposto nella cripta di Göttweig, dove ebbe culto di santo. Il ‘Martirologio Romano’ lo celebra all’8 agosto.
Autore: Antonio Borrelli
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