Tacubaya (Messico), 17 maggio 1907 – Coyoacàn (Messico), 30 dicembre 1934
Maria de la Luz Cirenia Camacho González perde la mamma quando è molto piccola e viene affidata alle cura di una zia, che poi sposerà suo padre. Viene educata in scuole tenute da religiose a Puebla, e poi a Città del Messico, presso le suore domenicane. Nel 1921, la famiglia si trasferisce a Coyoacán, dove vive 13 anni fino alla morte, come martire di Cristo Re. È terziaria francescana e responsabile dell'Azione Cattolica, con vari incarichi. Si fa notare per la sua pietà e il suo spirito apostolico. Diventa catechista e forma un gruppo nella propria casa. È tesoriera del centro parrocchiale con 2300 bambini. Il 30 dicembre 1934, a 27 anni, viene assassinata insieme ad altri fedeli laici che cercano di difendere la parrocchia dagli attacchi dei comunisti.
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Nei primi decenni del Novecento si ebbe nel cattolico Messico, una persecuzione abbastanza violenta contro la Chiesa ed i suoi sacerdoti e fedeli, ad opera dei governi anticlericali e antireligiosi che si susseguirono a partire dal 1915 e fino al 1940; specialmente dopo l’entrata in vigore della nuova Costituzione detta di Queretaro, socialmente riformatrice ma antireligiosa, del 5 febbraio 1917.
E in questo contesto storico di persecuzione, visse e morì Maria della Luce Camacho Gonzalez; ella nacque il 17 maggio 1907 a Tacubaya (Messico) da genitori cristiani esemplari; la loro preparazione morale e di profonda fede, influì positivamente sulla figlia.
Secondo l’uso del tempo, a quattro anni ricevé la cresima dall’arcivescovo di Città del Messico; crebbe la sua adolescenza con un programma di vita, costituito dal trinomio: Eucaristia, apostolato, eroismo; programma che confidò alle sue compagne di Azione Cattolica nelle cui file era iscritta.
Per motivi familiari si trasferì a Puebla e poi a Tlalpàn e a 14 anni completò gli studi primari. Intanto sull’orizzonte messicano si profilava quel clima avverso alla Chiesa Cattolica che generò negli anni seguenti, tanta sofferenza e innumerevoli martiri, frutto di rivoluzioni politiche e guerre civili, che durarono per circa 25 anni.
Noncurante del pericolo, Maria Luce Camacho, accolse l’invito dei responsabili della Chiesa locale a collaborare nell’apostolato, specie in quel periodo di una preoccupante mancanza di sacerdoti, vittime della persecuzione; e quindi divenne catechista nella parrocchia di Coyoacàn.
Papa Pio XI intervenne energicamente a difesa della libertà religiosa e della fede del popolo messicano, prima nel 1926 e poi con una decisa enciclica “Acerba animi” del 29 settembre 1932. Ma questo acuì di più le tensioni fra il governo e la Chiesa e la persecuzione si fece più aspra e aperta, crescendo d’intensità.
E in questo clima di violenza, all’uscita dalla chiesa di Coyoacàn, dopo aver partecipato alla celebrazione della Messa domenicale, Maria della Luce venne colpita mortalmente da colpi d’arma da fuoco; trasportata all’interno della chiesa vi morì poco dopo, era il 30 dicembre 1934 ed aveva 27 anni.
Il popolo cristiano la considerò subito una martire, tributandole durante i funerali, tanti atti di affetto e venerazione, per la sua eroicità al servizio della Chiesa di Cristo perseguitata.
La causa per la sua beatificazione, avviata il 2 settembre 1988, ha ricevuto il nulla osta della Congregazione delle Cause dei Santi, il 13 dicembre 1992.
Autore: Antonio Borrelli
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