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San Filastrio di Brescia Vescovo
Festa:
18 luglio
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† Brescia, 18 luglio 387
Sesto vescovo di Brescia, Filastrio nacque intorno al 330 e poi divenne prete a 30 anni e vescovo a 50. Anche la sua origine non è certa: c'è chi ipotizza che fosse italiano, spagnolo o egiziano. Predicò contro gli ariani in Lombardia e a Roma, entrando in rapporti con sant'Ambrogio e sant'Agostino, che lo cita nelle sue opere contro gli eretici. Partecipò al Sinodo di Aquileia del 381. Si conosce il giorno della morte, il 18 luglio, ma non la data, ritenuta anteriore a quella della morte di Ambrogio, avvenuta nel 397. Le reliquie sono venerate con quelle di sant'Apollonio nella cripta dell'antico duomo romanico di Brescia. (Avvenire)
Martirologio Romano: A Brescia, san Filastrio, vescovo, la cui vita e morte furono lodate da san Gaudenzio, suo successore.
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Nel quattordicesimo anno dalla sua morte, il vescovo di Brescia s. Gaudenzio tenne un’approfondita omelia dedicata a s. Filastrio, suo predecessore all’episcopio della città. E questa è la maggiore se non l’unica fonte che parla della sua vita, ad ogni modo le notizie sono scarse. Non si sa dove s. Filastrio nacque, ma ben presto lasciò la sua terra e la famiglia dopo essere stato consacrato sacerdote e prese a predicare un po’ dovunque la parola di Dio, contrastando i pagani, i giudei e gli eretici ariani. Si sa che visse per un certo tempo a Milano prima che s. Ambrogio (340-397) diventasse vescovo e si oppose con decisione al vescovo ariano Aussenzio I (355-374), poi si spostò a Roma dove con le sue argomentazioni convertì molti alla fede cattolica. Quando diventò vescovo non si sa di preciso, ma nel 381 era già vescovo di Brescia, perché partecipò al Concilio di Aquileia. Lo stesso s. Agostino nei suoi scritti, afferma di averlo visto fra il 384 e 387 varie volte ospite di s. Ambrogio a Milano. Anche la data della sua morte non è certa, alcuni calcoli incrociati con i dati di s. Ambrogio e s. Gaudenzio, fanno supporre che sia morto attorno all’anno 387; la sua celebrazione come santo al 18 luglio, era considerata come data della sua morte, sia da s. Gaudenzio, sia dalla Chiesa di Brescia. Fu sepolto nell’antica cattedrale di S. Andrea, forse da lui stesso edificata, le sue reliquie ebbero una prima traslazione il 9 aprile 838 nella chiesa di S. Maria, detta anche la ‘Rotonda’; ancora subirono spostamenti nel 1456, 1572 e 3 giugno 1674, quando furono collocate nell’arca preziosa ancora esistente nel nuovo duomo di Brescia. Risulta che san Filastrio abbia composto tra gli anni 385 e 391 un catalogo di 136 eresie. La sua festa viene celebrata ancora oggi il 18 luglio. Nell’omelia di s. Gaudenzio citata sopra, è detto che s. Filastrio aveva uno spirito ardente, dolcezza ed estrema moderazione, molta scienza, costumi santi, una sublime umiltà, rivolto alle cose celesti non dava valore alle cariche terrene. Il servizio del Signore lo occupava continuamente, non si adirava ma sempre pronto a comprendere e giustificare. Amava i più piccoli e gli umili, con tutti era amabile e riconoscente.
Autore: Antonio Borrelli
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